" Regolari le nostre assunzioni"
Gazzetta del SudRiceviamo e pubblichiamo dalla Sise Spa, la società in house della Croce Rossa che gestisce il servizio 118, una nota sul nostro articolo pubblicato giovedì scorso dal titolo "I tanti dubbi legati alla Si.Se. Spa". «Non c'è alcuna irregolarità nelle assunzioni alla Sise. L'obbligo del pubblico concorso per le società partecipate da enti pubblici è vigente solo dall'agosto del 2008. Anche recentemente la Corte di Cassazione ha statuito che non c'era alcun obbligo per le società partecipate da enti pubblici di espletare procedure di evidenza pubblica per assumere personale. Eppure, nonostante l'insussistenza di un siffatto obbligo, la Sise le ha espletate per due volte, una delle quali svolta dal Ciapi, ente della Regione». Inoltre la Sise precisa che «la relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti aveva come destinatario l'assessorato regionale alla Sanità e non la Croce Rossa o la Sise, verso le quali nessun giudizio è stato proposto e che hanno pure replicato e contro-dedotto in maniera specifica e puntuale». Nella nota la Sise aggiunge di «essere stata e di continuare ad essere da più parti attaccata ingiustamente. Anzitutto il servizio è svolto secondo standard di qualità estremamente elevati, con ambulanze nuove e dotate di tutte le apparecchiature mediche necessarie. Prima di affidare il 118 alla Sise il servizio veniva svolto con ambulanze non a norma ed utilizzando personale non idoneo, non preparato e per lo più non in regola sul piano retributivo e contributivo. La Sise, invece, lo ha messo in regola, lo retribuisce regolarmente, lo ha formato e continua a farlo. Peraltro altre Regioni e strutture pubbliche si sono rivolte alla Sise per importare il modello organizzativo creato dalla stessa».
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Non abbiamo mai taciuto la circostanza che la Si.Se. Spa non aveva alcun obbligo di espletare procedure di evidenza pubblica per assumere personale. Nel pezzo scriviamo, infatti, «tutto il personale amministrativo è stato assunto per chiamata diretta», sottolineando due righe più in basso «tutto lecito». Un aggettivo, quest'ultimo, che ha un significato ben preciso: ovvero ciò "che è consentito dalla legge". Un passaggio che è forse sfuggito, pensiamo per una mera svista. Confermiamo di aver riferito esclusivamente stralci della relazione della Corte dei Conti dal titolo "Indagine sul funzionamento del servizio 118 in Sicilia" del 2008, come più volte ribadito nell'articolo. Relazione dalla quale si evincono le criticità da noi riportate. Sulla qualità dei servizi offerti non abbiamo mosso alcun rilievo, anzi nel nostro articolo non ce n'è traccia.(m.c.)
Data notizia: 08/03/2009, a cura di Peppe Paino
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