Gazzetta del Sud
Ed. del 17.11.2011 - Messina - pag. 36
Mario Basile
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Il caso di Emodinamica (che non c'è) e i troppi buchi neri
MILAZZO - Apprezzamento per l’intento del commissario straordinario dell’Asp, Francesco Poli, di rilanciare il progetto degli ospedali riuniti di Barcellona e Milazzo razionalizzando le spese, ed in particolare di provare a dare impulso al “Cutroni Zodda” con l’istituzione di un reparto di lungodegenza geriatrico ed un servizio di oncologia.
Iniziative a cui l’Idv mamertina plaude, interrogandosi tuttavia su che fme abbia fatto il decreto a firma dell’assessore Massimo Russo con il quale dal gennaio 2012 sarebbe dovuta partire la “rete dell’infarto”. Un reparto nel quale i soggetti colpiti da infarto del miocardio sarebbero stati riva scolarizzati (ripresa del flusso sanguigno nella coronaria occlusa) mediante angioplastica, entro le due ore necessarie con centri “Hub” dotati di terapia intensiva coronaria, ed attigua Emodinamica attiva 24 ore su24. Proposta accompagnata, afferma l’Idv, «dall’intenzione dichiarata dell’allora manager dell’Asp, Giuffrida, di portare un angiografo all’ospedale di Milazzo, preludio all’istituzione di un reparto di Emodinamica».
Proprio il partito, negli ultimi tempi, aveva lanciato la proposta di dotare l’ospedale di Milazzo di tale reparto anche in considerazione del fatto che da Messina a Cefalù non esistono reparti di Emodinamica e che una persona residente nei comprensori di Milazzo o Barcellona o Patti colpita da infarto del miocardio non avrebbe quasi mai la possibilità di essere sottoposta ad un angioplastica entro e non oltre le fatidiche due ore necessarie per salvarle la vita. Per tali motivi l’Idv milazzese si chiede «come sia possibile che in un momento in cui si parla di rilancio del polo ospedaliero Milazzo-Barcellona non sia stata ancora contemplata la nascita di un reparto di così alto livello».
Sui problemi delle strutture ospedaliere, nella fattispecie di Barcellona, interviene anche il responsabile locale del!a Uil Medici, Paolo Calabrò. «E tempo di mettere da parte promesse mai mantenute ed andare al cuore del problema», esordisce. Di impegni assunti e mai riscontrati nei fatti si può fare un lungo elenco, a cominciare da quelli presi dall’assessore Russo, con il comitato di difesa dell’ospedale. In atto sia il Punto territoriale di assistenza che il Punto di primo intervento non hanno sortito alcun benefico effetto e la realtà ospedaliera, in atto, è drammatica. Basterebbe ricordare che l’Azienda ancora non è stata in grado di predisporre una completa reperibilità cardiologica, già di per sé inconcepibile nell’anno 2011, inventandosi una reperibilità mista internistica cardiologica, che mette fortemente a rischio la salute di utenti affetti da cardiopatie in fase acuta. I quattro posti letto di cardiologia non sono supportati da strumentazioni adeguate alla funzione che dovrebbero avere. La soppressione della Traumatologia rappresenta una deficienza palpabile nell’affrontare casi di importanti traumatismi. A differenza di quanto promesso, le Unità operative di Ortopedia e Traumatologia e di Cardiologia di Milazzo mai hanno creato corsie preferenziali o agevolate per pazienti provenienti da Barcellona. Il Pronto soccorso invece di essere rafforzato sotto il profilo dell’organico, fra l’altro già previsto dalla nuova pianta, e della strumentazione (attrezzature già richieste e mai arrivate), continua ad essere depotenziato: un medico trasferito in Chirurgia ancora non è stato sostituito. Questa è la realtà a prescindere dalle facili promesse e dagli incontri».
Iniziative a cui l’Idv mamertina plaude, interrogandosi tuttavia su che fme abbia fatto il decreto a firma dell’assessore Massimo Russo con il quale dal gennaio 2012 sarebbe dovuta partire la “rete dell’infarto”. Un reparto nel quale i soggetti colpiti da infarto del miocardio sarebbero stati riva scolarizzati (ripresa del flusso sanguigno nella coronaria occlusa) mediante angioplastica, entro le due ore necessarie con centri “Hub” dotati di terapia intensiva coronaria, ed attigua Emodinamica attiva 24 ore su24. Proposta accompagnata, afferma l’Idv, «dall’intenzione dichiarata dell’allora manager dell’Asp, Giuffrida, di portare un angiografo all’ospedale di Milazzo, preludio all’istituzione di un reparto di Emodinamica».
Proprio il partito, negli ultimi tempi, aveva lanciato la proposta di dotare l’ospedale di Milazzo di tale reparto anche in considerazione del fatto che da Messina a Cefalù non esistono reparti di Emodinamica e che una persona residente nei comprensori di Milazzo o Barcellona o Patti colpita da infarto del miocardio non avrebbe quasi mai la possibilità di essere sottoposta ad un angioplastica entro e non oltre le fatidiche due ore necessarie per salvarle la vita. Per tali motivi l’Idv milazzese si chiede «come sia possibile che in un momento in cui si parla di rilancio del polo ospedaliero Milazzo-Barcellona non sia stata ancora contemplata la nascita di un reparto di così alto livello».
Sui problemi delle strutture ospedaliere, nella fattispecie di Barcellona, interviene anche il responsabile locale del!a Uil Medici, Paolo Calabrò. «E tempo di mettere da parte promesse mai mantenute ed andare al cuore del problema», esordisce. Di impegni assunti e mai riscontrati nei fatti si può fare un lungo elenco, a cominciare da quelli presi dall’assessore Russo, con il comitato di difesa dell’ospedale. In atto sia il Punto territoriale di assistenza che il Punto di primo intervento non hanno sortito alcun benefico effetto e la realtà ospedaliera, in atto, è drammatica. Basterebbe ricordare che l’Azienda ancora non è stata in grado di predisporre una completa reperibilità cardiologica, già di per sé inconcepibile nell’anno 2011, inventandosi una reperibilità mista internistica cardiologica, che mette fortemente a rischio la salute di utenti affetti da cardiopatie in fase acuta. I quattro posti letto di cardiologia non sono supportati da strumentazioni adeguate alla funzione che dovrebbero avere. La soppressione della Traumatologia rappresenta una deficienza palpabile nell’affrontare casi di importanti traumatismi. A differenza di quanto promesso, le Unità operative di Ortopedia e Traumatologia e di Cardiologia di Milazzo mai hanno creato corsie preferenziali o agevolate per pazienti provenienti da Barcellona. Il Pronto soccorso invece di essere rafforzato sotto il profilo dell’organico, fra l’altro già previsto dalla nuova pianta, e della strumentazione (attrezzature già richieste e mai arrivate), continua ad essere depotenziato: un medico trasferito in Chirurgia ancora non è stato sostituito. Questa è la realtà a prescindere dalle facili promesse e dagli incontri».
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