Giornale di Sicilia
Ed. del 23.09.2011 - pag. 9
Daniele Billitteri
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Sul caso di Mimmo Miceli un Comitato accusa di inadempienza l'Ordine dei medici di Agrigento. La replica: aspettiamo la sentenza definitiva
PALERMO - Domenico Miceli, protagonista di una lunga vicenda giudiziaria che lo ha visto condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, deve continuare a far parte dell’Ordine dei medici malgrado le sue vicissitudini giudiziarie e le sentenze che lo hanno pure portato a trascorrere in carcere un anno e quattro mesi? Se lo chiede il “Comitato professionisti liberi” che - informa una nota - ha chiesto al ministro della Sanità e all’assessore regionale di sapere «se risponde a verità che il Consiglio dell’Ordine dei medici di Agrigento non ha adottato alcun provvedimento» contro Miceli. L’assessore Russo ha risposto a stretto giro e, sempre secondo quanto riferisce il Comitato, «ha detto che l’Ordine dei medici di Agrigento, con nota del 30 giugno 2011, ha informato l’assessorato di avere richiesto e ottenuto un parere da parte della Federazione nazionale su quesiti specifici e dì avere deliberato a maggioranza dì sospendere il procedimento disciplinare, lasciandolo aperto sino alla pronuncia definitiva».
Spiega il presidente Giuseppe Augello: «Sto proprio andando dai nostri legali per decidere il da farsi. La situazione è questa: non abbiamo sospeso il procedimento ma solo l’adozione di provvedimenti. Il dottore Miceli è stato condannato in Appello e la Cassazione ha rimandato indietro la sentenza perché non erano state accordate le attenuanti generiche. Ora i giudici di secondo grado hanno confermato la sentenza che era stata impugnata presso la suprema corte negando ancora una volta la concessione delle attenuanti. Ma quest’ultima sentenza, pur annunciata dalla stampa, non è stata ancora depositata. Certo adesso il Consiglio ha più elementi per prendere una decisione».
Ma. secondo il Comitato «l’Ordine dei medici di Agrigento si rifiuta di svolgere la funzione assegnata dalla legge, che prevede che «i sanitari che si rendano colpevoli dì abusi o mancanze nell’esercizio della professione o, comunque, di fatti disdicevoli al decoro professionale, sono sottoposti a procedimento disciplinare». E Augello replica: «Giusta la citazione. Infatti Miceli è sottoposto attualmente a un procedimento non ancora concluso». Non è stato possibile avere un commento dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici.
Spiega il presidente Giuseppe Augello: «Sto proprio andando dai nostri legali per decidere il da farsi. La situazione è questa: non abbiamo sospeso il procedimento ma solo l’adozione di provvedimenti. Il dottore Miceli è stato condannato in Appello e la Cassazione ha rimandato indietro la sentenza perché non erano state accordate le attenuanti generiche. Ora i giudici di secondo grado hanno confermato la sentenza che era stata impugnata presso la suprema corte negando ancora una volta la concessione delle attenuanti. Ma quest’ultima sentenza, pur annunciata dalla stampa, non è stata ancora depositata. Certo adesso il Consiglio ha più elementi per prendere una decisione».
Ma. secondo il Comitato «l’Ordine dei medici di Agrigento si rifiuta di svolgere la funzione assegnata dalla legge, che prevede che «i sanitari che si rendano colpevoli dì abusi o mancanze nell’esercizio della professione o, comunque, di fatti disdicevoli al decoro professionale, sono sottoposti a procedimento disciplinare». E Augello replica: «Giusta la citazione. Infatti Miceli è sottoposto attualmente a un procedimento non ancora concluso». Non è stato possibile avere un commento dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici.
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