Il 118 resta in mani pubbliche. Così ha stabilito l´Assemblea regionale che ha approvato la riforma dell´emergenza urgenza, inserita nel disegno di legge sul riordino della sanità. Tutti i 3.200 dipendenti della Sise (la società della Croce rossa che finora ha gestito il servizio) transiteranno nella nuova struttura gestita da Regione e Cri con una configurazione ancora da definire
di Massimo Lorello
di Massimo Lorello
Il 118 resta in mani pubbliche. Così ha stabilito l´Assemblea regionale che ha approvato la riforma dell´emergenza urgenza, inserita nel disegno di legge sul riordino della sanità. Tutti i 3.200 dipendenti della Sise (la società della Croce rossa che finora ha gestito il servizio) transiteranno nella nuova struttura gestita da Regione e Cri con una configurazione ancora da definire. Non è ancora certo, infatti, se verrà realizzata una società o una fondazione. Di sicuro, non verrà dato seguito al bando per l´individuazione di un socio privato.Le ambulanze del nuovo 118 saranno medicalizzate. In questo modo si creerà un´opportunità per i sanitari del servizio di continuità assistenziale, cioè le guardie mediche, che avranno la possibilità, attraverso uno specifico corso di formazione, di essere destinati appunto all´emergenza urgenza. Pochi minuti dopo l´approvazione dell´articolo, all´Ars era già pronta una stima sul numero dei nuovi assunti. «Si calcola che questa norma consentirà l´assunzione di cinquecento nuove unità lavorative», dice il segretario della commissione Sanità dell´Ars, Marco Falcone (Pdl). E questo grazie alla possibilità di scegliere il personale medico e infermieristico, non solo tra gli strutturati ospedalieri, «ma soprattutto all´esterno - aggiunge Falcone - tra i medici e gli infermieri precari e inoccupati che abbiano i requisiti formativi idonei».Il coordinamento del servizio verrà affidato a quattro centrali operative che si divideranno il territorio regionale e corrisponderanno a quelle già esistenti che hanno sede rispettivamente al Civico di Palermo, al Cannizzaro di Catania, al Papardo-Piemonte di Taormina e all´Azienda sanitaria di Caltanissetta. Non è passata la proposta, inserita nel maxi emendamento del governo, che prevedeva una unità periferica di coordinamento con sede presso l´azienda sanitaria di Ragusa e competente anche per il territorio di Siracusa. Era una proposta caldeggiata dal capogruppo del Pdl, il ragusano Innocenzo Leontini. A parziale ricompensa, e giusto per non fare torto ad alcun territorio, verranno istituite nuove unità periferiche in ognuna delle province siciliane. «Il nuovo servizio di emergenza-urgenza - dice Rudy Maira, capogruppo del Pdl - garantirà il posto di lavoro a tutti gli operatori attualmente in servizio: autisti soccorritori e personale di supporto». Secondo Leontini, «la gestione interamente pubblica del 118 garantirà funzionalità al servizio e tutela ogni livello occupazionale».
Chiuso il capitolo 118, l´Ars ha affrontato l´articolo dedicato ai rapporti con le strutture private. Un tema rovente sul quale da due giorni maggioranza e opposizione litigano soprattutto per via di una proposta del governo, poi cassata, che avrebbe allargato le maglie dell´accreditamento e prodotto la creazione di 500 nuovi posti letto. «Abbiamo bloccato una norma "vergogna"», dice Roberto De Benedictis (Pd). L´articolo sui privati prevede che verrà istituita la premialità, cioè verranno create scale di valore sulle prestazioni erogate ma anche sull´inquadramento del personale. E questo peserà al momento dell´erogazione dei finanziamenti. «Da tempo chiedevamo - dice Barbara Cittadini, presidente dell´Aiop - che venissero applicati i criteri premiali». L´approvazione definitiva del disegno di legge, con la parte che riguarda la costituzione delle nuove aziende sanitarie, è stata rinviata a martedì.
(20 marzo 2009)
Chiuso il capitolo 118, l´Ars ha affrontato l´articolo dedicato ai rapporti con le strutture private. Un tema rovente sul quale da due giorni maggioranza e opposizione litigano soprattutto per via di una proposta del governo, poi cassata, che avrebbe allargato le maglie dell´accreditamento e prodotto la creazione di 500 nuovi posti letto. «Abbiamo bloccato una norma "vergogna"», dice Roberto De Benedictis (Pd). L´articolo sui privati prevede che verrà istituita la premialità, cioè verranno create scale di valore sulle prestazioni erogate ma anche sull´inquadramento del personale. E questo peserà al momento dell´erogazione dei finanziamenti. «Da tempo chiedevamo - dice Barbara Cittadini, presidente dell´Aiop - che venissero applicati i criteri premiali». L´approvazione definitiva del disegno di legge, con la parte che riguarda la costituzione delle nuove aziende sanitarie, è stata rinviata a martedì.
(20 marzo 2009)
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