Così il 118 potrà dialogare con i non udenti
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- 24 giugno, 2010
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All’Università di Udine sviluppata una app mobile in grado di supportare la comunicazione tra soccorritori e pazienti sordi
Una app, ovvero un’applicazione mobile, in grado di supportare in caso di emergenza la comunicazione tra i soccorritori del 118 e i pazienti non udenti che utilizzano la lingua dei segni. Così all’Università di Udine sono riusciti ad abbattere con l’ausilio dell’informatica un’altra barriera alla comunicazione per i disabili.
La app in questione si chiama SLEC, ovvero Sign Language Emergency Communicator, ed è stata progettata e sviluppata dall’Hci Lab, il laboratorio di interazione uomo-macchina dell’Università di Udine.
SLEC è l’ultimo dei progetti usciti dall’Hci Labnell’ambito del piano triennale ‘Servizi avanzati per il soccorso sanitario al disabile basati su tecnologie ICT innovative’, coordinato dallo stesso laboratorio dell’università friulana e cofinanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, cui partecipano la Centrale Operativa del 118 di Udine, l’Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione di Udine e la Consulta Regionale Associazioni dei Disabili del Friuli Venezia Giulia.
E’ chiaro che la possibilità di comunicare in modo rapido ed efficace sia cruciale durante un’emergenza medica. L’applicazione, installabile sugli smartphone o sui cellulari evoluti, permette di eliminare tutte quelle forme di incomprensione che possono scaturire in una comunicazione tra soccorritori che non conoscono la lingua dei segni e non udenti. Infatti, la app SLEC permette di scegliere rapidamente le frasi da comunicare tra un insieme di frasi utili nel contesto delle emergenze mediche e mostra ai pazienti sordi la frase tradotta in lingua dei segni sotto forma di video.
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