il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

mercoledì 10 novembre 2010

“Licenziamenti illegittimi” Al 118 tutto da rifare?


“Licenziamenti illegittimi”   Al 118 tutto da rifare?

“Il licenziamento non può che dirsi illegittimo”: 
parola del Tribunale di Caltanissetta, che con una sentenza emessa lo scorso 11 ottobre, ha dato ragione a due dei circa trenta lavoratori che hanno fatto ricorso contro il proprio licenziamento da parte della società a partecipazione regionale che gestisce il servizio di emergenza-urgenza 118 (il soccorso sanitario in ambulanza, per intendersi). Nella fase di transizione tra la vecchia e la nuova società, la ‘conditio sine qua non’ posta dai nuovi vertici aziendali era stata la firma dei lavoratori alla rinuncia del pagamento delle ore di lavoro straordinario per le quali si era già prestato servizio all’azienda: è quello che è successo ai circa 3200 lavoratori Sise, la società di emergenza-urgenza della Crocerossa Italiana, messa in liquidazione al 31 dicembre 2009.
Dal primo gennaio 2010, si diceva, è iniziata la fase transitoria tra la vecchia società, gestita appunto da Crocerossa, e la neonata Seus, società partecipata formata per il 51% da azioni della Regione e per il restante 49% dalle Asp e dalle aziende ospedaliere dell’Isola. Sise chiudeva i battenti con un negativo di bilancio da 80 milioni di euro, di cui circa cinquanta milioni in debiti accumulati nei confronti degli autisti soccorritori del 118, che non avevano percepito, per l’appunto, i compensi per gli straordinari accumulati negli anni. Così la neonata Seus disse che avrebbe, sì, assunto i circa 3200 lavoratori, ma a patto che questi ultimi firmassero la rinuncia agli straordinari. Quasi tutti fecero così, accettarono la rinuncia a decine di migliaia di euro in lavoro straordinario già svolto ma mai retribuito e firmarono il nuovo contratto di lavoro.
Una trentina di autisti soccorritori, invece, scelsero la lunga via giudiziaria e non accettarono quello che considerarono “qualcosa di molto simile a un ricatto” come dicono i protagonisti della vicenda. È così che si è arrivati ai ricorsi e alla sentenza del tribunale di Caltanissetta che dichiara illegittimo il licenziamento di due dei trenta lavoratori che hanno presentato ricorso.
Ma c’è di più. La sentenza continua e profila un panorama non poco preoccupante per la Regione Siciliana, maggiore azionista di Seus. Il giudice Sasso cita l’articolo 2112 del codice civile, secondo il quale “in caso di trasferimento d’azienda, il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano”. Dunque non si tratterebbe, secondo questa prima sentenza, di nuove assunzioni – ergo la Regione dovrebbe rinunciare agli sgravi contributivi che ne derivano – ma di trasferimento d’azienda, che garantirebbe ai dipendenti “tutti i diritti che ne derivano”.
“Pertanto è configurabile un’ipotesi di trasferimento di azienda – dice il giudice – e non meramente di successione nell’appalto”.
A questo punto bisognerà vedere come andranno gli altri ricorsi che sono già in corso. Bisognerà vedere se altri Tribunali stabiliranno l’illegittimità dei licenziamenti. E se così fosse, il meccanismo dei rimborsi ai lavoratori si fermerebbe ai trenta che non hanno firmato? Oppure varrebbe anche per chi ha già firmato, visto che si parla di trasferimento d’azienda, che garantisce appunto al lavoratore di conservare i propri diritti? La Regione ha quindi ereditato i 50 milioni di euro di debiti da Seus? Infine, se questa prima sentenza dovesse trovare riscontro nelle altre fasi processuali, a quanto ammonteranno gli sgravi contributivi a cui la Regione dovrebbe rinunciare e da quali capitoli di bilancio verranno recuperati ?

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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