il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

giovedì 21 aprile 2011

Lavori usuranti: fumata nera per 118 e guardia medica.


Il Sindacato dei Medici Italiani-Smi, si rivolge, con una lettera, al Presidente Napolitano. Denunciati profili di incostituzionalità nel decreto legislativo sui lavori usuranti
ROMA - Lo Smi insiste sulla necessità di sanare un’ingiustizia nei confronti dei medici del 118 e della guardia medica. «Questi professionisti – scrive Salvo Calì, segretario generale Smi - non sono dipendenti pubblici, ma lavorano con un rapporto di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale con caratteristiche equiparabili ai loro colleghi ospedalieri: prestano il loro servizio in strutture pubbliche e con un orario stabilito dalla stessa azienda. Sono medici che lavorano di notte e in condizioni di stress evidenti, a contatto con le emergenze (talvolta anche straordinarie), e purtroppo, spesso anche in condizione di scarsa agibilità dal punto di vista delle strutture e di quello della sicurezza. Sono molti i casi di aggressioni nei confronti delle guardie mediche, e alcuni purtroppo hanno avuto un epilogo tragico. Sulla base di queste osservazioni, da anni chiediamo che vengano inseriti, così come avviene con altri lavoratori aventi gli stessi requisiti, tra le categorie che rientrano nelle tutele previste dalla legislazione sul lavoro notturno e quindi tra i beneficiari dei lavori usuranti. Purtroppo i diversi interventi legislativi fatti in questi anni, non ultimo il citato decreto legislativo, non sono intervenuti in tal senso».
Eppure, denuncia ancora il sindacato, nel Ssn assistiamo anche a una situazione incomprensibile: «Ci consenta di far rilevare un paradosso – continua il segretario Smi - all’interno della stessa postazione di emrgenza-118, operano fianco a fianco medici dipendenti che rientrano tra le categorie del lavoro notturno e altri, solo perché "parasubordinati", che ne sono esclusi. crediamo che questa sia una palese disparità di trattamento nei confronti di un nutrito numero di cittadini italiani che verrebbero così discriminati. Nei fatti abbiamo medici di Serie A, portatori di diritti e altri di Serie B senza tutele. È evidente che il provvedimento in questione appare in antitesi con l’art. 3 della Costituzione che prevede espressamente l’uguaglianza di tutti i cittadini, letto peraltro in correlazione con l’art. 35 co. 1 Cost che a sua volta, testualmente, prevede che "La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni" e l'art. 38 co. 2 Cost. che contempla i diritti dei lavoratori in caso di malattia, invalidità e vecchiaia. Non sembra, che, nel caso di specie venga rispettato il principio di uguaglianza né che il lavoro venga tutelato in tutte le sue forme di svolgimento».
Per tutte queste ragioni lo Smi chiede al Presidente della Repubblica di prendere in considerazione la questione «certi – conclude Calì - di essere portavoce di un disagio diffuso nella categoria e di una sensibilità sul tema, che attraversa tutte le sigle sindacali del settore medico».

Il testo della lettera indirizzata al presidente Napolitano a firma del segretario nazionale dello SMI, Salvo Calì.
Illustre Presidente,
ci rivolgiamo direttamente a Lei, massima carica dello Stato, perché il decreto legislativo che disciplina i lavori usuranti, approvato il 14 aprile dal Governo, presenta una palese violazione del principio di uguaglianza dei cittadini previsto dalla Costituzione ed è motivo di una grave ingiustizia nei confronti di un’importante categoria di lavoratori: i medici che operano nell’emergenza territoriale-118 e i medici della continuità assistenziale (la guardia medica). Questi professionisti non sono dipendenti pubblici, ma lavorano con un rapporto di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale con caratteristiche equiparabili ai loro colleghi ospedalieri: prestano il loro servizio in strutture pubbliche e con un orario stabilito dalla stessa azienda, in condizioni del tutto assimilabili al lavoro dipendente. Sono medici che lavorano di notte e in situazioni di stress evidenti, a contatto con le emergenze (talvolta anche straordinarie) e, purtroppo, spesso vittime di ulteriori disagi per l’inadeguatezza delle strutture in cui sono chiamati a prestare la loro attività anche sotto il profilo della sicurezza. Sono molti i casi di aggressioni nei confronti dei medici delle guardie mediche, alcuni dei quali hanno anche avuto un tragico epilogo.
Sulla base di queste osservazioni, da anni il Sindacato dei Medici Italiani chiede che questi medici vengano inseriti, così come avviene per altri lavoratori, tra le categorie che rientrano nelle tutele previste dalla legislazione sul lavoro notturno e quindi tra i beneficiari dei lavori usuranti. Purtroppo i diversi interventi legislativi fatti in questi anni, non ultimo il citato decreto legislativo, non sono intervenuti in tal senso.
Ci consenta di far rilevare un paradosso: all’interno della stessa postazione di emergenza-118, operano fianco a fianco medici che, in quanto dipendenti, rientrano tra le categorie del lavoro notturno, insieme a medici che svolgono identico lavoro e ne sono esclusi, solo perché “parasubordinati”.
Il Sindacato dei medici italiani ritiene che questa sia una palese disparità di trattamento nei confronti di un nutrito numero di cittadini italiani che sono così discriminati. Nei fatti abbiamo medici di Serie A, portatori di diritti, e altri di Serie B senza tutele.
Il provvedimento in questione, quindi, è in antitesi con l’art. 3 della Costituzione che prevede espressamente l’uguaglianza di tutti i cittadini, letto peraltro in correlazione con l’art. 35 comma 1, che testualmente prevede che “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni” e l'art. 38, comma 2, che contempla i diritti dei lavoratori in caso di malattia, invalidità e vecchiaia. Non sembra, che, nel caso in specie venga rispettato il principio di uguaglianza né che il lavoro venga tutelato in tutte le sue forme di svolgimento.
Le chiediamo pertanto di prendere in considerazione queste osservazioni e di assumere gli eventuali provvedimenti che riterrà opportuni, certi oltretutto di essere portavoce di un disagio diffuso nella categoria e di una sensibilità sul tema, che attraversa tutte le sigle sindacali rappresentative della professione medica.
Fiduciosi della Sua Alta considerazione, Le porgo i miei più deferenti e cordiali saluti
Salvo Calì
Segretario generale Sindacato Medici Italiani
19.04.2011, Comunicato Stampa SMI 
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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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