Infortuni sul lavoro, martedì nerissimo. 51enne trovato privo di vita dal fratello4 giugno 2008 - 9.17 (Ultima Modifica: 04 giugno 2008)
MEZZANO - E' rimasto intrappolato tra la cabina ed il ribaltabile del mezzo pesante su cui lavorando. A trovarlo esamine è stato il fratello, con il quale gestiva un vivaio di piante in via Zuccherificio a Borgo Massotti, una piccola frazione nei pressi di Mezzano. A perdere la vita è stato il 51enne Gabriele Maccesi. Ma quella di martedì è stata una giornata funestata dagli infortuni sul lavoro, ben tre. A Torri di Mezzano un 45enne faentino è rimasto schiacciato da un muletto.TROVATO SENZA VITA DAL FRATELLO - L'infortunio mortale è stato scoperto attorno alle 21 di martedì. Paolo Maccesi, preoccupato dal mancato rientro a casa del fratello maggiore, ha deciso di recarsi presso l'azienda a Borgo Massotti. Quando è arrivato purtroppo ha scoperto il corpo di Gabriele intrappolato tra la cabina ed il cassone del camion. Subito sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, ma per il 51enne non c'era nulla da fare. Probabilmente il decesso risale a qualche ora prima del ritrovamento. Saranno i tecnici della
Medicina del lavoro a far luce sulla dinamica dell'incidente. Sul luogo anche i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri di Mezzano. La vittima, socio insieme al fratello Paolo della ditta "Ecol Verde", lascia la moglie e due figli.fontehttp://www.romagnaoggi.it/ravenna/2008/6/4/92438/
SCHIACCIATO DAL MULETTO, IN PROGNOSI RISERVATA -
Mancavano pochi minuti alle 17 quando al centralino del 118 è arrivata la richiesta d'intervento presso l'azienda "Biofert" in via Cerba a Torri di Mezzano per un infortunio sul lavoro. Un operaio faentino di 45 anni, per cause ancora in fase di accertamento al personale della Medicina del lavoro, è rimasto schiacciato tra il muletto sul quale stava operando ed una parete di una vasca di contenimento. La macchina operatrice è stata posta sotto sequestro. Sul posto, oltre ad un'ambulanza, è stato inviata un elimedica con la quale il ferito è stato trasportato all'ospedale "Maurizio Bufalini" di Cesena. La prognosi è riservata.
fonte:http://www.romagnaoggi.it/ravenna/2008/6/4/92438/
FERITO DA UNA VAMPATA DI VAPORE -
Anche ad Alfonsine un incidente sul lavoro. E' accaduto alcuni minuti prima delle 20 alla "Fruttagel". In questa circostanza una persona è stata ustionata da una vampata di vapore sprigionata da un impianto. I sanitari del 118, dopo le prime cure, hanno provveduto a trasportarlo all'ospedale di Lugo.
http://www.romagnaoggi.it/ravenna/2008/6/4/92438/
Cassino, autista trovato ferito vicino al camion
FROSINONE (3 giugno) - Un uomo di 45 anni di Venafro (Isernia), V.C, è rimasto gravemente ferito poco dopo le 15:30 in via Giuseppe Verdi, nel comune di Villa Santa Lucia, nel cassinate. L'uomo era alla guida di una bisarca, aveva da poco scaricato alcune autovetture e stava risalendo sul mezzo. Dopo qualche minuto alcuni passanti hanno avvisato il 118 perché l'uomo era a terra vicino alla bisarca in una pozza di sangue. Si trova in gravi condizioni all'ospedale Santa Scolastica di Cassino, dopo essere stato soccorso dagli operatori dell' Ares 118. Dalle prime fonti a causare il ferimento dell'operaio forse una caduta accidentale mentre risaliva sulla bisarca. Nessuno, comunque ha visto nulla. I carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente.
Canicattì, continuano scherzi telefonici al 118
C'è qualcuno a Canicattì che continua a divertirsi facendo correre a sirene spiegate da una parte all'altra della città le ambulanze del 118. L'ultimo episodio in tal senso è avvenuto l'altra sera quando una ambulanza con infermieri a bordo è arrivata nei pressi di una farmacia chiedendo dove fosse l'ammalato da caricare per portarlo in ospedale. Gli impiegati della farmacia sono caduti dalle nuvole e ovviamente considerato che la chiamata non era partita da loro non hanno saputo rispondere alle richieste degli infermieri in servizio sul mezzo di soccorso. A questo punto i barellieri hanno chiesto indicazioni ad alcune persone che abitano in un palazzo attiguo alla farmacia per verificare se la richiesta d'intervento fosse partita da qualcuno degli inquilini ma anche in questo caso la risposta è stata negativa. L'ultima verifica fatta dal personale in servizio sull'ambulanza del 118 è stata quella di telefonare ai carabinieri ma anche in questo caso l'ulteriore accertamento ha dato esito negativo. L'unica cosa rimasta da fare è stata quella di far rientro al pronto soccorso dell'ospedale di Canicattì con il mezzo vuoto.
http://www.agrigentonotizie.it/notizie/leggi/25198/canicatti-continuano-scherzi-telefonici-al-118.html
Rabbia al 118: "Ci fanno pagare le telefonate"
I volontari infuriati minacciano: «Spegneremo i nostri cellulari»MARCO ACCOSSATO
TORINO Volontari del soccorso sul piede di guerra contro il «118» che da martedì vieta, per le comunicazioni interne, l’utilizzo del numero gratuito dell’emergenza sanitaria, il 118 appunto, senza scatto alla risposta né ulteriori addebiti. Medici, infermieri e personale sulle ambulanze dovranno comporre, d’ora in poi, uno dei sette numeri urbani che iniziano con 011-4018... per comunicare con gli operatori della centrale. Numeri a pagamento. «E il tutto - protesta Walter Grassi, uno dei tanti uomini della Croce Verde - a spese dei volontari, che sempre più spesso pagano di tasca propria per garantire un servizio alla collettività». Il problema nasce dal fatto che le radio di servizio vengono utilizzate sempre meno: «Essendo a canale aperto, e quindi facilmente intercettabili - prosegue Grassi - ci viene richiesto di specificare nomi e cognomi, patologie e altri dettagli telefonicamente». Ma questo ha un prezzo: anche 2 euro a chiamata, per un numero imprevedibile di chiamate durante ogni turno di servizio.«Finora - polemizza Grassi, parlando a nome di tanti volontari come lui - si è fatto uso dei cellulari e delle Sim personali componendo il 118. Anche perché sovente i tempi della risposta dell’operatore sono lunghi, e altrettanto lunga è l’attesa in linea prima di parlare col medico o l’infermiere di centrale». E’ polemica. Gran parte dei soccorritori minaccia di non utilizzare più il proprio cellulare: «E quando ci sentiremo chiedere dalla centrale “Chiama via cavo”, risponderemo “No” e ci limiteremo a portare il paziente all’ospedale più vicino, senza altri dettagli». Volontari sì, «Pantalone no», è lo slogan già coniato.Il dottor Danilo Bono è il responsabile della centrale operativa. Conferma e precisa: «L’uso del numero “118” per le chiamate di servizio è un malvezzo che non sarà più tollerato. Occuparlo per le comunicazioni di servizio significa intasare una linea che deve essere a disposizione del cittadino per le chiamate di servizio». Bono minaccia denunce penali a chi non rispetterà l’ordine di servizio.«Saremo irremovibili - sottolinea Bono -. L’uso dei cellulari personali non sarà più consentito: le associazioni di volontariato che collaborano con noi possono benissimo acquistare i cellulari, scaricando sia il costo del telefono, sia quello delle telefonate. Per quanto riguarda le associazioni convenzionate per il cosiddetto «servizio h 24» (cioè i turni ventiquattr’ore su ventiquattro) abbiamo già comprato 150 telefonini che forniremo sulle ambulanze». Non solo: «Dal prossimo 9 giugno sarà potenziato anche il canale radio della provincia. I soccorritori dovranno reimparare a utilizzare soprattutto le radiotrasmittenti».http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200806articoli/7148girata.asp


















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