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Una coppia di Barcellona ha preso carta e penna per elogiare la professionalità dei sanitari del reparto di ostetricia e ginecologia.
Una coppia di Barcellona, pur con il cuore infranto perché la loro bimba non ce l'ha fatta a nascere viva, ha presso carta e penna, non per scrivere un esposto alla Procura della Repubblica per un presunto caso di malasanità, ma per comunicare il loro grazie al direttore sanitario dell'ospedale e a tutto il personale del reparto di ostetricia e ginecologia e unità di terapia intensiva neonatale.
"Questa unità operativa del "Barone Romeo", è certamente un punto di eccellenza nel meridione. Ci auguriamo, che un giorno non lontano possiamo uscire da questo ospedale con animo diverso, dove l'angoscia e la tristezza siano sostituite dalla gioia che ogni coppia anela di vivere".
Questo attestato di stima verso un ambiente che spesso e volentieri viene accusato di scarsa professionalità, non poteva passare inosservato, per cui abbiamo sentito il parere sia del direttore sanitario, Mimmo Sindoni che del primario dell'equipe medica dell'unità intensiva neo natale, Elio Coletta.
"L'assistenza - spiega quest'ultimo - al neonato che muore ed in particolare ai suoi genitori e alla sua famiglia fa parte di quella dimensione assistenziale che viene definita "care" e cioè "farsi carico di" piuttosto che assistere o curare in senso restrittivo. I gesti ed i messaggi rivolti ai genitori di Emma dimostrano la professionalità e l'umanità che tutto il personale medico ed infermieristico".
Sullo stesso tenore, il direttore sanitario, Mimmo Sindoni. "Certo rimane l'enorme dispiacere per l'evento negativo, però se la stessa coppia pur nel momento del massimo dolore parla in termini estremamente positivi dell'equipe di pediatria e dell'unità di terapia intensiva, conferma la professionalità che esiste all'interno del nostro presidio".
Questo attestato di stima verso un ambiente che spesso e volentieri viene accusato di scarsa professionalità, non poteva passare inosservato, per cui abbiamo sentito il parere sia del direttore sanitario, Mimmo Sindoni che del primario dell'equipe medica dell'unità intensiva neo natale, Elio Coletta.
"L'assistenza - spiega quest'ultimo - al neonato che muore ed in particolare ai suoi genitori e alla sua famiglia fa parte di quella dimensione assistenziale che viene definita "care" e cioè "farsi carico di" piuttosto che assistere o curare in senso restrittivo. I gesti ed i messaggi rivolti ai genitori di Emma dimostrano la professionalità e l'umanità che tutto il personale medico ed infermieristico".
Sullo stesso tenore, il direttore sanitario, Mimmo Sindoni. "Certo rimane l'enorme dispiacere per l'evento negativo, però se la stessa coppia pur nel momento del massimo dolore parla in termini estremamente positivi dell'equipe di pediatria e dell'unità di terapia intensiva, conferma la professionalità che esiste all'interno del nostro presidio".
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