Come insegnare a un bimbo a chiamare il 118
di Roberto Minelli
di Roberto Minelli
04 Marzo 2009 - Il numero telefonico 118 è il sistema più veloce per collegare i cittadini con il servizio pubblico di pronto intervento sanitario. Il servizio di emergenza medica è attivo 24 ore su 24 ed è coordinato, in ogni singola sede, da un medico rianimatore. Tutte le sedi sono interconnesse in rete e sono collegate con gli altri servizi di emergenza, forze dell'ordine, vigili del fuoco, ambulanze e ospedali. In attesa del numero unico nazionale per qualunque tipo di emergenza, analogo al 911 statunitense, il 118 è il meglio che si possa avere.
In caso di necessità, è possibile insegnare a utilizzare il servizio di pronto intervento sanitario anche ad un bambino piccolo. Basta utilizzare alcune strategie. Innanzitutto è bene non chiamarlo 118 ma dire i numeri staccati 1-1-8 perché il bimbo non è in grado di trovare il 118 oppure l'11 o il 18 nella tastiera del telefono, mentre tutti possono essere istruiti a premere la sequenza di numeri 1-1-8.
E' consigliabile non utilizzare un telefono cellulare perché il bambino può non essere in grado di fornire tutte le informazioni richieste, soprattutto la localizzazione geografica dell'abitazione. Nel caso di utilizzo del telefonino non è possibile risalire alla sua posizione, mentre con un telefono fisso, in caso di silenzio del piccolino, la centrale può risalire facilmente dal numero all'utenza telefonica.
La chiamata al 118 deve essere vista come una cosa importante, da attuare in situazioni gravi e non come un gioco. Il bambino deve imparare a stare calmo, senza fare cose inutili o pericolose. Si può insegnare, ed è stato fatto, ai bambini di 7 anni a gestire anche eventuali soccorritori maldestri impedendo loro di provocare ulteriori danni. Si deve spiegare quali informazioni utili fornire: l’indirizzo della casa è importante ma non fondamentale mentre è bene che il bambino sappia indicare il tipo di emergenza, medica, ma anche di altro genere, per organizzare meglio i soccorsi.
E’ utile anche sapere indicare la persona che ha bisogno di aiuto (“la nonna sta male”) e se la stessa è vigile e respira (“si lamenta tanto”). Quando il bambino è sufficientemente grande si può spiegargli che talvolta il 118 fornisce istruzioni di primo soccorso attuabili prima dell’arrivo dei soccorritori. E’ necessario, inoltre, spiegare di non chiudere il telefono se non quando lo dice “il signore che sta parlando”.
La gestione dell’emergenza medica in molte città, soprattutto degli Stati Uniti, è affidata a tutti i cittadini, bambini grandetti compresi, che sono direttamente coinvolti nel primo soccorso. Grazie all’addestramento all’intervento precoce di soccorritori non medici (“laici”) è stato possibile attuare un’assistenza immediata ed efficace in molte situazioni cliniche di urgenza o emergenza. Anche in Italia, è possibile ottenere gli stessi risultati attraverso un’educazione capillare della popolazione compresi i bambini, magari a scuola.
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