Sise Spa, tra proroga e liquidazione |
Ridolfi: situazione di grande difficoltà, così impossibile andare avanti |
Mauro Cucè
Messina
Quale futuro per la Sise Spa? Saranno le prossime settimane a chiarire il destino della società in house della Croce Rossa che gestisce il servizio 118 in Sicilia e che allo stato attuale è "tra color che son sospesi". Il 31 dicembre è prevista la scadenza naturale della convenzione con la Regione che ha già individuato una strada principale: la nascita di una fondazione o di un organismo a partecipazione pubblica di cui anche la Cri potrebbe far parte. Una meta che, però, non potrà essere realizzata nel breve periodo. Cosa farà allora la Regione?
Della vicenda si sono occupate nei giorni scorsi la V e la VI Commissione dell'Ars che hanno ascoltato l'assessore Massimo Russo, il presidente della Sise, Alessandro Ridolfi, e alcuni componenti del CdA. E proprio dai resoconti della seduta emergono alcuni importanti passaggi. Il presidente Ridolfi ha evidenziato come la Sise sia in una situazione di grande difficoltà e si trovi sull'orlo della liquidazione (un'assemblea straordinaria con all'ordine del giorno l'aumento di capitale o, in subordine, la liquidazione volontaria, è stata convocata per il 23 dicembre). La società non può proseguire la propria attività – ha detto Ridolfi – nell'ambito di contratti prorogati trimestralmente. La proroga periodica per così poco tempo risulta infatti antieconomica in quanto genera molto contenzioso. La Sise – ha continuato – potrà proseguire l'attività anche dopo il 1 gennaio 2010 purché la proroga non sia trimestrale ma ben più lunga. Sarà, dunque, proroga? Possibile, anzi probabile, anche se nel corso della riunione alcuni deputati hanno espresso parere negativo. Ma, come detto, saranno i prossimi giorni a fare chiarezza.
Ridolfi si è soffermato anche su alcune anomalie. Alle due commissioni il presidente ha detto, infatti, che sono state riscontrate attività pressoché nulle in talune postazioni che registrano in media un solo intervento in un mese di attività, rilevando come «probabilmente circa 130 dipendenti del settore amministrativo appaiono sovradimensionati rispetto alla effettiva esigenza, mentre invece non si può fare a meno di autisti e soccorritori». Sentenziando quindi: «È prevedibile che il nuovo organismo di diritto pubblico che dovrà gestire il Sues 118 si troverà ad avere gli stessi problemi».
Il presidente della Sise si è soffermato anche sul trasferimento della sede di Messina, sottolineando che «per ragioni di economia aziendale è stato deciso di concentrare le sedi operative su Palermo e Catania. Ma in un momento di transizione così delicato – ha aggiunto Ridolfi – non appare opportuno velocizzare tale processo di trasferimento e pertanto non vi sarà alcun trasferimento dalla sede di Messina».
Al trasferimento della sede della città dello Stretto si erano opposti nel recente passato anche i deputati peloritani tra cui Franco Rinaldi, Giuseppe Laccoto, Santi Formica, Pippo Currenti e Giuseppe Picciolo. E proprio quest'ultimo ha chiesto spiegazioni sulla precedente gestione, a cominciare dalle assunzioni, dai canoni di affitto e dalla gestione degli straordinari. Concetti ribaditi anche dal deputato del Pd, Roberto De Benedictis, che ha ricordato le indagini ministeriali e la pesante relazione della Corte dei Conti.
A chiudere l'incontro ancora Ridolfi che ha precisato come dall'8 settembre, ovvero da quando è in carica, sono state bloccate le assunzioni mentre sono stati licenziati 15 dipendenti assunti nel 2009. La nuova pianta organica della Sise prevede soltanto tre incarichi di vertice con una riduzione del costo per il personale direttivo.
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