Giornale di Sicilia - 12.06.2008
Ed. Messina (pag. 20)Emilio Pintaldi
Allarme del presidente Romeo: «Tra tagli e riduzioni, i giovani saranno costretti a emigrare». Previsto un incontro alla Regione con Lombardo
Duecento posti a rischio in provincia per i camici bianchi. Una volta, il posto di medico, dopo la laurea, era quasi garantito. Era considerata una professione privilegiata. Adesso invece, chi vuole indossare il camice bianco, deve necessariamente emigrare. Secondo l'Ordine dei Medici tra il 2008 e il 2009, tra tagli e riduzioni, ci saranno duecento posti di lavoro in meno.Un dato su tutti. Per ogni dieci medici che vanno via da una struttura pubblica per dimissioni o pensionamento soltanto uno viene assunto per rimpinguare l'organico. Una rigorosa circolare regionale dà da tempo queste indicazioni con l'obiettivo di ridurre la spesa. Quindi niente posti nelle aziende sanitarie e negli ospedali. Al policlinico, che da mesi si dibatte in gravi difficoltà economiche, parlare di concorsi o di assunzioni a tempo determinato è pura utopia.Ma c'e di più. Sta per abbattersi sul settore sanitario siciliano e in particolare sulla provincia di Messina un ciclone. La scure annunciata dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Una riduzione dei costi inevitabile. In Sicilia saranno soppresse ben 48 guardie mediche. Saranno tagliati i centri di primo soccorso. La provincia che ne risentirà maggiormente è Messina. Ventitrè guardie mediche in meno. Corrispondono a 115 posti di lavoro in meno ogni anno. A questi si aggiungono i trenta posti dei centri di primo soccorso.Insomma secondo l'Ordine dei medici non si prevede nulla di buono per i giovani laureati. L'allarme è stato lanciato durante il congresso della federazione intaliana dei medici di famiglia che nei giorni scorsi si è tenuto a palazzo Zanca. A confermare che tra il 2008 e il 2009 almeno 200 camici bianchi resteranno a spasso è il presidente provinciale dell'Ordine dei medici, Nunzio Romeo: «La nostra provincia per quella particolare conformazione territoriale che le è tipica - spiega Romeo - è quella che ha visto negli anni la nascita del maggior numero di guardie mediche. E quindi è quella dove c'è la maggiore spesa da affrontare. In ogni guardia medica ci lavorano 5 dottori, di solito giovani medici. E' evidente che per il nostro settore è il preludio a quelli che si annuncianno come anni bui». Romeo, che è anche rappresentante nazionale dell'Ordine dei medici, annuncia che affronterà l'argomento in sede regionale, anche con il presidente Lombardo.
12.06.2008
Emilio Pintaldi fonte internet:http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=1001
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