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AMBULANZE. Chiesto l'intervento dell'assessorato. La replica: «La quota non versata si riferisce solo allo straordinario».
Nuova grana per il servizio del 118. Mancano i fondi dei Tfr? E' polemica.
PALERMO. Nuove polemiche sul servizio del 118 in Sicilia. Al centro del dibattito c'è il passaggio dei dipendenti della Sise, che ha gestito le emergenze nell'Isola per contro della Croce rossa, verso la nuova società che dal primo febbraio ne prenderà il posto, la Seus. Secondo la Cgil, la Sise non avrebbe versato, nel 2008 e 2009, le quote di accantonamento per il trattamento di fine rapporto.
In questi giorni l'assessorato regionale alla Sanità aveva avviato il confronto con i sindacati per discutere sulle modalità del trasferimento dei 2.700 operatori sanitari della Sise alla nuova società consortile, ma dopo i primi incontri è arrivato lo stop del sindacato. Per Marcello Coppa, della segreteria regionale della Funzione pubblica Cgil, «il tavolo di confronto sul 118 è iniziato nel peggiore dei modi: senza certezze e con pretese inaccettabili rispetto al contenzioso sugli straordinari».
Al centro delle trattative, infatti, ci sarebbero anche circa 53 milioni di euro che la Regione avrebbe dovuto pagare ai dipendenti in questi anni per i turni di straordinario svolti. L'assessorato alla Sanità aveva chiesto ai dipendenti di rinunciare al pregresso, pena la possibilità di non essere assunti nella nuova società. Ma la Cgil non ci sta e adesso ha chiesto all'assessore Massimo Russo «di convocare tavoli separati con le altre sigle e di onorare il debito nei confronti dei lavoratori rispetto al trattamento di fine rapporto».
Dalla Sise precisano però che «la quota di trattamento di fine rapporto che non è stata versata si riferisce soltanto alle ore di straordinario, il pagamento del quale, per altro, spetta alla Regione». Un nuovo incontro è previsto per il prossimo 25 gennaio.
In questi giorni l'assessorato regionale alla Sanità aveva avviato il confronto con i sindacati per discutere sulle modalità del trasferimento dei 2.700 operatori sanitari della Sise alla nuova società consortile, ma dopo i primi incontri è arrivato lo stop del sindacato. Per Marcello Coppa, della segreteria regionale della Funzione pubblica Cgil, «il tavolo di confronto sul 118 è iniziato nel peggiore dei modi: senza certezze e con pretese inaccettabili rispetto al contenzioso sugli straordinari».
Al centro delle trattative, infatti, ci sarebbero anche circa 53 milioni di euro che la Regione avrebbe dovuto pagare ai dipendenti in questi anni per i turni di straordinario svolti. L'assessorato alla Sanità aveva chiesto ai dipendenti di rinunciare al pregresso, pena la possibilità di non essere assunti nella nuova società. Ma la Cgil non ci sta e adesso ha chiesto all'assessore Massimo Russo «di convocare tavoli separati con le altre sigle e di onorare il debito nei confronti dei lavoratori rispetto al trattamento di fine rapporto».
Dalla Sise precisano però che «la quota di trattamento di fine rapporto che non è stata versata si riferisce soltanto alle ore di straordinario, il pagamento del quale, per altro, spetta alla Regione». Un nuovo incontro è previsto per il prossimo 25 gennaio.
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