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Installata una torre faro per illuminare la pista: gli operatori del 118 si rifiutavano di atterrare per la scarsa visibilità.
Elisoccorso notturno, ripristinato il servizio di emergenza a Ustica
Nei giorni scorsi un bimbo di sei anni aveva dovuto resistere sedici ore sull'isola con un braccio rotto e forti dolori alla testa in attesa di un mezzo di soccorso.
Dopo feroci proteste e denunce ai carabinieri, l'eliporto di Ustica torna ad essere utilizzato anche di notte. Dopo 16 ore di attesa di un residente di appena sei anni, costretto a restare sull'isola con un braccio rotto e forti dolori alla testa, è stata messa in funzione la pista per fare atterrare l'elisoccorso del 118. Gli operatori del servizio di emergenza si rifiutavano di atterrare per le pessime condizioni di visibilità della pista nelle ore notturne. «Grazie all'impegno del Prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, una torre-faro, fornita dalla Protezione civile regionale, è stata installata a Ustica per illuminare l'elisuperficie e consentire l'atterraggio anche di notte - dice il sindaco Aldo Messina che in questi giorni ha avuto diversi incontri per risolvere l'emergenza - Nei giorni scorsi infatti la scarsa illuminazione della pista dell'Aeronautica militare non aveva consentito il soccorso di un bambino infortunato».
È uno dei risultati raggiunti grazie alla conferenza di servizio sul tema «elisoccorso ad Ustica» che si è tenuta giovedì nei locali della prefettura su richiesta del sindaco e alla quale hanno partecipato anche il colonnello Vincenzo Festeggiante dell'aeronautica Militare, l'ingegnere Calogero Foti della Protezione civile regionale e il funzionario Paolo Blandino dell'Assessorato regionale alla Sanità.
«Se da subito il problema dell'assistenza notturna con elisoccorso verrà risolto con l'ausilio della torre faro, ha detto Aldo Messina, il Prefetto Caruso ha ottenuto l'impegno dell'aeronautica militare di sistemare l'impianto d'illuminazione della elisuperficie militare e della protezione civile regionale ad ampliare la stessa o a realizzarne una nuova». Nel frattempo giovedì sera per ben due volte, alle 21.30 e alle 2 di notte, è stato necessario l'intervento dell' elisoccorso 118. «Non essendo ancora giunta la torre-faro abbiamo chiesto l'aiuto dei vigili del fuoco e dei carabinieri che con i loro fari hanno illuminato la pista consentendo l'atterraggio in assoluta sicurezza e garantendo la giusta assistenza medica ai due cittadini - conclude Messina -. Con il vicesindaco, Giuseppe Caminita, abbiamo assistito personalmente alle operazioni di soccorso». L'emergenza dell'elisoccorso sull'isola era esplosa alcuni giorni fa quando
le lungaggini amministrative avevano fatto trascorrere una notte infernale al bimbo di sei anni che aveva avuto la sventura di rompersi un braccio e sbattere violentemente la testa: il piccolo con i forti traumi era finito alla Casa del Sole dopo 16 ore dall'incidente, un tempo interminabile che ha fatto stare in ansia tutti nell'isola. «Sono andato dai carabinieri e ho presentato una denuncia - dice Angelo Tranchina, padre del piccolo - Forse anche per questo si è trovata la soluzione. Adesso toccherà ai carabinieri accertare se la notte terribile trascorsa da mio figlio con il braccio rotto e i forti dolori in testa, è responsabilità dell'aereonautica, del servizio dell'elisoccorso, della prefettura a cui mi sono rivolto, dell'amministrazione comunale o della protezione civile che non fa gli interventi perché la pista d'atterraggio non è stata consegnata ancora dopo tanti mesi al Comune».
È uno dei risultati raggiunti grazie alla conferenza di servizio sul tema «elisoccorso ad Ustica» che si è tenuta giovedì nei locali della prefettura su richiesta del sindaco e alla quale hanno partecipato anche il colonnello Vincenzo Festeggiante dell'aeronautica Militare, l'ingegnere Calogero Foti della Protezione civile regionale e il funzionario Paolo Blandino dell'Assessorato regionale alla Sanità.
«Se da subito il problema dell'assistenza notturna con elisoccorso verrà risolto con l'ausilio della torre faro, ha detto Aldo Messina, il Prefetto Caruso ha ottenuto l'impegno dell'aeronautica militare di sistemare l'impianto d'illuminazione della elisuperficie militare e della protezione civile regionale ad ampliare la stessa o a realizzarne una nuova». Nel frattempo giovedì sera per ben due volte, alle 21.30 e alle 2 di notte, è stato necessario l'intervento dell' elisoccorso 118. «Non essendo ancora giunta la torre-faro abbiamo chiesto l'aiuto dei vigili del fuoco e dei carabinieri che con i loro fari hanno illuminato la pista consentendo l'atterraggio in assoluta sicurezza e garantendo la giusta assistenza medica ai due cittadini - conclude Messina -. Con il vicesindaco, Giuseppe Caminita, abbiamo assistito personalmente alle operazioni di soccorso». L'emergenza dell'elisoccorso sull'isola era esplosa alcuni giorni fa quando
le lungaggini amministrative avevano fatto trascorrere una notte infernale al bimbo di sei anni che aveva avuto la sventura di rompersi un braccio e sbattere violentemente la testa: il piccolo con i forti traumi era finito alla Casa del Sole dopo 16 ore dall'incidente, un tempo interminabile che ha fatto stare in ansia tutti nell'isola. «Sono andato dai carabinieri e ho presentato una denuncia - dice Angelo Tranchina, padre del piccolo - Forse anche per questo si è trovata la soluzione. Adesso toccherà ai carabinieri accertare se la notte terribile trascorsa da mio figlio con il braccio rotto e i forti dolori in testa, è responsabilità dell'aereonautica, del servizio dell'elisoccorso, della prefettura a cui mi sono rivolto, dell'amministrazione comunale o della protezione civile che non fa gli interventi perché la pista d'atterraggio non è stata consegnata ancora dopo tanti mesi al Comune».
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