UN GIOVANE COLTO DA INFARTO È MORTO DURANTE IL TRASPORTO ALL’OSPEDALE DI TRAPANI.
Ambulanza senza medico
CRONACA GIOVEDÌ 31 DICEMBRE 2009
La consegna era il silenzio. Nessuno doveva sapere che la sera di Natale un giovane è morto perchè il defibrillatore dell'ambulanza che lo stava accompagnando in ospedale non poteva essere adoperato perchè a bordo non c'era il medico. Francesco D'Angelo, 37 anni, figlio di Vincenzo titolare di una agenzia di pompe funebri, aveva un infarto in corso. Quando è giunto al pronto soccorso del Sant'Antonio Abate ormai per lui non c'era più niente da fare. Il suo cuore aveva cessato di battere. Per sempre. I medici di turno nell'area di emergenza del nosocomio trapanese non hanno potuto fare altro che constatare l'avvenuto decesso. L'allarme a casa D'Angelo è scattato alla 18. Francesco viene colto da malore. Ha dolore al petto e vomita. I familiari compongono il 118 per chiedere l'intervento di una ambulanza. Il mezzo di soccorso parte dal presidio ospitato nei locali della Cittadella della Salute. Il giovane viene prelevato e sistemato in ambulanza che a sirene spiegate si dirige verso il Sant'Antonio Abate. Durante il tragitto le condizioni di Francesco si aggravano. Va in arresto cardio-circolatorio. Sarebbe opportuno trattarlo con un defibrillatore. L'ambulanza è dotata di un defribrillatore professionale che possono utilizzare solo i medici, ma sul mezzo non c'è alcun camice bianco. Quando Francesco arriva in ospedale è deceduto. A svelare il caso è stato un anomino che ha presentato al Comune di Erice un esposto per denunciare la mancata presenza del medico-anestesista a bordo dell'ambulanza del 118 dislocata alla Cittadella della salute. La stessa che si è presentata a casa di Francesco D'Angelo. Il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, ha inviato l'esposto al prefetto di Trapani Stefano Trotta e alla magistratura "affinchè venga avviata una indagine per far luce sulla vicenda".
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