il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 7 marzo 2011

Ambulanze, il business dei privati Cgil: lavoro nero e malati a rischio



Un esposto alla procura sul malaffare dietro il fenomeno delle vetture dell'Ares 118 bloccate davanti ai pronto soccorsi degli ospedali. Complici i tagli ai posti letto e il sequestro delle barelle di bordo

di CARLO PICOZZA
C'è un esposto alla procura che adombra il malaffare dietro il fenomeno delle ambulanze ferme (anche per una giornata) davanti ai Pronti soccorsi degli ospedali. Complici i tagli ai posti letto e il "sequestro" delle barelle di bordo (perché i pazienti non trovano un letto libero in ospedale), le ambulanze restano in standby, fino a venti ore di fila. La segnalazione ai magistrati l'ha presentata la Funzione pubblica Cgil: "Il fermo delle vetture del 118", c'è scritto, "ha creato un vero business per le imprese private dei soccorsi".

"Le ambulanze pubbliche", si legge nell'esposto della Cgil, "nel 2009 sono rimaste bloccate per 200mila ore; nel terzo trimestre di quell'anno le ore sono state 42mila 251, nel primo del 2010, 65mila 182, un'impennata del 50 per cento". E nel 2011? "Andrà peggio", prevedono i sindacalisti. "Si è fatto ricorso", spiega dalla Cgil, Gianni Nigro, "a un numero sempre più consistente di convenzioni con i privati, associazioni di volontariato ma anche società di capitale". "Abbiamo più volte chiesto di essere informati sui costi delle convenzioni", aggiunge dall'Ares 118, Sergio Bussone, "ma dall'azienda non è arrivata risposta".

Allora, armati di indignazione e buona volontà, i dipendenti hanno indagato sugli accreditamenti a Roma: "Ci sono almeno cinque convenzioni per una ventina di ambulanze", indica Bussone. Costo presunto, "più di due milioni all'anno". "Perché", chiede Nigro, "gli ospedali non acquistano qualche barella in più che farebbe risparmiare centinaia di migliaia di euro?". "Così si alimenta il precariato", aggiunge Bussone, "sia nell'Ares sia nelle imprese private che spesso corrispondono al personale solo rimborsi spese". "A farne le spese", per Nigro, "è l'incolumità dei pazienti insidiata dal mancato rispetto dei protocolli del soccorso".
Dalla Pisana, il capogruppo del Pd, Esterino Montino, rilancia: "Con le ambulanze private si fanno affari d'oro: l'azienda del 118 noleggia i mezzi dei privati, forse neanche a norma, a 12 mila euro al mese". "Si prendono a nolo le ambulanze", replica la direzione dell'Ares 118, "perché quelle dell'azienda, restando bloccate davanti ai Pronti soccorsi, si rivelano insufficienti".

"Quando si affidano ad altri le proprie prestazioni", ancora Bussone, "si dovrebbe richiedere il "documento unico retributivo", la certificazione del corretto adempimento degli obblighi contrattuali: non ci risulta che l'Ares lo faccia con le ditte esterne". "Sospettiamo", affermano Bussone e Nigro, "che dietro questo business sulla pelle dei cittadini ci sia tanto lavoro in nero". Di più, negli allegati all'esposto, la Cgil esprime dubbi fondati sulle procedure di affidamento in appalto delle postazioni di soccorso. Appalti a go go, insomma, senza trasparenza né concorrenza. "A Rieti", segnala Bussone, "due ambulanze prestano i soccorsi in cambio di 501 mila euro l'anno; a Ponza, dove resta come monumento allo spreco un poliambulatorio inaugurato in pompa magna sulla Panoramica dell'isola, la postazione pubblica è stata regalata a un altro privato per almeno 400 mila euro l'anno". Ventuno postazioni nel centro storico furono attivate nel 2006 per la Croce rossa italiana, ma nell'ultimo anno, spiega Bussone, "senza comunicazione di sorta, l'ente ne ha affidate quindici ai privati mantenendo però gli stessi compensi, oltre sei milioni di euro all'anno". "Non vorremmo", dice Montino, "che l'Ares 118 pagasse sia i privati sia la Croce rossa italiana". "La presidente Polverini, in qualità di commissaria di governo alla Sanità regionale", esorta, "attivi i controlli necessari perché non possono esserci ombre su un'azienda cruciale per la rete dell'Emergenza".

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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