In Sicilia non si capisce bene come funziona la Sise, la società che gestisce il servizio di emergenza 118 sull’isola. È stata messa in liquidazione per mille irregolarità, per clientelismo e spreco di soldi pubblici. Ma la Sissa srl e la Emorform, due società satelliti della stessa Sise, sono ancora lì. La prima si occupa della gestione di servizi pubblici e privati in ambito socio sanitario assistenziale nella zona territoriale della regione siciliana ed organizza anche attività di formazione e riqualificazione del personale (come si legge sul sito) e la Emorform che si occupa anche di formazione del personale Sise. Ma se la Sise è stata messa in liquidazione la Emoform che ci fa ancora in giro? Le due società hanno un consiglio di amministrazione e sarebbero ancora in attività. Erano venute alla luce negli anni d’oro della Sise. La Sissa, infatti, secondo quanto riporta anche Epolis di Palermo nell’articolo di Gianni Agus, svolgerebbe anche una sorta di attività organizzativo gestionale nell’ambito dell’espletamento di compiti e servizi di natura umanitaria sia all’interno della comunità europea che in campo internazionale. Insomma, un ramo della società siciliana che si occupa di missioni internazionali all’estero. Un mistero siciliano. Ma adesso spunta un’altra sigla: la Sues. I dipendenti Sise si apprestano a diventare suoi dipendenti. Il servizio del 118 dovrebbe essere gestito direttamente dalla regione siciliana attraverso la Sues. Ma Rocca, il commissario straordinario della Sise vanta un credito di 80 milioni di euro che dovrà pagare la regione e diverse pendenze. La Sues dovrebbe diventare operativa in questi giorni nelle province di Trapani e Palermo e poi in quelle di Messina, Ragusa e Caltanissetta. Esistono già ambulanze con il nuovo marchio Seus. Si muove tutto verso il “nuovo”, ma il vecchio ancora esiste. Misteri siciliani.
17 / 07 / 2010
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