lunedì 28 settembre
AUTORE DEL L'ARTICOLO
Si vuol fare chiarezza? Pare che negli ultimi anni nella Croce Rossa Italiana, qualcosa non sia andata per il verso giusto. Mi sembra corretto fare un po’ di chiarezza su quello che è successo in questi giorni. Il neo Commissario straordinario ha mosso i primi passi sulla patata bollente sicula, un macigno imbarazzante. Con un atto di coraggio, ha voluto voltar pagina ad una gestione molto discussa, di una società in house, con capitale CRI, che copriva il servizio emergenza 118 in Sicilia.
Dopo le scabrose rilevazioni delle ispezioni del Dipartimento Ragioneria dello Stato, che avevano messo ai raggi x la Croce Rossa Italiana nel 2006 e nel 2008, al timone dell’ente arriva, per volere del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’avvocato Francesco Rocca, penalista di Roma.
Il neo rampollo di casa Letta, finalmente muove le prime ali, e col canto del gallo, qualche giorno fa, comincia ad alzare le vele. Al comando del timone fa rotta sulla Sicilia, dove con un atto di “coraggio” azzera i vertici della scomoda società in house siciliana, con capitale CRI, detentrice del servizio emergenza 118, una convenzione fra Regione siciliana e Croce Rossa Italiana.
Il deus ex machina della creatura Si.Se. Spa, viene spodestato, i vertici della società siciliana azzerati, il CDA diminuito da 5 a 3 membri. "Il neo commissario fa sul serio" - aveva preannunciato - "e non torna indietro. Adesso si cambia rotta. In CRI, troppo “clientelismo”. E chi può dargli torto?
Ricordiamo che nella società siciliana, erano state assunte unità senza concorso, come si legge dalla requisitoria del Procuratore Generale d’Appello del 30 giugno 2008: “si tratta di un caso emblematico in cui la Regione ha fatto una convenzione con la Croce Rossa Italiana per la gestione del servizio e quest’ultima, non potendolo assumere direttamente, lo ha affidato “in house” alla società Si.Se. Spa che ha generosamente speso i soldi della Regione assumendo, tra l’altro, il personale amministrativo per chiamata diretta, senza alcuna procedura concorsuale”. Un macigno abbastanza pesante e scomodo per la CRI e la Regione.
Alcuni, assunti della stessa società svolgono servizio al Comitato centrale della Croce Rossa Italiana. Alla domanda di chiarimento, inviata dall’Assessore alla Sanità siciliana alla CRI regionale, sul personale distaccato, l’unica risposta è stata un vento di tramontana romana che ha spazzato i vertici della Si.Se. Spa.
Finalmente si vuol fare chiarezza?
Il vento non ha soffiato molto intensamente per spazzare dal vertice del Comitato regionale siciliano lo stesso Commissario siciliano che ricopriva anche la carica di Presidente della Si.Se. Spa. Certo, con una medaglia d’oro al merito CRI, non si può essere messi da parte totalmente? Eppure lo stesso Commissario straordinario romano, non ha esitato sull’ex vice presidente nazionale CRI, levandogli ogni incarico, e pur votato dagli stessi soci della CRI? Strano ma vero, sarà un problema di metro, o di un video mandato in onda dal programma le Iene, lo scorso anno, destando forse imbarazzo nel palazzo romano.
La rotta di rinnovamento che il neo Commissario straordinario ha intrapreso, non è esente di tempeste. Quella in arrivo, non sarà del tutto facile. Infatti, da tempo, un centro di bassa pressione con un sistema di alta pressione che lo circonda, scaturisce una tempesta che imperversa sulla rotta del neo Commissario, alla ricerca affannosa di una soluzione alla componente militare CRI.
Ricordiamo dall’ispezione del MEF del 2008, la lenta trasformazione del corpo militare: da organizzazione volontaria sussidiaria delle Forze armate e della stessa CRI a struttura con personale di fatto stabile. In barba alla normativa istitutiva che, chiarisce l’Ispettore, non prevede né "un ruolo del personale in servizio" né tantomeno "la fissazione di una pianta organica". Uno strumento, la pianta, in contrasto con la volontarietà e con la temporaneità dell’adesione alla Croce Rossa.
Accanto al personale richiamato per periodi di tempo limitati, infatti, si è costituito di fatto un personale a tempo indeterminato definito "in servizio continuativo”. Militari cioè, il cui contratto, dopo un periodo iniziale di prova, è stato sempre rinnovato, creando un’anomalia nella stessa CRI, essendo una Spa. L’ispezione del MEF rincara la dose sottolineando, inoltre, la mancanza di motivazione dei precetti di richiamo, l’assenza dell’indicazione delle esigenze che hanno giustificato le autorizzazioni delle “assunzioni” a termine e, soprattutto, l’arruolamento di personale senza concorso. I precetti, infatti, sono atti discrezionali.
Questo, forse, fece scaturire il commissariamento governativo della CRI, nominando al vertice l’avv. Francesco Rocca, con il compito di vigilare le incongruenze e le irregolarità rilevate negli anni precedenti, conseguentemente, si ebbe il cambio del comando ai vertici della componente militare, con la nomina del nuovo comandante.
Non possiamo far altro che augurare al neo Commissario, buon lavoro!http://www.agoravox.it/La-CROCE-ROSSA-cambia-ROTTA.html
Il neo rampollo di casa Letta, finalmente muove le prime ali, e col canto del gallo, qualche giorno fa, comincia ad alzare le vele. Al comando del timone fa rotta sulla Sicilia, dove con un atto di “coraggio” azzera i vertici della scomoda società in house siciliana, con capitale CRI, detentrice del servizio emergenza 118, una convenzione fra Regione siciliana e Croce Rossa Italiana.
Il deus ex machina della creatura Si.Se. Spa, viene spodestato, i vertici della società siciliana azzerati, il CDA diminuito da 5 a 3 membri. "Il neo commissario fa sul serio" - aveva preannunciato - "e non torna indietro. Adesso si cambia rotta. In CRI, troppo “clientelismo”. E chi può dargli torto?
Ricordiamo che nella società siciliana, erano state assunte unità senza concorso, come si legge dalla requisitoria del Procuratore Generale d’Appello del 30 giugno 2008: “si tratta di un caso emblematico in cui la Regione ha fatto una convenzione con la Croce Rossa Italiana per la gestione del servizio e quest’ultima, non potendolo assumere direttamente, lo ha affidato “in house” alla società Si.Se. Spa che ha generosamente speso i soldi della Regione assumendo, tra l’altro, il personale amministrativo per chiamata diretta, senza alcuna procedura concorsuale”. Un macigno abbastanza pesante e scomodo per la CRI e la Regione.
Alcuni, assunti della stessa società svolgono servizio al Comitato centrale della Croce Rossa Italiana. Alla domanda di chiarimento, inviata dall’Assessore alla Sanità siciliana alla CRI regionale, sul personale distaccato, l’unica risposta è stata un vento di tramontana romana che ha spazzato i vertici della Si.Se. Spa.
Finalmente si vuol fare chiarezza?
Il vento non ha soffiato molto intensamente per spazzare dal vertice del Comitato regionale siciliano lo stesso Commissario siciliano che ricopriva anche la carica di Presidente della Si.Se. Spa. Certo, con una medaglia d’oro al merito CRI, non si può essere messi da parte totalmente? Eppure lo stesso Commissario straordinario romano, non ha esitato sull’ex vice presidente nazionale CRI, levandogli ogni incarico, e pur votato dagli stessi soci della CRI? Strano ma vero, sarà un problema di metro, o di un video mandato in onda dal programma le Iene, lo scorso anno, destando forse imbarazzo nel palazzo romano.
La rotta di rinnovamento che il neo Commissario straordinario ha intrapreso, non è esente di tempeste. Quella in arrivo, non sarà del tutto facile. Infatti, da tempo, un centro di bassa pressione con un sistema di alta pressione che lo circonda, scaturisce una tempesta che imperversa sulla rotta del neo Commissario, alla ricerca affannosa di una soluzione alla componente militare CRI.
Ricordiamo dall’ispezione del MEF del 2008, la lenta trasformazione del corpo militare: da organizzazione volontaria sussidiaria delle Forze armate e della stessa CRI a struttura con personale di fatto stabile. In barba alla normativa istitutiva che, chiarisce l’Ispettore, non prevede né "un ruolo del personale in servizio" né tantomeno "la fissazione di una pianta organica". Uno strumento, la pianta, in contrasto con la volontarietà e con la temporaneità dell’adesione alla Croce Rossa.
Accanto al personale richiamato per periodi di tempo limitati, infatti, si è costituito di fatto un personale a tempo indeterminato definito "in servizio continuativo”. Militari cioè, il cui contratto, dopo un periodo iniziale di prova, è stato sempre rinnovato, creando un’anomalia nella stessa CRI, essendo una Spa. L’ispezione del MEF rincara la dose sottolineando, inoltre, la mancanza di motivazione dei precetti di richiamo, l’assenza dell’indicazione delle esigenze che hanno giustificato le autorizzazioni delle “assunzioni” a termine e, soprattutto, l’arruolamento di personale senza concorso. I precetti, infatti, sono atti discrezionali.
Questo, forse, fece scaturire il commissariamento governativo della CRI, nominando al vertice l’avv. Francesco Rocca, con il compito di vigilare le incongruenze e le irregolarità rilevate negli anni precedenti, conseguentemente, si ebbe il cambio del comando ai vertici della componente militare, con la nomina del nuovo comandante.
Non possiamo far altro che augurare al neo Commissario, buon lavoro!http://www.agoravox.it/La-CROCE-ROSSA-cambia-ROTTA.html
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