La Sicilia
Ed. del 21.07.2011 - pag. 6
Daniele Ditta
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Protestano le associazioni di consumatori e pazienti; una beffa il balzello
PALERMO - Monta la protesta di associazioni di consumatori e pazienti sull’imposizione, anche in Sicilia, del ticket sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali. Dall’associazione “Dossetti” al Codacons, tutti chiedono all’assessore alla Salute, Massimo Russo, e al governo regionale di fare retromarcia «per non penalizzare ancora di più i diritti dei malati».
«Fino ad oggi la Regione Siciliana - commenta Corrado Stillo, responsabile dell’Osservatorio dei diritti dell’associazione "Dossetti", che nelle ultime settimane non ha risparmiato “stoccate” all’assessore Russo - non si è pronunciata sui danni causati dall’introduzione di un ticket che colpirebbe gli strati più deboli della cittadinanza». Poi Stillo rincara la dose: «Dopo i viaggi della speranza, i tagli indiscriminati, le difficoltà di accesso a trattamenti salvavita, arriva ora un ulteriore segnale d’indifferenza da parte delle istituzioni. I cittadini siciliani non vedono tutelati i loro diritti come gli altri italiani che, in altre Regioni, hanno presidenti e assessori alla Salute che cercano in ogni modo di evitare la ricaduta economica della manovra finanziaria su servizi sanitari essenziali». Da qui la richiesta di un «chiarimento urgente sulle iniziative che il governo siciliano vuole adottare in merito all’imposizione dei singoli ticket, senza ulteriore dilazione dei tempi e delle modalità».
Duro anche l’affondo del Codacons, che prende di mira ancora una volta l’assessore Russo. «Aveva promesso di rivedere la situazione in favore dei cittadini», dice il segretario nazionale Francesco Tanasi, che aggiunge: «In una Regione come la Sicilia, in cui la sanità a acqua da tutte le parti, è impensabile pagare 10 euro a ricetta. E una vera e propria beffa ai danni di tutti noi siciliani, una beffa che non può essere tollerata e accettata senza lottare. Chiediamo a Russo di rivedere concretamente la situazione, per evitare proteste gravi e pesanti che non potranno essere evitate se si proseguirà su questa strada».
L’assessore, tramite il suo portavoce, fa sapere che «pur essendo contrario al ticket, c’è una normativa nazionale che non può essere disapplicata». Ed inoltre che «il governo regionale sta valutando tutti gli aspetti .procedurali e finanziari per verificare la possibilità di eliminare, o comunque ridurre sensibilmente. Il ticket e reperire in altro modo le risorse necessarie».
Sulla vicenda, interviene pure il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che annuncia un tavolo tecnico con le Regioni per rimodulare il ticket, puntando sul “modello lombardo” oppure sul concetto di appropriatezza. «Fermo restando che il ticket è già partito, perché non si tratta di una nuova norma ma di una copertura di una legge del 2007 – ha spiegato Fazio al termine di un incontro con gli assessori regionali alla Sanità - abbiamo concordato di aprire subito un tavolo per poter rimodulare sia questo ticket sia quelli che partiranno nel 2014, in modo tale che non siano ticket aperti a tutti, ma che ci siano delle modulazioni che potranno essere o sul modello della Lombardia per fasce di spesa oppure sul concetto di appropriatezza. Sono convinto che il ticket non debba essere usato per fare cassa. ma per ridurre le prestazioni inappropriate».
«Fino ad oggi la Regione Siciliana - commenta Corrado Stillo, responsabile dell’Osservatorio dei diritti dell’associazione "Dossetti", che nelle ultime settimane non ha risparmiato “stoccate” all’assessore Russo - non si è pronunciata sui danni causati dall’introduzione di un ticket che colpirebbe gli strati più deboli della cittadinanza». Poi Stillo rincara la dose: «Dopo i viaggi della speranza, i tagli indiscriminati, le difficoltà di accesso a trattamenti salvavita, arriva ora un ulteriore segnale d’indifferenza da parte delle istituzioni. I cittadini siciliani non vedono tutelati i loro diritti come gli altri italiani che, in altre Regioni, hanno presidenti e assessori alla Salute che cercano in ogni modo di evitare la ricaduta economica della manovra finanziaria su servizi sanitari essenziali». Da qui la richiesta di un «chiarimento urgente sulle iniziative che il governo siciliano vuole adottare in merito all’imposizione dei singoli ticket, senza ulteriore dilazione dei tempi e delle modalità».
Duro anche l’affondo del Codacons, che prende di mira ancora una volta l’assessore Russo. «Aveva promesso di rivedere la situazione in favore dei cittadini», dice il segretario nazionale Francesco Tanasi, che aggiunge: «In una Regione come la Sicilia, in cui la sanità a acqua da tutte le parti, è impensabile pagare 10 euro a ricetta. E una vera e propria beffa ai danni di tutti noi siciliani, una beffa che non può essere tollerata e accettata senza lottare. Chiediamo a Russo di rivedere concretamente la situazione, per evitare proteste gravi e pesanti che non potranno essere evitate se si proseguirà su questa strada».
L’assessore, tramite il suo portavoce, fa sapere che «pur essendo contrario al ticket, c’è una normativa nazionale che non può essere disapplicata». Ed inoltre che «il governo regionale sta valutando tutti gli aspetti .procedurali e finanziari per verificare la possibilità di eliminare, o comunque ridurre sensibilmente. Il ticket e reperire in altro modo le risorse necessarie».
Sulla vicenda, interviene pure il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che annuncia un tavolo tecnico con le Regioni per rimodulare il ticket, puntando sul “modello lombardo” oppure sul concetto di appropriatezza. «Fermo restando che il ticket è già partito, perché non si tratta di una nuova norma ma di una copertura di una legge del 2007 – ha spiegato Fazio al termine di un incontro con gli assessori regionali alla Sanità - abbiamo concordato di aprire subito un tavolo per poter rimodulare sia questo ticket sia quelli che partiranno nel 2014, in modo tale che non siano ticket aperti a tutti, ma che ci siano delle modulazioni che potranno essere o sul modello della Lombardia per fasce di spesa oppure sul concetto di appropriatezza. Sono convinto che il ticket non debba essere usato per fare cassa. ma per ridurre le prestazioni inappropriate».
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