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40 mila italiani salvi con rianimazione 'fai da te', linee guida Ue
Roma, 18 ott. (Adnkronos Salute) - Non occorre essere un medico e neppure un infermiere: se capita di incontrare una persona colta da infarto occorre iniziare immediatamente il massaggio cardiaco esterno comprimendo il torace con forza e velocemente, almeno 5 centimetri di compressione per almeno 100 volte al minuto. La "ricetta" viene dall'European Resuscitation Council (Erc), che diffonde le linee guida europee per la rianimazione cardiorespiratoria "fai-da-te", in grado di aumentare le chance di sopravvivenza di 2-3 volte. E di salvare, solo in Italia, 40 mila vite se tutti, operatori sanitari e persone qualsiasi, saranno coscienti di questi principi e li applicheranno in caso di necessità.
Circa 500 mila persone sono vittime di arresto cardiaco ogni anno in Europa. Paradossalmente, è estremamente facile aiutare tutti quei cuori che quasi sempre sono troppo giovani per morire.
La rianimazione cardiorespiratoria, cioè il massaggio cardiaco esterno e le ventilazioni di soccorso, effettuata da chiunque sia testimone di un arresto cardiaco vengono però effettuate soltanto in 1 caso su 5 arresti cardiaci extra ospedalieri. Aumentando questa percentuale di interventi si potrebbero salvare 100 mila vite in Europa, ogni anno. Le nuove linee guida europee aiuteranno a raggiungere questo obiettivo. Le nuove linee guida Erc, diffuse nel nostro Paese da Italian Resuscitation Council (Irc), sono basate sulle più recenti evidenze scientifiche emerse da revisioni sistematiche della letteratura internazionale degli ultimi 5 anni. Il messaggio per tutti è chiaro e forte: "Se la vittima non reagisce e non risponde, iniziare immediatamente il massaggio cardiaco esterno comprimendo il torace con forza e velocemente: almeno 5 centimetri di compressione per almeno 100 volte al minuto", spiega Alessandro Barelli del dipartimento Emergenza Accettazione del Policlinico Gemelli di Roma, presidente di Irc e del Centro europeo per la medicina delle catastrofi di San Marino. "Il massaggio cardiaco precoce e non interrotto - prosegue - è il fattore chiave di una buona rianimazione cardiorespiratoria. Chiunque, inclusi i bambini, è in grado di farlo. È una procedura semplice e sicura e aumenta in modo significativo la sopravvivenza. Coloro che sono stati addestrati e che vogliono farlo, possono associare al massaggio cardiaco la respirazione bocca a bocca con un rapporto compressioni/ventilazioni di 30/2. In ogni caso il massaggio cardiaco è fondamentale e deve essere effettuato anche senza ventilazioni di soccorso: senza massaggio cardiaco il cervello di una persona in arresto cardiaco va incontro a danni irreversibili già dopo 5 minuti dalla perdita di coscienza".
"Numerosi studi sull'efficacia delle procedure rianimative - evidenzia Sandro Petrolati del dipartimento Medicina Cardiovascolare dell’ospedale San Camillo di Roma, segretario di Italian Resuscitation Council - sono stati valutati per la stesura delle nuove linee guida Erc 2010 prestando particolare attenzione alla qualità e al livello delle evidenze scientifiche. Un altro aspetto fondamentale, oltre al massaggio cardiaco esterno, è l’uso precoce dei defibrillatori automatici esterni (Dae) che sono collocati anche in Italia in molti luoghi pubblici. Le nuove linee guida raccomandano l'uso dei Dae: sono facili da usare e semplici comandi vocali assistono l’utilizzatore in tutte le fasi del processo garantendone la completa sicurezza. La defibrillazione precoce, insieme al massaggio cardiaco, è un fattore prioritario per aumentare la sopravvivenza dopo arresto cardiaco".
Le linee guida Erc 2010 confermano l'importanza dell'ipotermia terapeutica nel trattamento intensivo dei pazienti sopravissuti ad arresto cardiaco. Consiste nel "raffreddare" il paziente portandolo a 32-34°C per 12-24 ore con mezzi sicuri e facili da utilizzare come semplici sacchetti di ghiaccio. L'ipotermia terapeutica dopo arresto cardiaco aumenta la possibilità di un buon recupero neurologico del paziente. Massaggio cardiaco immediato ed energico, defibrillazione precoce e raffreddamento post-arresto possono essere considerati dunque i tre punti fermi delle nuove linee guida Erc 2010. Maggiori informazioni sui siti di Italian Resuscitaion Council (www.ircouncil.it) e European Resuscitation Council (www.erc.edu).
Circa 500 mila persone sono vittime di arresto cardiaco ogni anno in Europa. Paradossalmente, è estremamente facile aiutare tutti quei cuori che quasi sempre sono troppo giovani per morire.
La rianimazione cardiorespiratoria, cioè il massaggio cardiaco esterno e le ventilazioni di soccorso, effettuata da chiunque sia testimone di un arresto cardiaco vengono però effettuate soltanto in 1 caso su 5 arresti cardiaci extra ospedalieri. Aumentando questa percentuale di interventi si potrebbero salvare 100 mila vite in Europa, ogni anno. Le nuove linee guida europee aiuteranno a raggiungere questo obiettivo. Le nuove linee guida Erc, diffuse nel nostro Paese da Italian Resuscitation Council (Irc), sono basate sulle più recenti evidenze scientifiche emerse da revisioni sistematiche della letteratura internazionale degli ultimi 5 anni. Il messaggio per tutti è chiaro e forte: "Se la vittima non reagisce e non risponde, iniziare immediatamente il massaggio cardiaco esterno comprimendo il torace con forza e velocemente: almeno 5 centimetri di compressione per almeno 100 volte al minuto", spiega Alessandro Barelli del dipartimento Emergenza Accettazione del Policlinico Gemelli di Roma, presidente di Irc e del Centro europeo per la medicina delle catastrofi di San Marino. "Il massaggio cardiaco precoce e non interrotto - prosegue - è il fattore chiave di una buona rianimazione cardiorespiratoria. Chiunque, inclusi i bambini, è in grado di farlo. È una procedura semplice e sicura e aumenta in modo significativo la sopravvivenza. Coloro che sono stati addestrati e che vogliono farlo, possono associare al massaggio cardiaco la respirazione bocca a bocca con un rapporto compressioni/ventilazioni di 30/2. In ogni caso il massaggio cardiaco è fondamentale e deve essere effettuato anche senza ventilazioni di soccorso: senza massaggio cardiaco il cervello di una persona in arresto cardiaco va incontro a danni irreversibili già dopo 5 minuti dalla perdita di coscienza".
"Numerosi studi sull'efficacia delle procedure rianimative - evidenzia Sandro Petrolati del dipartimento Medicina Cardiovascolare dell’ospedale San Camillo di Roma, segretario di Italian Resuscitation Council - sono stati valutati per la stesura delle nuove linee guida Erc 2010 prestando particolare attenzione alla qualità e al livello delle evidenze scientifiche. Un altro aspetto fondamentale, oltre al massaggio cardiaco esterno, è l’uso precoce dei defibrillatori automatici esterni (Dae) che sono collocati anche in Italia in molti luoghi pubblici. Le nuove linee guida raccomandano l'uso dei Dae: sono facili da usare e semplici comandi vocali assistono l’utilizzatore in tutte le fasi del processo garantendone la completa sicurezza. La defibrillazione precoce, insieme al massaggio cardiaco, è un fattore prioritario per aumentare la sopravvivenza dopo arresto cardiaco".
Le linee guida Erc 2010 confermano l'importanza dell'ipotermia terapeutica nel trattamento intensivo dei pazienti sopravissuti ad arresto cardiaco. Consiste nel "raffreddare" il paziente portandolo a 32-34°C per 12-24 ore con mezzi sicuri e facili da utilizzare come semplici sacchetti di ghiaccio. L'ipotermia terapeutica dopo arresto cardiaco aumenta la possibilità di un buon recupero neurologico del paziente. Massaggio cardiaco immediato ed energico, defibrillazione precoce e raffreddamento post-arresto possono essere considerati dunque i tre punti fermi delle nuove linee guida Erc 2010. Maggiori informazioni sui siti di Italian Resuscitaion Council (www.ircouncil.it) e European Resuscitation Council (www.erc.edu).
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