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RIESI. Un presunto caso di malasanitàche comincia nel 2008. «Era un semplice artroscopia, ho chiesto il risarcimento ma aspetto ancora risposta».
Ago nella spalla, l'«odissea» di un bancario per una borsite
La denuncia di Michele Saitta. Dalla fìsioterapia all'intervento, poi i lancinanti dolori e la... scoperta
«In mancanza di riscontri intraprenderò un'azione giudiziaria». Il direttore dell' Asp Cantaro: «Mi attiverò per conoscere a fondo il caso».
RIESI - Ancora un caso di presunta malasanità. Protagonista di una singolare epopea nel mondo della sanità è Michele Saitta, 56 anni funzionario di banca. L'uomo, infatti, convive con un frammento di ago conficcato nella spalla. Nella radiografia è stata infatti rilevata "la presenza nella spalla destra in sede acromion-clavicolare di densità metallica da riferirsi verosimilmente a frammento di ago di circa 13 millimetri".
L'odissea di Michele Saitta inizia nel 2008, quando comincia ad avvertire dolori alla spalla destra. L'uomo si rivolge ad un ortopedico del Poliambulatorio di Riesi. Lo specialista sospetta una borsite e chiede all'uomo di sottoporsi ad una riSonanza magnetica.
Dall'esame risulta infatti la borsite ma non sarebbero emerse lesioni al tendini. L'ortopedico così consiglia al paziente di effettuare infiltrazioni e sedute di fisioterapia. Solo in futuro un piccolo intervento chirurgico per risolvere il problema.
Non ottenendo i risultati sperati l'uomo si rivolge all'ospedale "Maddalena Raimondi" di San Cataldo, dove consigliano un intervento in artroscopia. "Dopo un consulto - spiega Saitta - con il primario del reparto di Ortopedia Carlo Dell'Utri e con lo specialista Massimo Siracusa che mi consigliano di effettuare un intervento in artroscopia per risolvere il problema decido di sottopormi all'operazione il 25 novembre del 2008. Un semplice intervento di artroscopia invece si prolunga e vengo sottoposto ad anestesia totale. Ai familiari che attendono fuori dalla sala operatoria viene riferito che l'intervento si era protratto a causa di tendini compromessi".
I guai per l'uomo non finiscono. Lancinanti dolori non gli permettono di stare sdraiato sul letto e di riposare la notte. Nel mese di gennaio del 2009 effettua una risonanza magnetica a Catenanuova. Il tecnico glÌ comunica che l'esame non può essere eseguito perché c'è un corpo metallico nella spalla che oscura la risonanza. Solo da una successiva radiografia emerge la presenza di un corpo estraneo di densità metallica. L'uomo consulta altri specialisti che glilasciano supporre che sia successo qualcosa in sala operatoria. I disagi per l'uomo continuano.
Nel marzo del 2009 alcuni ortopedici interpellati suggeriscono a Saitta di aspettare che l'ago s'incapsuli nell'organismo prima di rimuoverlo. L'uomo così si rivolge ad un legale per chiedere all'Asp di Caltanissetta un risarcimento per il danno subito.
Un perito dell'Aspvisita Saitta e redige una relazione sul caso. Da allora l'uomo attende di conoscere l'esito della perizia. "L'Asp - dice Saitta -non ha mai dato una risposta scritta al rnio avvocato, alla mia istanza. Adesso sono costretto ad intraprendere un' azione giudiziaria" .
Sulla vicenda è stato interpellato if direttore generale dell'Asp di Caltanissetta. "Mi attiverò per garantire le dovute attenzioni che merita il caso - dice il responsabile dell'Asp Paolo Cantaro - interpellando l'utente e verificando la vicenda prospettata dal signor Saitta".
RIESI - Ancora un caso di presunta malasanità. Protagonista di una singolare epopea nel mondo della sanità è Michele Saitta, 56 anni funzionario di banca. L'uomo, infatti, convive con un frammento di ago conficcato nella spalla. Nella radiografia è stata infatti rilevata "la presenza nella spalla destra in sede acromion-clavicolare di densità metallica da riferirsi verosimilmente a frammento di ago di circa 13 millimetri".
L'odissea di Michele Saitta inizia nel 2008, quando comincia ad avvertire dolori alla spalla destra. L'uomo si rivolge ad un ortopedico del Poliambulatorio di Riesi. Lo specialista sospetta una borsite e chiede all'uomo di sottoporsi ad una riSonanza magnetica.
Dall'esame risulta infatti la borsite ma non sarebbero emerse lesioni al tendini. L'ortopedico così consiglia al paziente di effettuare infiltrazioni e sedute di fisioterapia. Solo in futuro un piccolo intervento chirurgico per risolvere il problema.
Non ottenendo i risultati sperati l'uomo si rivolge all'ospedale "Maddalena Raimondi" di San Cataldo, dove consigliano un intervento in artroscopia. "Dopo un consulto - spiega Saitta - con il primario del reparto di Ortopedia Carlo Dell'Utri e con lo specialista Massimo Siracusa che mi consigliano di effettuare un intervento in artroscopia per risolvere il problema decido di sottopormi all'operazione il 25 novembre del 2008. Un semplice intervento di artroscopia invece si prolunga e vengo sottoposto ad anestesia totale. Ai familiari che attendono fuori dalla sala operatoria viene riferito che l'intervento si era protratto a causa di tendini compromessi".
I guai per l'uomo non finiscono. Lancinanti dolori non gli permettono di stare sdraiato sul letto e di riposare la notte. Nel mese di gennaio del 2009 effettua una risonanza magnetica a Catenanuova. Il tecnico glÌ comunica che l'esame non può essere eseguito perché c'è un corpo metallico nella spalla che oscura la risonanza. Solo da una successiva radiografia emerge la presenza di un corpo estraneo di densità metallica. L'uomo consulta altri specialisti che glilasciano supporre che sia successo qualcosa in sala operatoria. I disagi per l'uomo continuano.
Nel marzo del 2009 alcuni ortopedici interpellati suggeriscono a Saitta di aspettare che l'ago s'incapsuli nell'organismo prima di rimuoverlo. L'uomo così si rivolge ad un legale per chiedere all'Asp di Caltanissetta un risarcimento per il danno subito.
Un perito dell'Aspvisita Saitta e redige una relazione sul caso. Da allora l'uomo attende di conoscere l'esito della perizia. "L'Asp - dice Saitta -non ha mai dato una risposta scritta al rnio avvocato, alla mia istanza. Adesso sono costretto ad intraprendere un' azione giudiziaria" .
Sulla vicenda è stato interpellato if direttore generale dell'Asp di Caltanissetta. "Mi attiverò per garantire le dovute attenzioni che merita il caso - dice il responsabile dell'Asp Paolo Cantaro - interpellando l'utente e verificando la vicenda prospettata dal signor Saitta".
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