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Ignazio Marino al convegno organizzato da Confindustria a Roma preannuncia i dati di una relazione pronta a fine mese.
Sicilia, con Campania, Puglia e Calabria agli ultimi posti per efficienza in Sanità
Nell'Isola un tasso di ospedalizzazione elevatissimo, che raggiunge addirittura il 226 per mille.
PALERMO - La Sicilia è tra le Regioni meno efficienti in materia di gestione della Sanità. La fotografia degli standard sanitari, regione per regione, arriva dal senatore Ignazio Marino, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sull' efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale, che, durante il convegno "Legalità ed efficienza: le risposte della buona salute" organizzato a Roma da Farmindustria, ha fornito le anticipazioni di una relazione che verrà presentata in Commissione entro un mese.
I risultati della ricerca: performance sanitarie al top per Toscana ed Emilia Romagna e forti criticità per Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. In particolare, gli ambiti di indagine sui quali la Commissione ha centrato il suo lavoro sono stati l'Azienda Sanitaria Locale e i Soggetti erogatori (aziende ospedaliere, policlinici universitari, Irccs) dei quali sono stati verificati l'appropriatezza organizzativa, l'efficienza e la qualità clinica. Una delle principali finalità dell'inchiesta è stata quella di accertare che esista un corretto equilibrio del setting assistenziale (ospedale, distretto, prevenzione). In particolare, sono stati individuati 37 indicatori (16 dei quali sono indicatori propri di valutazione dell'assistenza ospedali era, territoriale, farmaceutica e di prevenzione), riferiti ai differenti livelli di assistenza, grazie ai quali ogni Regione/azienda è stata collocata in una fascia di valutazione che va da 5 (performance ottima, punto di forza) a 1 (performance molto scarsa, punto di debolezza).
In tal modo è stata valutata la performance delle 21 Regioni e stilato un "ranking" che, ha chiarito Marino, "certamente non è una 'pagella', ma rappresenta un profilo delle caratteristiche dei sistemi regionali ed è in grado di mettere in evidenza eventuali incoerenze o disomogeneità degli stessi". Le Regioni che hanno la performance sanitaria in assoluto migliore in tutti i livelli assistenziali sono la Toscana e l'Emilia Romagna, seguite da Piemonte, Umbria, Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove si registrano comunque dei punti di caduta (per es. in Piemonte per l'elevato consumo di farmaci e in Veneto e Friuli per lo scarso ricorso ai generici).
Tra le maggiori criticità di Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, si segnala come, per esempio, lo screening mammografico è gravemente carente e i livelli di efficienza di ospedali e territorio sono insufficienti. In particolare, in Sicilia il tasso di ospedalizzazione è elevatissimo (226 per mille), il tasso di cesarei è del 52%, solo il 18% delle fratture di femore sono operate entro 48 ore e su 1000 donne a rischio di cancro della mammella, solo 190 sono chiamate e di queste 59 sono sottoposte a mammografia.
In Campania il tasso di ospedalizzazione è il più alto (235 per mille), come anche quello dei cesarei (61 %); gravi carenze si riscontrano anche negli interventi di frattura di femore e nello screening mammografico. All'attenzione della Commissione, in prospettiva, ha concluso Marino, «anche eventuali casi di 'best practice' nelle regioni più critiche ed eventuali punti di caduta in quelle con migliore performance, dati anch' essi utili anche a comprendere il funzionamento dei sistemi in studio».
I risultati della ricerca: performance sanitarie al top per Toscana ed Emilia Romagna e forti criticità per Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. In particolare, gli ambiti di indagine sui quali la Commissione ha centrato il suo lavoro sono stati l'Azienda Sanitaria Locale e i Soggetti erogatori (aziende ospedaliere, policlinici universitari, Irccs) dei quali sono stati verificati l'appropriatezza organizzativa, l'efficienza e la qualità clinica. Una delle principali finalità dell'inchiesta è stata quella di accertare che esista un corretto equilibrio del setting assistenziale (ospedale, distretto, prevenzione). In particolare, sono stati individuati 37 indicatori (16 dei quali sono indicatori propri di valutazione dell'assistenza ospedali era, territoriale, farmaceutica e di prevenzione), riferiti ai differenti livelli di assistenza, grazie ai quali ogni Regione/azienda è stata collocata in una fascia di valutazione che va da 5 (performance ottima, punto di forza) a 1 (performance molto scarsa, punto di debolezza).
In tal modo è stata valutata la performance delle 21 Regioni e stilato un "ranking" che, ha chiarito Marino, "certamente non è una 'pagella', ma rappresenta un profilo delle caratteristiche dei sistemi regionali ed è in grado di mettere in evidenza eventuali incoerenze o disomogeneità degli stessi". Le Regioni che hanno la performance sanitaria in assoluto migliore in tutti i livelli assistenziali sono la Toscana e l'Emilia Romagna, seguite da Piemonte, Umbria, Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove si registrano comunque dei punti di caduta (per es. in Piemonte per l'elevato consumo di farmaci e in Veneto e Friuli per lo scarso ricorso ai generici).
Tra le maggiori criticità di Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, si segnala come, per esempio, lo screening mammografico è gravemente carente e i livelli di efficienza di ospedali e territorio sono insufficienti. In particolare, in Sicilia il tasso di ospedalizzazione è elevatissimo (226 per mille), il tasso di cesarei è del 52%, solo il 18% delle fratture di femore sono operate entro 48 ore e su 1000 donne a rischio di cancro della mammella, solo 190 sono chiamate e di queste 59 sono sottoposte a mammografia.
In Campania il tasso di ospedalizzazione è il più alto (235 per mille), come anche quello dei cesarei (61 %); gravi carenze si riscontrano anche negli interventi di frattura di femore e nello screening mammografico. All'attenzione della Commissione, in prospettiva, ha concluso Marino, «anche eventuali casi di 'best practice' nelle regioni più critiche ed eventuali punti di caduta in quelle con migliore performance, dati anch' essi utili anche a comprendere il funzionamento dei sistemi in studio».
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