
Il giudice del Tribunale di Bronte, Giorgio Marino, ha condannato cinque fratelli di Bronte a un anno di reclusione, con la sospensione della pena, più il risarcimento dei danni in sede civile e il pagamento delle spese processuali e legali, per avere redatto e firmato un falso testamento del padre defunto, facendo credere che fosse olografo, con l'intento di escludere dall'eredità una sorella. Quest'ultima, infatti, affidatasi all'avvocato penalista di Bronte, Samantha Lazzaro è riuscita a dimostrare la verità: «Tutto - spiega l'avvocato - è cominciato nel settembre del 2007, quando la mia assistita mi ha raccontato di essere stata informata da una sorella del ritrovamento, nella cassaforte della casa del padre, venuto a mancare nel febbraio dello stesso anno, di un testamento olografo che la escludeva dalla eredità. Il fatto insospettì subito la mia cliente, in quanto il padre era analfabeta e in grado soltanto di porre la propria firma, non certamente di scrivere un testamento per intero.
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