il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 15 maggio 2012

Quei tremila primari di troppo. «Uno su sei perderà l'incarico»


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
La Repubblica
Ed. del 14.05.2012 - pag. 23
Michele Bocci
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Piano di tagli del Ministero. Campania: 800 in eccesso
ROMA – Un incarico di prestigio e responsabilità. Il nome fuori dal reparto, la fama che porta clienti in libera professione ma anche la difficoltà di organizzare l’attività dei propri medici tra tagli alla sanità e pazienti sempre più battaglieri. Sui primari si abbatterà un riduzione senza precedenti. Per ministero e Regioni quasi 3mila sono da eliminare.
Ad indicare la strada è un documento del comitato che valuta gli standard organizzativi di Asl e ospedali composto da esperti di Regioni e ministeri della salute e dell’economia. Intanto si individua il numero di primariati adesso presenti nelle varie Regioni: 19mila. Ci sono quelli ospedalieri come la chirurgia o la medicina interna (12mila) e quelli territoriali, cioè gli uffici di igiene, i servizi contro le dipendenze, la psichiatria ed altri ancora.
I tecnici dettano quali criteri seguire: un primario ospedaliero deve avere almeno 17,5 letti, uno territoriale deve lavorare su un’area dove vivono almeno 13.500 persone.
Le Regioni si metteranno in regola tagliando circa 1.100 responsabili delle unità operative degli ospedali e 1.800 di coloro che lavorano fuori. Per farlo andranno preparati, ad esempio, piani per non sostituire il primario che va in pensione e accorpare il suo reparto ad un altro. Del resto già oggi ci sono moltissime unità operative, anche più del 20% del totale, dirette da un facente funzioni in attesa che si svolga il concorso.
La stretta riguarda anche i direttori delle “strutture semplici”, cioè medici responsabili di settori particolari dei reparti che però non sono primari. In Italia ce ne sono la bellezza di 35mila, di cui 15mila vanno tagliati.
Nel documento, che parla di «finalità di contenimento dei costi» e razionalizzazione, si spiega che le Regioni con piano di rientro per i conti in rosso (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) devono emanare entro il 31 dicembre 2012 direttive per «contenere il numero delle strutture semplici e complesse (i reparti, ndr) entro i limiti previsti dagli standard». Qualcuno si sta già muovendo. Nel Lazio che ha 241 primari più del previsto, il San Filippo Neri di Roma ha comunicato la soppressione di 6 strutture complesse e 54 semplici, come spiega Stefano Mele della Cgil. Alle Regioni che invece hanno bilanci a posto «ai fini della verifica degli adempimenti, a partire dal 2012 sarà chiesto di relazionare in merito alle iniziative adottate ai fini di adeguamento graduale ai predetti standard». Non c’è un termine perentorio ma l’indicazione di mettersi comunque in regola. Chi faticherà più di tutti è la Campania, che ha la bellezza di 795 primariati di troppo. La Lombardia invece rispetta già i canoni e anzi teoricamente dovrebbe assumere.
Massimo Cozza, segretario di Cgil medici, ha studiato attentamente i dati. «È inaccettabile l’azzeramento automatico di migliaia di strutture con criteri ragionieristici, senza tenere conto delle prestazioni essenziali per i cittadini e senza un confronto sindacale», attacca. Cozza riconosce comunque la necessità di alcune razionalizzazioni. «Certamente non sono più tollerabili unità operativa complesse con pochi letti, come accade nei policlinici universitari, né che la maggioranza dei medici di qualche reparto abbia incarichi di struttura semplice a discapito economico e professionale di altri colleghi che fanno lo stesso lavoro. Non vorremmo inoltre che per salvaguardare le baronie si lascino in vita piccole strutture, aumentando i numeri di altre per rispettare la media di 17,5 letti a primario». Giovanni Monchiero, presidente di Fiaso, la federazione delle Asl, dice: «Può darsi che ci siano troppi primari. In qualche caso si è cercato di accontentare le persone più che organizzare in modo opportuno gli ospedali. Non bisogna però
attaccare la categoria, che ha qualche privilegio e grandi responsabilità». Monchiero punta il dito verso i policlinici. «Con la necessità delle facoltà di Medicina di dare posizioni apicali ai professori si sono creati molti reparti. Per risparmiare davvero bisognerebbe fare un’altra cosa: tagliare gli ospedali».

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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