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Ieri cerimonia a Palermo all'Assessorato alla Salute.
Russo festeggia la riforma sanitaria
«Ormai la Sicilia ha cambiato rotta deospedalizzando e ampliando i servizi utili agli utenti».
PALERMO. La riforma sanitaria in Sicilia ha tagliato il traguardo di un anno di vita. Compleanno festeggiato ieri alla presenza di tutti i direttori generali, sanitari ed amministrativi che governano nell'Isola le 9 Asp e le aziende ospedaliere. A spegnere la «prima candelina», l'assessore per la Salute, Massimo Russo. «Le cose si cambiano sporcandosi le mani e mettendoci la faccia. Oggi festeggiamo il compleanno di un neonato, la riforma della Sanità, che deve mettere su braccia e gambe possenti, in modo da crescere come merita - ha detto Russo -. Molti non credevano che il governo avrebbe avuto la forza di varare una riforma della Sanità coraggiosa e incisiva. La riforma ha segnilto una rottura rispetto al passato, contrassegnato da un sistema di potere e di interessi più o meno legittimi».
Russo ha sottolìneato che, in tema di Sanità, «ormai la Sicìlìa ha cambiato rotta, deospedalizzando e ampliando i servizi agli utenti» e ha definito «attacchi strumentali di commentatori della domenica» le critiche mosse a chi contesta l'efficacia della riforma. «Quando mi sono insediato come assessore alla Sanità si disse che ero una foglia di fico - ha aggiunto -. Certo, il mio passato da magistrato poteva avere un peso, ma non potevo incidere se non c'erano le capacità e le volontà politiche. lo non sono la foglia di fico di niente e di nessuno».
A proposito del sostegno espresso nei giorni scorsi dal sottosegretario alla Salute, Fazio, Russo ha detto: «La vicinanza al ministro si basa sul fatto che abbiamo portato al tavolo ministeriale risultati concreti e abbiamo cambiato rotta. non andando più a chiedere con il cappello in mano deroghe e risorse, ma dimostrando che in Sicilia c'è una classe dirigente capace di fare e in grado di assumersi responsabilità. E grazie alla riforma abbiamo portato a casa un miliardo e 50 milioni di euro, e ne porteremo altri 600 milioni se riusciremo a completare questo percorso virtuoso».
Russo ha aggiunto di avere ricevuto da Lombardo «un mandato in bianco» e di avere messo insieme «una classe dirigente che deve seguire gli indirizzi del governo». Rispetto alle pressioni politiche e alle intromissioni dei partiti nelle scelte in materia di sanità, l'assessore ha affermato: «Per la nomina dei manager abbiamo attinto da un elenco stilato dal vecchio governo. Se i direttori falliscono vanno a casa, il resto sono polemiche sterili. Si cerca di creare una nebulosa attorno alla sanità in cui tutto è grigio: in realtà nessuno finora è venuto a dirmi che un direttore generale è incapace o agisce male. Ma io non mi faccio intimidire da nessuno».
Russo ha sottolìneato che, in tema di Sanità, «ormai la Sicìlìa ha cambiato rotta, deospedalizzando e ampliando i servizi agli utenti» e ha definito «attacchi strumentali di commentatori della domenica» le critiche mosse a chi contesta l'efficacia della riforma. «Quando mi sono insediato come assessore alla Sanità si disse che ero una foglia di fico - ha aggiunto -. Certo, il mio passato da magistrato poteva avere un peso, ma non potevo incidere se non c'erano le capacità e le volontà politiche. lo non sono la foglia di fico di niente e di nessuno».
A proposito del sostegno espresso nei giorni scorsi dal sottosegretario alla Salute, Fazio, Russo ha detto: «La vicinanza al ministro si basa sul fatto che abbiamo portato al tavolo ministeriale risultati concreti e abbiamo cambiato rotta. non andando più a chiedere con il cappello in mano deroghe e risorse, ma dimostrando che in Sicilia c'è una classe dirigente capace di fare e in grado di assumersi responsabilità. E grazie alla riforma abbiamo portato a casa un miliardo e 50 milioni di euro, e ne porteremo altri 600 milioni se riusciremo a completare questo percorso virtuoso».
Russo ha aggiunto di avere ricevuto da Lombardo «un mandato in bianco» e di avere messo insieme «una classe dirigente che deve seguire gli indirizzi del governo». Rispetto alle pressioni politiche e alle intromissioni dei partiti nelle scelte in materia di sanità, l'assessore ha affermato: «Per la nomina dei manager abbiamo attinto da un elenco stilato dal vecchio governo. Se i direttori falliscono vanno a casa, il resto sono polemiche sterili. Si cerca di creare una nebulosa attorno alla sanità in cui tutto è grigio: in realtà nessuno finora è venuto a dirmi che un direttore generale è incapace o agisce male. Ma io non mi faccio intimidire da nessuno».
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