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Le restrizioni a pubblico e privati. «In Sicilia ci sono cifre record».
Una stretta sui «cesarei». Russo: competenti i medici
PALERMO - La stretta è arrivata due mesi fa. Con un decreto l'assessore alla Sanità, Massimo Russo, ha tagliato i rimborsi alle aziende sanitarie e alle cliniche private per effettuare i parti cesarei. Li ha adeguati a quelli assegnati per un parto naturale: 1.900 euro. Non più 2.400. Una misura apportata per ridurre il numero dei cesarei che nell'Isola tocca punte quasi da record: 53 per cento a fronte del 38,3 di media nazionale. Il ministero ne raccomanda l'uso solo per il 20 per cento. Russo ha inviato anche una circolare alle cliniche private in cui la contrazione dei parti cesarei è inserita tra le condizioni necessarie per vedersi rinnovata la convenzione con il Servizio sanitario. Il rischio, secondo Ivana Rigano, madre del piccolo Giosuè, il bambino in gravi condizioni, dopo un parto naturale. è che il freno a mano sia così tirato da spingere per il parto naturale anche quando ci siano le indicazioni per andare in sala operatoria.
«Il cittadino - afferma Russo - deve essere rispettato e curato al meglio ma non è ammissibile che pretenda di imporsi, come in occasione del parto, su materie che sono di competenza esclusiva del medico». Intanto, Russo comunica di avere preparato una dettagliata ed esaustiva relazione per il ministero. Il ministro Fazio continua a ribadire che nel caso di Messina al momento non sono emersi elementi che facciano pensare a un caso di malasanità.
«Il cittadino - afferma Russo - deve essere rispettato e curato al meglio ma non è ammissibile che pretenda di imporsi, come in occasione del parto, su materie che sono di competenza esclusiva del medico». Intanto, Russo comunica di avere preparato una dettagliata ed esaustiva relazione per il ministero. Il ministro Fazio continua a ribadire che nel caso di Messina al momento non sono emersi elementi che facciano pensare a un caso di malasanità.
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