il 118 in sicilia

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In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

giovedì 6 agosto 2009

Agrigento, l'ospedale non chiuderà. Sarà affidato alla Protezione civile

Giornale di Sicilia - 05.08.2009
Ed. del 05.08.2009 - pag. 8
Domenico Vecchio
IL CUSTODE SARÀ BERTOLASO. La soluzione, concordata con il ministro Alfano, rispecchia quanto già attuato in Abruzzo
Agrigento, l'ospedale non chiuderà. Sarà affidato alla Protezione civile
L'assessore Russo: «Garantito il diritto alla salute, salvaguardando l'incolumità dei ricoverati»
L'Azienda ospedaliera ha rinunciato al ricorso al Tribunale del Riesame, che sarebbe stato comunque respinto. Ora verrà proposta la rimodulazione del provvedimento di sequestro.

AGRIGENTO - La bomba a orologeria sembra disinnescata, e difficilmente scoppierà. Almeno fino al prossimo 24 agosto. Per l'ospedale di Agrigento è stata, infatti, trovata una soluzione che può evitarne la chiusura. L'uomo della svolta si chiama Guido Bertolaso, ed è il capo della Protezione civile nazionale.
L'incontro in prefettura si è svolto ieri mattina, ma lui ad Agrigento è arrivato lunedì a tarda sera. Ha cenato con il ministro Angelino Alfano: i due si erano già visti a L'Aquila con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
«Ho il suo ampio mandato - ricorda il ministro Guardasigilli - sono stato delegato dal governo a garantire tutto quanto è possibile per tutelare il diritto alla salute degli agrigentini».
Si comprende subito che il ricorso appena presentato dalla Regione e dall'Azienda ospedaliera al Tribunale del Riesame sarebbe stata una «Caporetto», l'inizio della fine. Una sconfitta annunciata.
Prevale l'idea del dialogo tra le parti. La soluzione viene trovata quando l'ombra della notte avvolge la città dei templi: Bertolaso porterà ad Agrigento il modello abruzzese, dove diverse opere pubbliche sequestrate dalla Procura sono state riaperte grazie all'intervento della Protezione civile che si è assunto ogni responsabilità.
Presa la decisione l'incontro di ieri mattina aumenta di valore. La «bomba» sta per scoppiare e non c'è altro tempo da perdere: nel chiuso delle stanze della Palazzo del governo viene rivelata al prefetto Umberto Postiglione, all'assessore regionale Massimo Russo e ai vertici delle forze dell'ordine. Tutti la condividono.
Ed a quel punto il ministro Guardasigilli Alfano prende il telefono e chiama il procuratore Renato Di Natale e l'aggiunto Ignazio Fonzo. «L'Azienda ospedaliera è rinunciataria, il ricorso al Tribunale del Riesame sarà ritirato. Ora verrà proposta la rimodulazione del provvedimento di sequestro chiedendo di nominare custode non più il commissario della Regione, Mario Leto, ma il capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso».
Poche ore dopo la richiesta di rinuncia al tribunale del Riesame viene formalizzata. In Procura non confermano nè smentiscono. Fanno solo riferimento al recente terremoto in Abbruzzo: «In tal senso c'è già il precedente dell'ospedale dell'Aquila, chiuso dopo il crollo e riaperto dopo essere stato affidato alla Protezione civile». Avverrà lo stesso anche ad Agrigento. E Bertolaso - che si addossa una responsabilità enorme - dovrà fare la spola tra le zone terremotate e contrada Consolida, dove del sisma c'è solo lo spettro.
Ogni decisione verrà presa nei prossimi giorni, e la Procura dovrà decidere sulla scorta di una relazione che gli uffici della Protezione civile nazionale hanno già iniziato a preparare. «È stata raggiunta una soluzione eccellente ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo - perchè garantisce il sacrosanto diritto alla tutela della salute degli agrigentini e salvaguardare al contempo l'incolumità dei pazienti ricoverati».Inserisci link
05.08.2009
http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=2492
Domenico Vecchio

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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