Giornale di Sicilia
Ed. del 28.07.2011 - pag. 6
Umberto Lucentinl
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La lettera, destinata a un quotidiano, è stata bloccata al centro di smistamento postale
All'assessore ed ex pm antimafia da febbraio è stata ridotta la scorta. Nella stessa lettera un'altra immagine che ritrae Massimo Russo con su tracce di polvere da sparo.
PALERMO - Una busta con dentro un proiettile, e un chiaro messaggio di minacce per l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, è stata bloccata dal centro di smistamento postale di Palermo. Il metal detector ha identificato un oggetto di metallo dentro la busta e l’ha isolata. Il contenuto, una volta aperto, era inequivocabile. Nella lettera, destinata alla redazione di un quotidiano, c’era una fotografia, ritagliata da un giornale, con l’immagine dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e una croce disegnata sopra i loro visi. Poi un altro ritaglio di giornale con la foto di Russo, ex pubblico ministero antimafia a Palermo, e dal maggio 2008 assessore regionale alla Sanità.
Sull’immagine di Russo sono state trovate tracce di polvere, che potrebbe essere fuoriuscita dal proiettile. Le indagini sono della polizia. Russo, che vive sotto scorta da quando era magistrato alla Procura di Marsala, e poi a Palermo con incarichi nella Direzione distrettuale antimafia, non è nuovo a intimidazioni del genere. Ma ovviamente la lettera e il suo contenuto non vengono sottovalutate.
Da febbraio a Russo è stata ridotta la scorta che aveva mantenuto anche dopo il passaggio dalla Dda di Palermo al ministero della Giustizia e, infine, come assessore regionale.
L’Ucis, Ufficio centrale per le scorte del ministero dell’Interno, aveva dimezzato il numero di auto e addetti alla sicurezza di Russo dopo la proposta del Comitato provinciale per l’ordine e per la sicurezza pubblica di Palermo. Per la sicurezza dell’ex pubblico ministero erano impiegate due auto blindate, ora ridotte a una, e quattro agenti diventati due. Secondo il Comitato provinciale per l’ordine e per la sicurezza pubblica il rischio per l’assessore era diminuito, ed era stato classificato dal secondo al terzo livello.
Dopo quel provvedimento Russo aveva commentato: «Sono un uomo delle istituzioni che rispetta i provvedimenti, anche se lo amareggiano e li ritengono ingiusti. Faremo valere le nostre ragioni delle sedi opportune, io continuo a fare il mio dovere, com’è giusto che sia, nell’interesse della Sicilia e dei siciliani. Sono sereno e vado avanti».
Da assessore regionale alla Sanità, Russo ha varato una riforma che ha cambiato gli assetti finanziari e di potere legati ad un settore da sempre al centro di mille interessi. Ogni anno, secondo le cifre rese note da Russo, i budget sono stati ridotti di 800 milioni di euro.
Sull’immagine di Russo sono state trovate tracce di polvere, che potrebbe essere fuoriuscita dal proiettile. Le indagini sono della polizia. Russo, che vive sotto scorta da quando era magistrato alla Procura di Marsala, e poi a Palermo con incarichi nella Direzione distrettuale antimafia, non è nuovo a intimidazioni del genere. Ma ovviamente la lettera e il suo contenuto non vengono sottovalutate.
Da febbraio a Russo è stata ridotta la scorta che aveva mantenuto anche dopo il passaggio dalla Dda di Palermo al ministero della Giustizia e, infine, come assessore regionale.
L’Ucis, Ufficio centrale per le scorte del ministero dell’Interno, aveva dimezzato il numero di auto e addetti alla sicurezza di Russo dopo la proposta del Comitato provinciale per l’ordine e per la sicurezza pubblica di Palermo. Per la sicurezza dell’ex pubblico ministero erano impiegate due auto blindate, ora ridotte a una, e quattro agenti diventati due. Secondo il Comitato provinciale per l’ordine e per la sicurezza pubblica il rischio per l’assessore era diminuito, ed era stato classificato dal secondo al terzo livello.
Dopo quel provvedimento Russo aveva commentato: «Sono un uomo delle istituzioni che rispetta i provvedimenti, anche se lo amareggiano e li ritengono ingiusti. Faremo valere le nostre ragioni delle sedi opportune, io continuo a fare il mio dovere, com’è giusto che sia, nell’interesse della Sicilia e dei siciliani. Sono sereno e vado avanti».
Da assessore regionale alla Sanità, Russo ha varato una riforma che ha cambiato gli assetti finanziari e di potere legati ad un settore da sempre al centro di mille interessi. Ogni anno, secondo le cifre rese note da Russo, i budget sono stati ridotti di 800 milioni di euro.
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