Giornale di Sicilia
Ed. del 15.01.2012 - pag. 11
n.d.
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I sanitari protestano contro la ventilata abolizione dell'ente previdenziale emergenze garantite
La protesta si articolerà in quattro giorni: il 10 e il 13 riguarderà i medici di base, l'11 e il 12 quelle delle ex guardie mediche e del 118. «Non pesiamo sulle casse dell'Erario».
ROMA - Chiusi gli studi dei medici di famiglia per due giorni, il 10 e il 13 febbraio: garantite solo le visite urgenti e per malati gravi. L’11 e il 12 saranno invece i medici dell’ex guardia medica e quelli del 118 a scioperare. La protesta è stata decisa dalla Fimmg contro le norme della Manovra che riguardano le casse previdenziali.
La protesta è stata decisa dal Consiglio nazionale della Fimmg, riunito ieri a Roma, che ha approvato un calendario di scioperi della categoria per difendere l’autonomia dell’Enpam, «messa a rischio dalle misure previste nella manovra del Governo Monti», spiega il sindacato.
Ma il fronte della protesta si potrebbe allargare perché anche il Sumai-Assoprof è pronto a concordare, insieme alla Fimmg e agli altri Sindacati che vorranno aderire, azioni sindacali e scioperi a difesa dell’Enpam. Si partirà quindi con quattro giorni di sciopero, il 10 e il 13 febbraio con lo sciopero dell’assistenza primaria (medici di famiglia) e della medicina dei servizi.
In questi giorni verranno chiusi gli studi medici ed effettuate solo le prestazioni indispensabili, come le visite domiciliari urgenti e quelle programmate a domicilio di pazienti gravi o anziani. I medici di Continuità assistenziale (ex guardia medica) e quelli dell’emergenza territoriale 118 si fermeranno sabato 11 e domenica 12 febbraio, garantendo solo il minimo indispensabile del servizio. «La Fimmg - si legge in una nota del sindacato - con questi primi quattro giorni di sciopero apre una lunga stagione di lotta sindacale, che si protrarrà nei prossimi mesi». «I medici di famiglia.
di fronte alla grave crisi economica, non si sono sottratti alla propria parte di sacrifici, ma non si faranno scippare i propri risparmi», ha spiegato il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo. «Ci sentiamo costretti ad avviare queste azioni di lotta sindacale - ha aggiunto Milillo - in quanto il Governo, in sede di approvazione della manovra, non solo ha detto no alle nostre richieste, ma non ci ha dato nessuna garanzia di ascolto, abbiamo solo chiesto di poter utilizzare i nostri risparmi previdenziali per affrontare eventuali necessità così come il buon padre di famiglia fa con i risparmi che ha messo da parte».
Milillo ricorda che «quando i medici tanti anni fa hanno deciso di accettare la privatizzazione del proprio ente di previdenza. L’Enpam, in cambio della gestione autonoma hanno rinunciato all’ombrello protettivo dello Stato. Il nostro meccanismo previdenziale - conclude Milillo - è virtuoso e non pesa sulla collettività, garantisce inoltre equità e solidarietà ai propri iscritti e alle loro famiglie in caso di bisogno (morte o invalidità) senza gravare in nessun modo sull’Erario».
La protesta è stata decisa dal Consiglio nazionale della Fimmg, riunito ieri a Roma, che ha approvato un calendario di scioperi della categoria per difendere l’autonomia dell’Enpam, «messa a rischio dalle misure previste nella manovra del Governo Monti», spiega il sindacato.
Ma il fronte della protesta si potrebbe allargare perché anche il Sumai-Assoprof è pronto a concordare, insieme alla Fimmg e agli altri Sindacati che vorranno aderire, azioni sindacali e scioperi a difesa dell’Enpam. Si partirà quindi con quattro giorni di sciopero, il 10 e il 13 febbraio con lo sciopero dell’assistenza primaria (medici di famiglia) e della medicina dei servizi.
In questi giorni verranno chiusi gli studi medici ed effettuate solo le prestazioni indispensabili, come le visite domiciliari urgenti e quelle programmate a domicilio di pazienti gravi o anziani. I medici di Continuità assistenziale (ex guardia medica) e quelli dell’emergenza territoriale 118 si fermeranno sabato 11 e domenica 12 febbraio, garantendo solo il minimo indispensabile del servizio. «La Fimmg - si legge in una nota del sindacato - con questi primi quattro giorni di sciopero apre una lunga stagione di lotta sindacale, che si protrarrà nei prossimi mesi». «I medici di famiglia.
di fronte alla grave crisi economica, non si sono sottratti alla propria parte di sacrifici, ma non si faranno scippare i propri risparmi», ha spiegato il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo. «Ci sentiamo costretti ad avviare queste azioni di lotta sindacale - ha aggiunto Milillo - in quanto il Governo, in sede di approvazione della manovra, non solo ha detto no alle nostre richieste, ma non ci ha dato nessuna garanzia di ascolto, abbiamo solo chiesto di poter utilizzare i nostri risparmi previdenziali per affrontare eventuali necessità così come il buon padre di famiglia fa con i risparmi che ha messo da parte».
Milillo ricorda che «quando i medici tanti anni fa hanno deciso di accettare la privatizzazione del proprio ente di previdenza. L’Enpam, in cambio della gestione autonoma hanno rinunciato all’ombrello protettivo dello Stato. Il nostro meccanismo previdenziale - conclude Milillo - è virtuoso e non pesa sulla collettività, garantisce inoltre equità e solidarietà ai propri iscritti e alle loro famiglie in caso di bisogno (morte o invalidità) senza gravare in nessun modo sull’Erario».
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