La Repubblica
Ed. del 11.09.2011 - Palermo - pag. IX
n.d.
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I familiari del commerciante Salvatore Fusco accusano i medici di non aver diagnosticato in tempo una meningite fulminante.
PALERMO - Dopo nove giorni di coma è deceduto al Policlinico di Messina un uomo ricoverato il primo settembre scorso con una diagnosi di encefalite virale. Secondo i familiari, che hanno presentato un esposto alla magistratura, il loro congiunto sarebbe stato invece stroncato da una meningite fulminante, non correttamente diagnosticata e curata dai sanitari. La Procura di Messina ha già aperto un’inchiesta sul trattamento sanitario seguito al Policlinico. Lunedì, verrà effettuata l’autopsia sul cadavere del paziente deceduto, Salvatore Fusco, 54 anni, commerciante di prodotti ittici molto noto nel Messinese.
Fusco aveva avvertito il primo malore il primo settembre, mentre si radeva la barba. Da subito aveva perso la sensibilità al braccio destro. Poi, il disturbo era proseguito anche in altre parti del corpo e i familiari avevano deciso un trasferimento d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale universitario. Le condizioni di Salvatore Fusco erano però peggiorate velocemente: dopo le braccia, il commerciante aveva progressivamente perso la sensibilità delle gambe. Nel giro di poche ore, non era più riuscito ad articolare parola. Nel corso della stessa giornata, poi, era entrato in coma.
Venerdì, infine, il drammatico epilogo, col decesso. I familiari hanno chiesto l’intervento della magistratura perché ritengono che qualcosa non sia andata come doveva nel trattamento sanitario a cui è stato sottoposto il loro congiunto.
Gli agenti della sezione di polizia giudiziaria della polizia di Stato hanno già acquisito le cartelle cliniche e il resto della documentazione sanitaria conservata al policlinico: domani, il sostituto procuratore Liliana Todam, titolare del caso, affiderà l’incarico per l’autopsia.
Fusco aveva avvertito il primo malore il primo settembre, mentre si radeva la barba. Da subito aveva perso la sensibilità al braccio destro. Poi, il disturbo era proseguito anche in altre parti del corpo e i familiari avevano deciso un trasferimento d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale universitario. Le condizioni di Salvatore Fusco erano però peggiorate velocemente: dopo le braccia, il commerciante aveva progressivamente perso la sensibilità delle gambe. Nel giro di poche ore, non era più riuscito ad articolare parola. Nel corso della stessa giornata, poi, era entrato in coma.
Venerdì, infine, il drammatico epilogo, col decesso. I familiari hanno chiesto l’intervento della magistratura perché ritengono che qualcosa non sia andata come doveva nel trattamento sanitario a cui è stato sottoposto il loro congiunto.
Gli agenti della sezione di polizia giudiziaria della polizia di Stato hanno già acquisito le cartelle cliniche e il resto della documentazione sanitaria conservata al policlinico: domani, il sostituto procuratore Liliana Todam, titolare del caso, affiderà l’incarico per l’autopsia.
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