il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 19 ottobre 2010

40 mila italiani salvi con rianimazione 'fai da te', linee guida Ue

ADNKronos Salute - 18.10.2010
Ed. del 18.10.2010
n.d.

40 mila italiani salvi con rianimazione 'fai da te', linee guida Ue
Roma, 18 ott. (Adnkronos Salute) - Non occorre essere un medico e neppure un infermiere: se capita di incontrare una persona colta da infarto occorre iniziare immediatamente il massaggio cardiaco esterno comprimendo il torace con forza e velocemente, almeno 5 centimetri di compressione per almeno 100 volte al minuto. La "ricetta" viene dall'European Resuscitation Council (Erc), che diffonde le linee guida europee per la rianimazione cardiorespiratoria "fai-da-te", in grado di aumentare le chance di sopravvivenza di 2-3 volte. E di salvare, solo in Italia, 40 mila vite se tutti, operatori sanitari e persone qualsiasi, saranno coscienti di questi principi e li applicheranno in caso di necessità.
Circa 500 mila persone sono vittime di arresto cardiaco ogni anno in Europa. Paradossalmente, è estremamente facile aiutare tutti quei cuori che quasi sempre sono troppo giovani per morire.
La rianimazione cardiorespiratoria, cioè il massaggio cardiaco esterno e le ventilazioni di soccorso, effettuata da chiunque sia testimone di un arresto cardiaco vengono però effettuate soltanto in 1 caso su 5 arresti cardiaci extra ospedalieri. Aumentando questa percentuale di interventi si potrebbero salvare 100 mila vite in Europa, ogni anno. Le nuove linee guida europee aiuteranno a raggiungere questo obiettivo. Le nuove linee guida Erc, diffuse nel nostro Paese da Italian Resuscitation Council (Irc), sono basate sulle più recenti evidenze scientifiche emerse da revisioni sistematiche della letteratura internazionale degli ultimi 5 anni. Il messaggio per tutti è chiaro e forte: "Se la vittima non reagisce e non risponde, iniziare immediatamente il massaggio cardiaco esterno comprimendo il torace con forza e velocemente: almeno 5 centimetri di compressione per almeno 100 volte al minuto", spiega Alessandro Barelli del dipartimento Emergenza Accettazione del Policlinico Gemelli di Roma, presidente di Irc e del Centro europeo per la medicina delle catastrofi di San Marino. "Il massaggio cardiaco precoce e non interrotto - prosegue - è il fattore chiave di una buona rianimazione cardiorespiratoria. Chiunque, inclusi i bambini, è in grado di farlo. È una procedura semplice e sicura e aumenta in modo significativo la sopravvivenza. Coloro che sono stati addestrati e che vogliono farlo, possono associare al massaggio cardiaco la respirazione bocca a bocca con un rapporto compressioni/ventilazioni di 30/2. In ogni caso il massaggio cardiaco è fondamentale e deve essere effettuato anche senza ventilazioni di soccorso: senza massaggio cardiaco il cervello di una persona in arresto cardiaco va incontro a danni irreversibili già dopo 5 minuti dalla perdita di coscienza".
"Numerosi studi sull'efficacia delle procedure rianimative - evidenzia Sandro Petrolati del dipartimento Medicina Cardiovascolare dell’ospedale San Camillo di Roma, segretario di Italian Resuscitation Council - sono stati valutati per la stesura delle nuove linee guida Erc 2010 prestando particolare attenzione alla qualità e al livello delle evidenze scientifiche. Un altro aspetto fondamentale, oltre al massaggio cardiaco esterno, è l’uso precoce dei defibrillatori automatici esterni (Dae) che sono collocati anche in Italia in molti luoghi pubblici. Le nuove linee guida raccomandano l'uso dei Dae: sono facili da usare e semplici comandi vocali assistono l’utilizzatore in tutte le fasi del processo garantendone la completa sicurezza. La defibrillazione precoce, insieme al massaggio cardiaco, è un fattore prioritario per aumentare la sopravvivenza dopo arresto cardiaco".
Le linee guida Erc 2010 confermano l'importanza dell'ipotermia terapeutica nel trattamento intensivo dei pazienti sopravissuti ad arresto cardiaco. Consiste nel "raffreddare" il paziente portandolo a 32-34°C per 12-24 ore con mezzi sicuri e facili da utilizzare come semplici sacchetti di ghiaccio. L'ipotermia terapeutica dopo arresto cardiaco aumenta la possibilità di un buon recupero neurologico del paziente. Massaggio cardiaco immediato ed energico, defibrillazione precoce e raffreddamento post-arresto possono essere considerati dunque i tre punti fermi delle nuove linee guida Erc 2010. Maggiori informazioni sui siti di Italian Resuscitaion Council (www.ircouncil.it) e European Resuscitation Council (www.erc.edu).

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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