il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 14 luglio 2008

notizie dalla regione

Lombardo: rispetteremo il piano di rientro - "Sicilia, due mesi e addio al buco" - Intervista. Il governatore «I nostri conti sotto controllo» - Lo spettro del commissariamento della sanità incombe anche sulla Sicilia. Possibile, presidente Raffaele Lombardo? «Possibile, certo. Ma remoto». Poi ci dirà perché. Ma cominciamo con un numero: quanto è il debito accumulato nel settore sanitario? «Complessivamente ho trovato un buco di 2,5 miliardi. Per il 2007 il deficit è stato di 400 milioni. Situazione grave, ma non come in altre regioni. E tuttavia la spesa sanitaria in Sicilia è di 8,5 miliardi l'anno a fronte di un bilancio complessivo di 15 miliardi. Affrontare la "questione sanità" è quindi sostanziale per risanare l'economia regionale». Allora veniamo al discorso sul commissariamento. Perché l'ipotesi è remota? «Sappiamo di essere sotto osservazione, e sappiamo anche che il governo potrebbe proporre un commissariamento. Ma accogliamo tutto questo non come una minaccia ma come una sollecitazione in positivo». Il gesto è lodevole. Ma non sarà velleitario, visto che la questione della spesa sanitaria è ormai annosa? «Non è velleitario, per un motivo semplice: l'11 luglio scorso abbiamo concordato con i ministeri dell'Economia e del Welfare un piano di rientro del debito. Un piano possibile, ovviamente, al punto tale che potremmo valutarne la portata già il 30 settembre prossimo». Di cosa consta questo piano? «Di quattro capitoli principali: chiusura delle guardie mediche, razionalizzazione dei posti letto negli ospedali, revisione delle convenzioni esterne specialmente con le case di cura private (solo da questa voce contiamo di recuperare i 400 milioni di deficit del 2007), revisione del servizio 118». Siamo a metà luglio: lei vuole sistemare tutto questo entro il 30 settembre? «Quella data sarà il momento per capire se il piano funziona. E comunque sì: entro il 30 settembre». E se funziona, come conta di ripianare il debito complessivo? «A fronte di un nostro percorso "virtuoso" di rientro del debito, lo Stato ci darà un mutuo a tasso agevolato fino a 2,8 miliardi di euro. Noi contiamo di non dover chiedere l'intera cifra e di farci bastare molto meno. Resta pacifico, comunque, che saremo noi a ripagarci il debito, con nostre risorse». Se ha speso il nome e la professionalità di un magistrato come assessore alla Sanità (Massimo Russo) vuol dire che aveva proprio bisogno di un sergente maggiore per far funzionare il sistema. «Ho chiamato a collaborare con noi due magistrati: Russo alla Sanità e Ilarda con varie altre deleghe tra cui quella al personale. Avevamo bisogno non di sergenti o di inquisitori ma di tecnici rigorosi e fuori da ogni possibile logica di parte. Questo vale per la sanità di cui stiamo parlando, ma molto anche per il personale: abbiamo 16 mila dipendenti, il triplo della Lombardia, più una quantità di altri dipendenti indiretti attraverso aziende e agenzie regionali. Lì c'è molto da razionalizzare e da lì si potranno trovare risorse per sanare i bilanci, anche del comparto sanitario». Questo è un elenco di buone intenzioni, presidente. Ma c'è qualche voce di spesa che, di fatto, siete riusciti a comprimere? «Quella farmaceutica. E' già un segnale, ma il piano di rientro concordato con il governo è fatto non di buone intenzioni ma di scelte concrete, possibili a breve termine». Sennò? I ticket? «Lo escluderei. E' una misura impopolare e che si è dimostrata inutile». Allora la chiusura dei piccoli ospedali? «Quando era possibile questo è già stato fatto. Ma anche questa, ora, potrebbe essere una misura inutile: a che serve chiudere un piccolo ospedale se poi devo continuare a pagare il personale che grava per il 90% sul totale della spesa? Il problema è e resta la razionalizzazione delle risorse umane». Il ministro Sacconi ha parlato dell'opportunità di una «colonizzazione» positiva: cioè dell'utilità che certe regioni, come la sua, si facciano aiutare da regioni più «virtuose» nella gestione della spesa sanitaria. Che ne pensa? «Non parlerei di colonizzazione, piuttosto mi sembra appropriato fare riferimento aa solidarietà nazionale. E mi sembra una cosa buona, al punto che noi stessi, già dal primo luglio scorso, abbiamo pensato di fare tesoro dell'esperienza della Lombardia, di cui stiamo seguendo i consigli e dalla quale stiamo ricevendo molti aiuti in materia di formazione e di gestione amministrativa. Que sto trasferimento di esperienze secondo il mio parere, è molto positivo». (FONTE)

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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