Clima nella originale tradizione della natività al Pronto soccorso dell’ospedale di Bronte: al freddo ed al gelo. Del resto il periodo è quello giusto. Lo denuncia Giuseppe Mancuso, presidente del Comitato nato per difendere l’ospedale di Bronte quando l’intero territorio è sceso in campo per difendere il Punto nascite, di cui, tra l’altro ancora non si conosce il destino. Mancuso inoltre rincara la dose, evidenziando come da giorni le porte della sala operatoria del Castiglione Prestianni siamo rimaste chiuse a causa di un guasto che ha provocato più di un problema ai pazienti: “Il complesso operatorio – afferma Mancuso – è fermo a causa di un guasto al gruppo di continuità. Tutto ciò ha causato e sta causando notevoli difficoltà alle utenze dell’intero bacino territoriale che a Bronte fa riferimento dal punto di vista ospedaliero. Già, – continua Mancuso – perché i pazienti dell’ospedale sono stati costretti a trasferirsi in altre strutture sanitarie come l’ospedale di Paternò ed in alcuni casi anche lontano dalla Sicilia”. Mancuso denuncia anche che proprio a causa dello stop forzato agli interventi chirurgici, ci sono state mamme che hanno dovuto dare alla luce i propri figli a Biancavilla. Non meno grave il problema del black out nell’impianto di riscaldamento al Pronto soccorso. “Pensate – continua Mancuso – che i medici hanno operato al freddo ed i pazienti rimasti sotto osservazione in astanteria si sono portati da casa le stufette. A nome del comitato per la difesa dell’ospedale di Bronte che rappresento – conclude - è evidente che non possiamo più tollerare simili disservizi”. Mancuso non è il solo a protestare. Anche il consigliere comunale di Maletto, Luigi Saitta, punta il dito contro la gestione dell’ospedale: “Solo oggi – ci dice - ho saputo che la sala operatoria non funziona da più di una settimana, mentre il Pronto soccorso è al freddo da forse più di 10 giorni. Si tratta di un ospedale. Sembrano storie da terzo mondo”.
Ma il primo a protestare è il sindaco di Bronte, Pino Firrarello: “Non ci si rende conto – afferma – che qui siamo a 800 metri sul livello del mare e durante l’inverno fa freddo. Come è possibile che l’organizzazione di un ospedale non riesca a rimediare ad un guasto ad un impianto di riscaldamento velocemente? Ma c’è di più. – continua – La riorganizzazione sanitaria, che spero coincida con il completamento dei lavori e l’inaugurazione dei nuovi plessi, deve tener in maggiore conto l’efficienza del Pronto soccorso, che oggi è carente di personale”. Per l’Azienda sanitaria provinciale di Catania però i problemi sono ormai alla fine: “Gli interventi sono stati immediati anche se molto complessi. – replica in una nota l’Asp 3 - Per quanto attiene al gruppo di continuità delle Sale Operatorie il guasto è stato riparato ieri. Il gruppo è attualmente in funzione. Per quanto attiene al sistema di riscaldamento al Pronto Soccorso abbiamo subito chiesto l’intervento degli operatori che stanno eseguendo quanto è necessario”. Giustificazioni che però non sembrano rasserenare gli animi soprattutto nei pazienti che ritengono che i ritardi nel rimediare ai guasti siano troppo eccessivi per una struttura ospedaliera.
L.S. Fonte "La Sicilia" del 08-12-2012
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