Giornale di Sicilia
Ed. del 31.03.2012 - Caltanissetta pag. 21
Stefano Gallo
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I dipendenti lamentano il mancato pagamento delle indennità di elicottero e di ambulanza dal novembre scorso
Anche gli infermieri dell'ospedale Sant'Elia si associano alla protesta per il macato pagamento delle indenrutà di festivi e notturni del mese di gennaio.
CALTANISSETTA - Personale infermieristico del1’ospedale da un lato, infermieri e medici del 118 dall’altro battono contemporaneamente a cassa. I primi lamentano il mancato di indennità (festivi, notturni e di presenza) del mese di gennaio; i secondi altre indennità legate al cosiddetto “Progetto Obiettivo Regionale”
del 2001. Soldi che i lavoratori del plesso e della postazione del 118 attendono da mesi. «Le spettanze – sostiene un sindacalista - dei colleghi dell’ospedale Sant’Elia di solito vengono saldate a distanza di due mesi. A marzo però gli infermieri non hanno trovato nulla in busta paga ed è la prima volta che succede in questa azienda». Più complessa la situazione al 118 dove medici e infermieri attendono ancora il saldo delle spettanze dello scorso anno e il primo trimestre 2012. Indennità spettanti a infermieri e medici orbitanti nel sistema urgenza-emergenza assicurato dalla base operativa del Sant Elia. In tutto duecento lavoratori compresi quelli di Gela e di altri distaccamenti della provincia dove sono posizionate le ambulanze
medicalizzate. Assicurano la presenza sull’elicottero quando bisogna effettuare soccorsi o trasferimenti secondari, ovvero da ospedale ad ospedale come avviene abitualmente dopo il tramonto quando il velivolo può atterrare solo in posti muniti di una regolare base.
A turno dai vari reparti dell’ospedale Sant’Elia vengono distaccati infermieri al 118 per periodi brevi (non più di un mese) per consentire a tutti di acquisire esperienze sul trasporto speciale dei pazienti. I lavoratori adesso attendono questo premio incentivante previsto appositamente del Por introdotto undici anni addietro. Il malumore serpeggia fra gli addetti della centrale operativa dove, ad ogni turno di lavoro, si alternano fra autisti, infermieri e operatori più di venti persone. A dirigere questa struttura è Elio Barnabà, primario anche della rianimazione costretto in più di una circostanza a fare salti mortali per assicurare la presenza fissa di ambulanze laddove non esistono presidi sanitari.
Da ricordare inoltre che il 118 nisseno ha competenza su tre province della Sicilia (la nostra, Agrigento ed Enna) proprio per la sua posizione baricentrica. «L’azienda - dicono i sindacati - allarga le braccia di fronte alle nostre richieste addossando i ritardi all’assessorato regionale alla Sanità».
del 2001. Soldi che i lavoratori del plesso e della postazione del 118 attendono da mesi. «Le spettanze – sostiene un sindacalista - dei colleghi dell’ospedale Sant’Elia di solito vengono saldate a distanza di due mesi. A marzo però gli infermieri non hanno trovato nulla in busta paga ed è la prima volta che succede in questa azienda». Più complessa la situazione al 118 dove medici e infermieri attendono ancora il saldo delle spettanze dello scorso anno e il primo trimestre 2012. Indennità spettanti a infermieri e medici orbitanti nel sistema urgenza-emergenza assicurato dalla base operativa del Sant Elia. In tutto duecento lavoratori compresi quelli di Gela e di altri distaccamenti della provincia dove sono posizionate le ambulanze
medicalizzate. Assicurano la presenza sull’elicottero quando bisogna effettuare soccorsi o trasferimenti secondari, ovvero da ospedale ad ospedale come avviene abitualmente dopo il tramonto quando il velivolo può atterrare solo in posti muniti di una regolare base.
A turno dai vari reparti dell’ospedale Sant’Elia vengono distaccati infermieri al 118 per periodi brevi (non più di un mese) per consentire a tutti di acquisire esperienze sul trasporto speciale dei pazienti. I lavoratori adesso attendono questo premio incentivante previsto appositamente del Por introdotto undici anni addietro. Il malumore serpeggia fra gli addetti della centrale operativa dove, ad ogni turno di lavoro, si alternano fra autisti, infermieri e operatori più di venti persone. A dirigere questa struttura è Elio Barnabà, primario anche della rianimazione costretto in più di una circostanza a fare salti mortali per assicurare la presenza fissa di ambulanze laddove non esistono presidi sanitari.
Da ricordare inoltre che il 118 nisseno ha competenza su tre province della Sicilia (la nostra, Agrigento ed Enna) proprio per la sua posizione baricentrica. «L’azienda - dicono i sindacati - allarga le braccia di fronte alle nostre richieste addossando i ritardi all’assessorato regionale alla Sanità».
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