La Sicilia
Ed. del 31.05.2011 - pag.
Agnese Siliato
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Città paralizzata, bloccato per tre ore il traffico ferroviario, minacce al sindaco
AUGUSTA - Minacce al sindaco Massimo Carrubba durante una giornata di ordinaria follia. Quella di ieri per la protesta contro il ridimensionamento dell’ospedale Muscatello, sfociata anche in momenti di tensione che, però le forze dell’ordine sono riuscite a contenere. Al centro della manifestazione la difesa dell’ospedale megarese, sostenuta dallo stesso Carrubba che, a causa delle tensioni, non è riuscito a parlare con la folla. Negozi chiusi, scuole vuote, gente che ha scioperato, pendolari che non hanno potuto raggiungere il posto di lavoro. Paralizzato il traffico veicolare da migliaia di cittadini che sono scesi in strada per stazionare in diversi punti della città, bloccando gli automezzi in entrata ed in uscita.
Centinaia di persone hanno occupato le rotaie del passaggio a livello per quattro ore, impedendo il transito del treno delle 10,50 proveniente da Siracusa e diretto a Roma. La mobilitazione era stata indetta dal coordinamento cittadino a salvaguardia dell’ospedale che, pur dicendosi inizialmente soddisfatto per la massiccia partecipazione, non è riuscito a ridurre toni e tempi della protesta che è andata avanti spontaneamente per l’intera giornata.
I cittadini per desistere hanno sollecitato risposte concrete dagli organi istituzionali competenti supportate da documentazione scritta. Si chiede la revoca del Decreto n. 753/2010 dell’assessorato regionale alla Sanità, per far sì che venga, tra l’altro, impedito il trasferimento dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria all’ospedale di Lentini e l’attuazione dell’art. 6 della legge regionale 5/2009, che prevede il potenziamento degli ospedali che insistono in aree, come Augusta, ad alto rischio industriale e ambientale.
Convocato dal prefetto di Siracusa per domani un incontro con l’assessore alla Sanità, Massimo Russo e una delegazione del coordinamento cittadino. Il rappresentante del governo regionale, nel difendere la validità dell’impianto della riforma della sanità in Sicilia ha più volte ribadito la volontà di mantenere il presidio ospedaliero di Augusta. Ma ciò non basta. Gli augustani non vogliono che il Muscatello si trasformi in una struttura sanitaria per la lungodegenza e la riabilitazione.
La popolazione, stanca di ascoltare le continue promesse dei politici, risultate vane, ha deciso di agire. Aderendo all’invito del coordinamento cittadino ha partecipato numerosa all’iniziativa, ma nel corso della giornata a nulla sono valsi i tentativi dei promotori della protesta, di far desistere i più ostinati dal proposito di bloccare ad oltranza la città.
Centinaia di persone hanno occupato le rotaie del passaggio a livello per quattro ore, impedendo il transito del treno delle 10,50 proveniente da Siracusa e diretto a Roma. La mobilitazione era stata indetta dal coordinamento cittadino a salvaguardia dell’ospedale che, pur dicendosi inizialmente soddisfatto per la massiccia partecipazione, non è riuscito a ridurre toni e tempi della protesta che è andata avanti spontaneamente per l’intera giornata.
I cittadini per desistere hanno sollecitato risposte concrete dagli organi istituzionali competenti supportate da documentazione scritta. Si chiede la revoca del Decreto n. 753/2010 dell’assessorato regionale alla Sanità, per far sì che venga, tra l’altro, impedito il trasferimento dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria all’ospedale di Lentini e l’attuazione dell’art. 6 della legge regionale 5/2009, che prevede il potenziamento degli ospedali che insistono in aree, come Augusta, ad alto rischio industriale e ambientale.
Convocato dal prefetto di Siracusa per domani un incontro con l’assessore alla Sanità, Massimo Russo e una delegazione del coordinamento cittadino. Il rappresentante del governo regionale, nel difendere la validità dell’impianto della riforma della sanità in Sicilia ha più volte ribadito la volontà di mantenere il presidio ospedaliero di Augusta. Ma ciò non basta. Gli augustani non vogliono che il Muscatello si trasformi in una struttura sanitaria per la lungodegenza e la riabilitazione.
La popolazione, stanca di ascoltare le continue promesse dei politici, risultate vane, ha deciso di agire. Aderendo all’invito del coordinamento cittadino ha partecipato numerosa all’iniziativa, ma nel corso della giornata a nulla sono valsi i tentativi dei promotori della protesta, di far desistere i più ostinati dal proposito di bloccare ad oltranza la città.
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