Giornale di Sicilia
Ed. del 25.07.2012 - Enna - pag. 22
Cristina Puglisi
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Lo studio, sui tagli cesari praticati alla prima gravidanza, coinvolge tutti i punti nascita della penisola
La conferma dell'eccellenza, arriva mentre s'attende di conoscere il destino del reparto. Secondo l'organizzazione mondiale della sanità, la percentuale di parti cesarei alla prima gravidanza è «un indicatore tra l più importanti della salute riproduttiva
ENNA - Mentre si aspetta di conoscere le sorti del punto nascita del «Basilotta», lo stesso reparto di Ostetricia viene inserito tra le migliori strutture in cui nascere dalla prestigiosa rivista Focus, che ha condotto uno studio, su dati ministeriali, che coinvolge tutti i punti nascita d'Italia. Primo in Sicilia e in tutto il Sud Italia e quinto in tutta la penisola per la media di tagli cesari che vengono praticati alle donne alla prima gravidanza. Per il «Basilotta» la media, relativa al 2010, è del 5,98% contro la ben più alta media nazionale che si attesta al 28,34%.
Secondo quanto afferma la rivista Focus l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ritiene la percentuale di parti cesarei su donne alla prima gravidanza «un indicatore tra i più importanti della salute riproduttiva e ritiene che i cesarei con dovrebbero superare il 10 - 15% del totale dei parti». Il punto nascita del Basilotta è ben al di sotto ma questo sembra non bastare all'assessorato regio naie alla Sanità e agli stessi vertici aziendali, che pare, caldeggino la chiusura del punto nascita nicosiano.
Il punto nascita del Basilotta rimane a rischio chiusura se non verrà concessa una deroga al decreto regionale, che stabilisce in 500 parti annui il numero minimo per la sopravvivenza dell'importante servizio. A settembre del 2011 il decreto regionale di riordino e riorganizzazione della rete di punti nascita siciliana, che prevede la soppressione di tutti i punti nascita che registrano meno di 500 parti l'anno, ha salvato con una deroga temporanea, il reparto di ostetricia del Basilotta fino allo scorso 30 giugno, ma ancora sebbene sia passato un mese dalla scadenza della deroga non si conoscono le decisioni che verranno prese dalla Regione.
La deroga adesso deve diventare definitiva e se non sarà cosi il punto nascita che pure lavora bene, anzi a livelli di eccellenza, verrà chiuso. Il mantenimento temporaneo è stato giustificato dal fatto che il Basilotta si colloca in una zona interna, e la soppressione del punto nascita porterebbe a dover trasferire in altre strutture le partorienti residenti in città, ma anche quelle in arrivo dalla zona nord della provincia, dai comuni del messinese e del palermitano che hanno nell'unità operativa di ostetricia del Basilotta, diretta dal dottore Luigi Campione, il primo punto di riferimento.
L'attività di Ostetricia al Basilotta è al di sotto dei 500 parti previsti dal decreto regionale anche se negli ultimi mesi, complice la chiusura dell'analoga unità operativa al Ferro· Branciforti di Leonforte, si è registrato un incremento che supera il 30%. Nel 2011 Sono nati 310 bambini, 30 in più del2010 e la media continua a crescere.
A giugno scorso Paolo Cantaro responsabile della commissione aziendale d'ambito Caltanissetta- Enna per i percorsi nascita ha ricevuto il sindaco Malfitano, la presidente del consiglio Maria Di Costa e il primario dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia del Basilotta Luigi Campione, proprio con lo scopo di trovare una soluzione. Adesso quindi si aspetta che l'assessore regionale alla Sanità conceda la deroga tenendo conto dell'eccellenza del reparto, della precarietà della situazione viaria e della marginalilà territoriale.
Secondo quanto afferma la rivista Focus l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ritiene la percentuale di parti cesarei su donne alla prima gravidanza «un indicatore tra i più importanti della salute riproduttiva e ritiene che i cesarei con dovrebbero superare il 10 - 15% del totale dei parti». Il punto nascita del Basilotta è ben al di sotto ma questo sembra non bastare all'assessorato regio naie alla Sanità e agli stessi vertici aziendali, che pare, caldeggino la chiusura del punto nascita nicosiano.
Il punto nascita del Basilotta rimane a rischio chiusura se non verrà concessa una deroga al decreto regionale, che stabilisce in 500 parti annui il numero minimo per la sopravvivenza dell'importante servizio. A settembre del 2011 il decreto regionale di riordino e riorganizzazione della rete di punti nascita siciliana, che prevede la soppressione di tutti i punti nascita che registrano meno di 500 parti l'anno, ha salvato con una deroga temporanea, il reparto di ostetricia del Basilotta fino allo scorso 30 giugno, ma ancora sebbene sia passato un mese dalla scadenza della deroga non si conoscono le decisioni che verranno prese dalla Regione.
La deroga adesso deve diventare definitiva e se non sarà cosi il punto nascita che pure lavora bene, anzi a livelli di eccellenza, verrà chiuso. Il mantenimento temporaneo è stato giustificato dal fatto che il Basilotta si colloca in una zona interna, e la soppressione del punto nascita porterebbe a dover trasferire in altre strutture le partorienti residenti in città, ma anche quelle in arrivo dalla zona nord della provincia, dai comuni del messinese e del palermitano che hanno nell'unità operativa di ostetricia del Basilotta, diretta dal dottore Luigi Campione, il primo punto di riferimento.
L'attività di Ostetricia al Basilotta è al di sotto dei 500 parti previsti dal decreto regionale anche se negli ultimi mesi, complice la chiusura dell'analoga unità operativa al Ferro· Branciforti di Leonforte, si è registrato un incremento che supera il 30%. Nel 2011 Sono nati 310 bambini, 30 in più del2010 e la media continua a crescere.
A giugno scorso Paolo Cantaro responsabile della commissione aziendale d'ambito Caltanissetta- Enna per i percorsi nascita ha ricevuto il sindaco Malfitano, la presidente del consiglio Maria Di Costa e il primario dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia del Basilotta Luigi Campione, proprio con lo scopo di trovare una soluzione. Adesso quindi si aspetta che l'assessore regionale alla Sanità conceda la deroga tenendo conto dell'eccellenza del reparto, della precarietà della situazione viaria e della marginalilà territoriale.
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