L’ Ente Croce Rossa Italiana, 2008, fermano la realtà di una gestione: un brusco risveglio: ci si accorge che il sogno è finito, ma le anomalie ancora oggi persistono?
In Sicilia, con la new entry della SEUS, il consorzio nato per il 118 emergenza sanitaria, non svolge alcuna attività, ma continua la SISE spa il servizio in appalto.
Tra chi opera e chi sta a guardare, il problema resta per il personale della SISE spa (società in “House” con capitale della Croce Rossa Italiana), che dovrebbe transitare nella nuova società SEUS, con quale procedura legale? Il personale della SISE che sarà licenziato ha diritto al TFR, ma qui nasce il problema. Sembra infatti che la SISE non abbia versato le quote di accantonamento del TFR (trattamento di fine rapporto) per gli anni 2008 e 2009.
La SISE in parte afferma che la quota di TFR non versata riguarda il servizio straordinario e rimanda alla Regione Sicilia, che sarebbe deputata al versamento degli oneri.
Anche le dichiarazioni di Michele Palazzotto, segretario regionale della funzione pubblica Cgil, non lascia dubbi: con questa operazione si mette fine alla gestione clientelare perpetrata per anni dalla SISE spa, una vittoria per il sindacato, che ha ottenuto l’assunzione a tempo indeterminato per gli oltre 3000 dipendenti che confluiranno nella nuova società.
Per il versante della componente militare C.R.I., anche essa messa sotto i raggi x dal MEF nel 2008, potremmo mettere il cartello “Lavori in corso”?
Ricordiamo la bellezza di 54 capi... che si leggono nel dossier del MEF.
E’ il quasi imbattibile record-Cri, totalizzato sulla ruota del “Dipartimento Ragioneria Generale dello Stato - ispettorato generale di finanza”, alle dipendenze ministero dell’Economia e delle finanze. Nella “Relazione sulla verifica amministrativo-contabile” iniziata il 20 febbraio 2008 e conclusa il 16 giugno 2008 se ne raccontano e soprattutto si documentano, di cotte e di crude sulle gestioni allegre targate Cri.
E’ il quasi imbattibile record-Cri, totalizzato sulla ruota del “Dipartimento Ragioneria Generale dello Stato - ispettorato generale di finanza”, alle dipendenze ministero dell’Economia e delle finanze. Nella “Relazione sulla verifica amministrativo-contabile” iniziata il 20 febbraio 2008 e conclusa il 16 giugno 2008 se ne raccontano e soprattutto si documentano, di cotte e di crude sulle gestioni allegre targate Cri.
Alla faccia degli italiani onesti. Irregolarità d’ogni tipo, degne della peggior tangentopoli. Si va dai bilanci, le rendicontazione e le gestioni amministrative, alle promozioni, gli arruolamenti, la gestione del personale in servizio attivo. Passando per una giungla di sviste e mancanze che fanno perdere soldi a palate alla collettività, e credibilità ad una istituzione che dovrebbe essere al servizio degli interessi pubblici e non dei suoi referenti privati. Ma vediamo qualche passaggio ‘inedito” nel gigantesco dossier. Il vero scandalo riguarda il personale in servizio continuativo, con una serie di situazioni che hanno del paradossale.
Leggiamo qualche stralcio dalla relazione «Attraverso lo strumento del precetto che non risulta adeguatamente motivato, la Cri ha precettato in servizio attivo trasformandolo in servizio continuativo, senza far ricorso ad alcun reale ed effettivo strumento concorsuale, e quindi in aperta violazione dell’articolo 97 della Costituzione, personale a tempo determinato, il cui impiego è stato rinnovato senza soluzione di continuità, e successivamente stabilizzato con provvedimenti amministrativi dalla stessa Cri, senza che tale procedura abbia mai trovato copertura legislativa.
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