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Allarme esagerato. «Questo virus è meno pericoloso dell'influenza stagionale che presenta gli stessi sintomi e va curata con uguale terapia».
«Vaccino alle categorie a rischio tra poco inutile il test tampone»
Il prof. Enrico Parano, pediatra e ricercatore del Cnr, sull'HlNl.
CATANIA. «Il vero problema di questa influenza A non è tanto la sua gravità, che sta esattamente nella media, e nemmeno in una cattiva informazione cosa che in passato con altre patologie magari si è verificata. Sta nel fatto che si è passati da un'informazione all'altra, da una tesi all'altra con estrema disinvoltura, producendo nei cittadini confusione, quindi paura, perché non ci ha capito più niente nessuno».
Il professar Enrico Parano non smette un attimo di rispondere al telefonino. Decine di telefonate nel giro di un quarto d'ora, per ogni persona che sta dall'altra parte un consiglio, che è una risposta per noi. Pediatra, ricercatore del Cnr, esperto in vaccini, Parano vorrebbe evitare di prestarsi anche lui al gioco dell'atra campana in quest'alternanza che va avanti da mesi per cui un giorno si dice che l'influenza A è grave, il giorno dopo che è quasi ordinaria, poi si passa al vaccino e c'è chi dice che si deve fare e chi sostiene esattamente il contrario. Con equilibrio, allora, il professore cerca di dire come la pensa e che cosa suggerisce. A questo punto sembra chiaro che non può essere l'informazione a chiarire che cosa va fatto, in questa pioggia di tesi e controtesi, ma i cittadini che devono fidarsi, dopo aver sentito e letto, di una o dell'altra parte.
«L'influenza A non è per nulla più grave di quella stagionale, anzi è esattamente il contrario. Continuate su televisioni e giornali a contare chi muore, probabilmente ma non di sicuro, per questo virus, ma non avete mai contato in passato e, ritengo, non conterete tra qualche mese o qualche settimana i tantissimi che, purtroppo, moriranno a causa di complicanze provocate dall'influenza stagionale».
Primo messaggio, dunque. C'è da stare attenti, ovvio, ma né più e né meno quanto dovremmo e dovremo stare attenti per cercare di evitare di beccarci l'influenza normale. Capitolo vaccini, altra storia in cui si dice e si contraddice. Spiega Enrico Parano: «Tendenzialmente io personalmente, ma anche molti pediatri devo dire, sono contrario a qualunque vaccino del genere per persone sane, soprattutto per i bambini. Certamente, se devo dare un suggerimento specifico, per questa influenza come per quella che sta arrivando, il vaccino deve essere circoscritto a soggetti effettivamente a rischio. Nel caso dei bambini, vale la pena di ricordarlo, stiamo parlando di cardiopatici, di chi soffre di asma crinico, di patologie neuromuscolari, di patologie respiratorie croniche e di immunodepressi. Per chi, invece, non è afflitto da malattie come queste, io ritengo che la vaccinazione sia sempre da evitare, perché sono maggiori i rischi che si corrono a sottoporre i soggetti alla sommistrazione che non far svolgere, eventualmente, il normale decorso dell'influenza se dovesse arrivare. Messaggio chiaro, vaccino soltanto a chi serve davvero, non a tappeto, ma con alcune raccomandazioni. naturalmente, perché se è vero che questa influenza sta abbastanza nella norma e anche un poco al di sotto per pencolosità, è pur vero che si diffonde con una enorme rapidità. E allora?
«Allora sono giuste le raccomandazioni di puntare molto sulla prevenzione, cioè sull'igiene, sul lavarsi frequentemente le mani, sull'evitare, per quanto possibile, ma anche qui senza cadere in altre psicosi, luoghi chiusi dove ci sono assembramenti».
Ma quel che fa riflettere molto nelle parole e nell'analisi del prof. Parano è quel che segue, cioè il fatto che, essendo arrivato il freddo, tra poco ci troveremo alle prese con l'influenza stagionale.
E, a quel punto, dopo la corsa di questi mesi in ospedale per cercare di sapere, magari con il cuore in gola, se avevamo preso o qualcuno a casa aveva preso l'influenza A, che cosa accadrà? Si dovrà cercare ancora di appurare con la prova del tampone che cosa ci ha attaccati se starnutiamo o tossiamo?
«Inutile, sarà a quel punto perfettamente inutile perché le due influenze hanno uguali sintomi e uguali terapie sintomatiche. Certo bisogna stare attenti alle complicazioni, ma anche qui non c'è alcuna differenza tra i due virus, quindi non servirà nemmeno più cercare di capire se abbiamo l'influenza stagionale o la A. Se sentiremo febbre, spossatezza, cefalee, dolori muscolari e articolari, rinite, potremmo avere un'influenza, da curare con le stesse terapie classiche e l'eventuale aggiunta di un antibiotico se dovesse esserci qualche complicazione. In questo senso, però, quello che voglio raccomandare è che nel caso di qualunque influenza si cerchi di seguire una buona convalescenza, perché sono le ricadute che mettono i soggetti più a rischio di complicazioni che possono essere leggere, ma anche gravi sino ad arrivare a provocare problemi cardiaci o respiratori».
Il professar Enrico Parano non smette un attimo di rispondere al telefonino. Decine di telefonate nel giro di un quarto d'ora, per ogni persona che sta dall'altra parte un consiglio, che è una risposta per noi. Pediatra, ricercatore del Cnr, esperto in vaccini, Parano vorrebbe evitare di prestarsi anche lui al gioco dell'atra campana in quest'alternanza che va avanti da mesi per cui un giorno si dice che l'influenza A è grave, il giorno dopo che è quasi ordinaria, poi si passa al vaccino e c'è chi dice che si deve fare e chi sostiene esattamente il contrario. Con equilibrio, allora, il professore cerca di dire come la pensa e che cosa suggerisce. A questo punto sembra chiaro che non può essere l'informazione a chiarire che cosa va fatto, in questa pioggia di tesi e controtesi, ma i cittadini che devono fidarsi, dopo aver sentito e letto, di una o dell'altra parte.
«L'influenza A non è per nulla più grave di quella stagionale, anzi è esattamente il contrario. Continuate su televisioni e giornali a contare chi muore, probabilmente ma non di sicuro, per questo virus, ma non avete mai contato in passato e, ritengo, non conterete tra qualche mese o qualche settimana i tantissimi che, purtroppo, moriranno a causa di complicanze provocate dall'influenza stagionale».
Primo messaggio, dunque. C'è da stare attenti, ovvio, ma né più e né meno quanto dovremmo e dovremo stare attenti per cercare di evitare di beccarci l'influenza normale. Capitolo vaccini, altra storia in cui si dice e si contraddice. Spiega Enrico Parano: «Tendenzialmente io personalmente, ma anche molti pediatri devo dire, sono contrario a qualunque vaccino del genere per persone sane, soprattutto per i bambini. Certamente, se devo dare un suggerimento specifico, per questa influenza come per quella che sta arrivando, il vaccino deve essere circoscritto a soggetti effettivamente a rischio. Nel caso dei bambini, vale la pena di ricordarlo, stiamo parlando di cardiopatici, di chi soffre di asma crinico, di patologie neuromuscolari, di patologie respiratorie croniche e di immunodepressi. Per chi, invece, non è afflitto da malattie come queste, io ritengo che la vaccinazione sia sempre da evitare, perché sono maggiori i rischi che si corrono a sottoporre i soggetti alla sommistrazione che non far svolgere, eventualmente, il normale decorso dell'influenza se dovesse arrivare. Messaggio chiaro, vaccino soltanto a chi serve davvero, non a tappeto, ma con alcune raccomandazioni. naturalmente, perché se è vero che questa influenza sta abbastanza nella norma e anche un poco al di sotto per pencolosità, è pur vero che si diffonde con una enorme rapidità. E allora?
«Allora sono giuste le raccomandazioni di puntare molto sulla prevenzione, cioè sull'igiene, sul lavarsi frequentemente le mani, sull'evitare, per quanto possibile, ma anche qui senza cadere in altre psicosi, luoghi chiusi dove ci sono assembramenti».
Ma quel che fa riflettere molto nelle parole e nell'analisi del prof. Parano è quel che segue, cioè il fatto che, essendo arrivato il freddo, tra poco ci troveremo alle prese con l'influenza stagionale.
E, a quel punto, dopo la corsa di questi mesi in ospedale per cercare di sapere, magari con il cuore in gola, se avevamo preso o qualcuno a casa aveva preso l'influenza A, che cosa accadrà? Si dovrà cercare ancora di appurare con la prova del tampone che cosa ci ha attaccati se starnutiamo o tossiamo?
«Inutile, sarà a quel punto perfettamente inutile perché le due influenze hanno uguali sintomi e uguali terapie sintomatiche. Certo bisogna stare attenti alle complicazioni, ma anche qui non c'è alcuna differenza tra i due virus, quindi non servirà nemmeno più cercare di capire se abbiamo l'influenza stagionale o la A. Se sentiremo febbre, spossatezza, cefalee, dolori muscolari e articolari, rinite, potremmo avere un'influenza, da curare con le stesse terapie classiche e l'eventuale aggiunta di un antibiotico se dovesse esserci qualche complicazione. In questo senso, però, quello che voglio raccomandare è che nel caso di qualunque influenza si cerchi di seguire una buona convalescenza, perché sono le ricadute che mettono i soggetti più a rischio di complicazioni che possono essere leggere, ma anche gravi sino ad arrivare a provocare problemi cardiaci o respiratori».
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