Si sono finte funzionarie dell'Inps, hanno comunicato a una coppia di anziani di Bronte che avevano percepito soldi illecitamente e quando i 2 "nonnini" spaventati hanno abbassato la guardia, li hanno derubati di contanti e gioielli. Il fatto è accaduto nel maggio scorso. Oggi le 2 donne sono finite in carcere grazie all'operazione "Previdenza sociale", una brillante attività di indagine dei carabinieri della Stazione di Bronte, in collaborazione con i colleghi di Siracusa, che ha visto i militari seguire le tracce delle truffatrici fino al capoluogo aretuseo. Si tratta di Giovanna Fiaschè di 36 anni, già sottoposta agli arresti domiciliari, e Veronica Crescimone di 23. Entrambe pregiudicate per truffa e furti, attualmente abitano a Siracusa. Queste nel maggio scorso sono arrivate a Bronte ben vestite, si sono recate presso l'abitazione di una coppia di 83enni e hanno messo in atto la loro truffa.
Fingendosi funzionari dell'Inps hanno chiesto di entrare in casa e, appena sedute, hanno subito accusato l'anziana coppia di aver per anni percepito delle indennità illecitamente. Questo avrebbe provocato un'indagine, un processo e la restituzione di tanto denaro. I 2 nonnini, ovviamente, si sono spaventati ed in momento di turbamento e sconforto è scattata la truffa. Nel tentativo di calmare i due anziani, le 2 donne si sono mosse per casa magari solo per prendere un bicchiere d'acqua, ma soprattutto per farli rilassare si sono offerte di praticare loro dei massaggi. Per questo hanno consigliato alla donna di togliersi di dosso una collanina d'oro e la fede nuziale. Alla fine del massaggio, delle parole di conforto e della solidarietà, che comunque non avrebbe evitato l'indagine, le 2 donne hanno lasciato l'abitazione. Quando i 2 vecchietti si sono ripresi dallo choc, si sono accorti che in casa mancavano 2100 euro ed alcuni gioielli. Anche la collanina e la fede nuziale posti sul tavolo non c'erano più, e allora si sono resi conto di essere stati raggirati. Denunciato l'episodio ai carabinieri di Bronte, i militari dell'Arma hanno studiato il modus operandi delle truffatrici, fino a restringere il cerchio delle possibili colpevoli. Poi hanno mostrato le foto alla coppia che ha riconosciuto chi li aveva imbrogliati.
L.S. Fonte "La Sicilia" del 05-10-2012
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