L'Assessore Massimo Russo, di fronte a gravissimi casi di malasanità in Sicilia, invita i cittadini a scrivergli una e- mail. Ma sono i cittadini a dover denunciare il degrado?L'Associazione Giuseppe Dossetti chiede all'Assessore un confronto pubblico alla presenza dei giornalisti per analizzare le condizioni in cui versa l'assistenza sanitaria in Sicilia.
Roma, 21/07/2011 (informazione.it - comunicati stampa) I cittadini siciliani possono contare su un nuovo difensore civico che, come Robin Hood, promette di fare luce sui casi di malasanità che affliggono la Sicilia. E’ l’Assessore Massimo Russo che, rasentando il ridicolo, afferma che le denunce dei malati sono un sintomo di “maggiore consapevolezza dei diritti e di maggiore fiducia nelle Istituzioni”.
Dopo situazioni incredibili, come la chiusura del reparto di Ginecologia del Policlinico di Palermo da parte dei Nas e l’abbandono di una salma in obitorio, a Messina, tra insetti e formiche, l’Assessore Russo non trova di meglio che rispolverare un indirizzo e mail, attivo da due anni, a cui i siciliani possono comunicare quello che è sotto gli occhi di tutti.
Ma sono i cittadini a dover denunciare o l’Assessore a dover aprire gli occhi sul degrado in cui versa l’assistenza sanitaria in Sicilia?
“Da tempo - commenta Corrado Stillo, responsabile dell’Osservatorio dei diritti dell’Associazione “G. Dossetti: i Valori - Sviluppo e Tutela dei Diritti” (www.dossetti.it) - chiediamo all’Assessore Massimo Russo un confronto pubblico alla presenza dei giornalisti, in cui prendere visione non solo delle mail arrivate all’Assessorato ma anche di tutte le vicende umane dei pazienti e dei malati che sono privati del più elementare diritto alle cure .Bisogna guardare in faccia il vero quadro della situazione in cui versa la Sanità nell’Isola. Le nostre segnalazioni sui molti viaggi della speranza in altre regioni, sulla chiusura di reparti ospedalieri, le diagnosi errate, le file di attesa e la mancanza di prevenzione sono cadute nel vuoto”.
Ai siciliani non basta più l’indignazione: “Vogliono che la Regione si curi del diritto alla Salute - conclude Corrado Stillo – dell’accesso alle cure e agli interventi terapeutici. Invece di recitare il tardivo e ridicolo ruolo di paladino dei malati, l’Assessore rassegni le dimissioni da un incarico e da una gestione della Sanità che ha prodotto le conseguenze che vediamo ogni giorno”.
Rapporti con la Stampa Rita Proto: 06 3389120
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