La Repubblica
Ed. del 18.06.2011 - pag. II
Giusi Spica
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In trentacinque sono stati spostati dalle corsie d'ospedale alle stanze di piazza Ziino. Per seguire il piano di rientro
Per ognuno di loro benefit aggiuntivo cii 23mila euro l'anno, più il premio obiettivi
PALERMO - Che volesse i suoi uomini ai “blocchi di comando” lo ha ripetuto in più di un’occasione. L’ultima durante la giornata conclusiva del Forum del Mediterraneo, davanti a una platea di manager della sanità e a un Raffaele Lombardo che, piccato, lo ha richiamato all’ordine. Ma l’assessore regionale alla Salute Massimo Russo le sue “truppe” le ha già piazzate nelle stanze del Quartier generale di piazza Ottavio Ziino. Dove, dal 2000, trentacinque «comandati» richiamati dalle corsie degli ospedali hanno preso il posto dei funzionari storici dietro le scrivanie dell’assessorato. Uno staff di fiducia per soppiantare gli uomini compromessi col «cuffarismo», che sarebbe dovuto restare al fianco dell’assessore il tempo necessario a portare a termine il Piano di rientro. Salvo poi essere ripetutamente confermato a colpi di decreti c variazioni di bilancio. Il mini-esercito costa 3 milioni e 800 mila euro all’anno: un milione e mezzo grava sulle casse della Regione, il resto sul Fondo sanitario nazionale. Tra i «comandati» c’è anche Attilio Mele, zio materno della moglie dell’assessore, richiamato dal centro trasfusionale di Villa Sofia per occuparsi della «rete del sangue». Ma anche figli di ex sindaci, parenti di magistrati e assessori e uomini legati a doppio filo ai partiti.
Ognuno di loro incassa dalla Regione 23.489 all’anno, in aggiunta allo stipendio ordinario dell’azienda sanitaria presso la quale è dipendente. Nel contratto è previsto anche un benefit di 9.296 euro per il raggiungimento degli obiettivi. Nella lunga lista dei «soldati» dell’assessore figurano sopratutto medici di Villa Sofia-Cervello. C’è Anilio Mele, fratello della madre della moglie di Russo, e Duilia Martellucci, figlia dell’ex sindaco di Palermo richiamata dagli uffici amministrativi dell’ospedale di via Trabucco.
C’è anche l’odontoiatra Maria Paola Ferro, moglie del predecessore di Russo e oggi rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, e Fabrizio Geraci, medico di pronto soccorso e cugino del deputato regionale del Pdl ed ex vice-sindaco Francesco Scoma. Tra le new entry, Rosalia Traina, primario di farmacia a Villa Sofia che, dopo l’accorpamento con il Cervello, ha dovuto fare spazio ad Agata Guttadauro: c’era una sola poltrona per due primari, e il richiamo in assessorato ha tolto tutti dall’imbarazzo.
Nella lista ci sono anche parenti di ex-colleghi di Russo. Come Maria Grazia Furnari, sorella del magistrato Fabiola Furnari sposata con il pubblico ministero Maurizio De Lucia. E uomini legati a vario titolo all’Mpa, come Rosalia Murè, figlia dell’ex sindaco di Nicosia, o Antonio Leonardi, ingegnere all’Asp di Catania. Ma anche il Pd sarebbe ben rappresentato, con Marco Crema, medico del lavoro all’ospedale Civico, e Giuseppe Noto, responsabile della Medicina di base all’Asp di Palermo.
Per loro, qualche giorno fa, è arrivata l’ennesima proroga: l’Ars ha rimpolpato il capitolo di bilancio per il rinnovo dei contratti. Tutti sono stati promossi al rango di capo-servizio. E tra i vecchi funzionari messi da parte monta il malumore. Tanto che molti hanno preferito andare in prepensionamento o essere trasferiti in altri assessorati.
Ognuno di loro incassa dalla Regione 23.489 all’anno, in aggiunta allo stipendio ordinario dell’azienda sanitaria presso la quale è dipendente. Nel contratto è previsto anche un benefit di 9.296 euro per il raggiungimento degli obiettivi. Nella lunga lista dei «soldati» dell’assessore figurano sopratutto medici di Villa Sofia-Cervello. C’è Anilio Mele, fratello della madre della moglie di Russo, e Duilia Martellucci, figlia dell’ex sindaco di Palermo richiamata dagli uffici amministrativi dell’ospedale di via Trabucco.
C’è anche l’odontoiatra Maria Paola Ferro, moglie del predecessore di Russo e oggi rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, e Fabrizio Geraci, medico di pronto soccorso e cugino del deputato regionale del Pdl ed ex vice-sindaco Francesco Scoma. Tra le new entry, Rosalia Traina, primario di farmacia a Villa Sofia che, dopo l’accorpamento con il Cervello, ha dovuto fare spazio ad Agata Guttadauro: c’era una sola poltrona per due primari, e il richiamo in assessorato ha tolto tutti dall’imbarazzo.
Nella lista ci sono anche parenti di ex-colleghi di Russo. Come Maria Grazia Furnari, sorella del magistrato Fabiola Furnari sposata con il pubblico ministero Maurizio De Lucia. E uomini legati a vario titolo all’Mpa, come Rosalia Murè, figlia dell’ex sindaco di Nicosia, o Antonio Leonardi, ingegnere all’Asp di Catania. Ma anche il Pd sarebbe ben rappresentato, con Marco Crema, medico del lavoro all’ospedale Civico, e Giuseppe Noto, responsabile della Medicina di base all’Asp di Palermo.
Per loro, qualche giorno fa, è arrivata l’ennesima proroga: l’Ars ha rimpolpato il capitolo di bilancio per il rinnovo dei contratti. Tutti sono stati promossi al rango di capo-servizio. E tra i vecchi funzionari messi da parte monta il malumore. Tanto che molti hanno preferito andare in prepensionamento o essere trasferiti in altri assessorati.
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