ADNKronos Salute
Ed. del 15.09.2011
n.d.
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Roma, 15 set. (Adnkronos Salute) - I medici di famiglia promuovono, a sorpresa, un eventuale ticket anche per la visita presso i propri ambulatori. Misura che, al contrario, non è mai piaciuta, quando ventilata, a buona parte dei rappresentanti di categoria. Opinioni diverse che forse spiegano un altro dato: i camici bianchi di base sono iscritti ad un sindacato, ma non ne sono del tutto soddisfatti, e faticano a “digerire” le difficoltà tecniche per l'invio dei certificati malattia online, novità che, ammettono, piace molto ai loro pazienti.
A scattare la fotografia dei medici di famiglia italiani il sondaggio del Centro Studi Merqurio che ha coinvolto, nella prima settimana di settembre, 960 professionisti in tutta Italia. I medici base, dunque, sono d’'accordo in larga maggioranza sull’'introduzione dei ticket anche per le visite presso i loro ambulatori: il 62,50% è decisamente favorevole, l'’8,33,% solo se si supera un certo numero di visite mentre il 27,08% è invece contrario. Il sondaggio conferma anche che i più assidui frequentatori degli ambulatori sono, com'’è ovvio, i malati cronici: il 73,96% dei medici ha tra gli assistiti la maggioranza di questa categoria di pazienti mentre solo il 23,96% afferma che sono pochi.
In generale il 69,79 % dei professionisti intervistati ha oltre mille pazienti, il 19,79% tra 500 e mille e il 9,38% meno di 500 e poi c’'è un curioso 1,04% che “non sa quanti assistiti ha”. La maggioranza, dunque, rientra tra i cosiddetti massimalisti. Per quanto riguarda uno dei nuovi compiti affidati al camice bianco, ovvero la spedizione dei certificati di malattia: il 72,92% dei medici interpellati ogni giorno invia meno di cinque documenti mentre solo il 4,17% supera i dieci; il 20,83% degli intervistati spedisce tra 5 e dieci certificati e l’'1,04% non è in grado di quantificare l’'esatto numero di documenti inviati all’'Inps. Per un veloce e efficace invio telematico del documento occorre tuttavia una buona connessione al server dell'’Inps. Ma la fetta più grossa dei camici bianchi lamenta frequenti problemi: per il 26,04% “dipende dalle giornate”, per il 10,42% la linea si blocca spesso, il 20,83% la considera appena discreta, e solo il 32.29% la definisce buona con un risicato 8,33% per il quale invece la connessione è ottima. L'’introduzione della certificazione online piace, però, ai pazienti: il 61,46%, secondo quanto constatato sul campo dai medici sottoposti al sondaggio, è decisamente soddisfatto, il 12,50 non lo è per nulla e per il 23,96% solo alcuni assistiti ne apprezzano i vantaggi. Piace, invece l'idea di una medicina del territorio che punta sull’integrazione medico-ospedale per ridurre il sovraffollamento dei pronto soccorso: se per il 43,75% non si otterrà alcun risultato, c’è un 46,88% che, al contrario, lo ritiene un provvedimento opportuno mentre solo il 6,25% non è in grado di dare una risposta.
Il sondaggio indica anche che la maggioranza dei professionisti è iscritta ad un sindacato (il 73,96%) contro il 21,88% che non aderisce ad alcuna sigla. Ma il 21% degli iscritti giudica pessimo l'’operato del proprio sindacato, il 14,58% inutile, il 27,08% buono e appena il 7,29% ottimo; il 3,12% non sa rispondere. Infine secondo i camici bianchi interpellati, per sopperire alla scarsità di medici è indispensabile abolire il numero chiuso alle facoltà di medicina (per il 55,21%) contro un 34,38% che invece lo manterrebbe, il 7,29% giudica opportuno aprire le porte a tutti gli studenti sono nelle regioni dove vi è reale carenza di medici.
A scattare la fotografia dei medici di famiglia italiani il sondaggio del Centro Studi Merqurio che ha coinvolto, nella prima settimana di settembre, 960 professionisti in tutta Italia. I medici base, dunque, sono d’'accordo in larga maggioranza sull’'introduzione dei ticket anche per le visite presso i loro ambulatori: il 62,50% è decisamente favorevole, l'’8,33,% solo se si supera un certo numero di visite mentre il 27,08% è invece contrario. Il sondaggio conferma anche che i più assidui frequentatori degli ambulatori sono, com'’è ovvio, i malati cronici: il 73,96% dei medici ha tra gli assistiti la maggioranza di questa categoria di pazienti mentre solo il 23,96% afferma che sono pochi.
In generale il 69,79 % dei professionisti intervistati ha oltre mille pazienti, il 19,79% tra 500 e mille e il 9,38% meno di 500 e poi c’'è un curioso 1,04% che “non sa quanti assistiti ha”. La maggioranza, dunque, rientra tra i cosiddetti massimalisti. Per quanto riguarda uno dei nuovi compiti affidati al camice bianco, ovvero la spedizione dei certificati di malattia: il 72,92% dei medici interpellati ogni giorno invia meno di cinque documenti mentre solo il 4,17% supera i dieci; il 20,83% degli intervistati spedisce tra 5 e dieci certificati e l’'1,04% non è in grado di quantificare l’'esatto numero di documenti inviati all’'Inps. Per un veloce e efficace invio telematico del documento occorre tuttavia una buona connessione al server dell'’Inps. Ma la fetta più grossa dei camici bianchi lamenta frequenti problemi: per il 26,04% “dipende dalle giornate”, per il 10,42% la linea si blocca spesso, il 20,83% la considera appena discreta, e solo il 32.29% la definisce buona con un risicato 8,33% per il quale invece la connessione è ottima. L'’introduzione della certificazione online piace, però, ai pazienti: il 61,46%, secondo quanto constatato sul campo dai medici sottoposti al sondaggio, è decisamente soddisfatto, il 12,50 non lo è per nulla e per il 23,96% solo alcuni assistiti ne apprezzano i vantaggi. Piace, invece l'idea di una medicina del territorio che punta sull’integrazione medico-ospedale per ridurre il sovraffollamento dei pronto soccorso: se per il 43,75% non si otterrà alcun risultato, c’è un 46,88% che, al contrario, lo ritiene un provvedimento opportuno mentre solo il 6,25% non è in grado di dare una risposta.
Il sondaggio indica anche che la maggioranza dei professionisti è iscritta ad un sindacato (il 73,96%) contro il 21,88% che non aderisce ad alcuna sigla. Ma il 21% degli iscritti giudica pessimo l'’operato del proprio sindacato, il 14,58% inutile, il 27,08% buono e appena il 7,29% ottimo; il 3,12% non sa rispondere. Infine secondo i camici bianchi interpellati, per sopperire alla scarsità di medici è indispensabile abolire il numero chiuso alle facoltà di medicina (per il 55,21%) contro un 34,38% che invece lo manterrebbe, il 7,29% giudica opportuno aprire le porte a tutti gli studenti sono nelle regioni dove vi è reale carenza di medici.
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