il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 12 maggio 2008

L’ictus colpisce in fretta e la Sicilia non si attrezza


MEDICINA. Ritardi nelle cure impediscono la salvezza o il recupero dei pazienti


Di 4 «stroke unit», a pieno regime solo Caltanissetta
La nostra regione è una di quelle con più alti tassi di mortalità cerebrovascolare: occorrerebbe una unità di 5-8 posti letto ogni centomila abitanti.

CATANIA. L’ictus agisce in fretta ma, di contro, le autorità sanitarie siciliane non fanno altrettanto. Sino a qualche anno addietro, infatti, non si parlava neppure delle «stroke unit» già in funzione da tempo – sia pure a macchia di leopardo – nel resto d’Italia.Alcuni mesi fa, finalmente, è stato emesso un decreto assessoriale per l’istituzione di tali strutture a Catania (al Cannizzaro nella divisione di Neurologia), a Palermo (al Civico), a Messina (al Papardo) e a Caltanissetta (al Sant’Elia). Ma di tali unità di terapia intensiva, solo quella di Caltanissetta funziona a pieno regime, mentre per le altre occorre ancora aspettare.A Catania si sta facendo di tutto affinché le stroke unit siano raddoppiate: candidata alla nuova unità è la divisione di Neurologia del nuovo Garibaldi di Nesima, il cui personale medico e paramedico ha fatto uno stage alla Sapienza di Roma. Nelle more, i malati di ictus vengono curati senza gli accorgimenti di ultima generazione che risultano determinanti ai fini della prognosi.Eppure, paradossalmente, la Sicilia si colloca tra le regioni italiane con valori più alti di mortalità cerebrovascolare: sarebbero una ventina al giorno i morti per ictus. Gli ultimi dati disponibili rivelano, per esempio, che a Catania negli anni 2003-2004 sono stati ricoverati circa 1.400 casi di ictus all’anno e circa mille in provincia, mentre i casi di ischemia transitoria (Tia) sono stati 1.200 per il 2002 e oltre 2.000 nel 2003: nell’arco di due anni, quindi, un totale di 8.333 di ricoveri. Stando sempre ai dati epidemiologici, nell’isola occorrerebbe una stroke unit di 5-8 posti letto ogni centomila abitanti.L’importanza e l’utilità del ricovero dei pazienti con ictus in una stroke unit è ampiamente documentata dalla letteratura scientifica. Secondo la dichiarazione di Helsinborg del 1955 espressa dall’European Stroke Council e dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, i pazienti con ictus dovrebbero essere rigorosamente ospedalizzati in stroke unit o in ospedali con unità operative dedicate all’ictus.Ma cosa è una «stroke unit»? Si tratta di una unità di quattro o più posti letto in cui i pazienti sono seguiti da un apposito gruppo interdisciplinare di medici (neurologi, internisti, cardiologi, fisiatri)oltre che di infermieri e fisioterapisti. Tutti i componenti del gruppo devono avere una specifica competenza nel trattamento delle patologie cerebrovascolari acute. Gli interventi fondamentali da mettere in atto in tali strutture sono l’esecuzione immediata di una Tac, la valutazione altrettanto tempestiva da parte del personale medico, l’eventuale trombolisi (somministrazione per via endovena di apposito farmaco che induce lo scioglimento del trombo), e la valutazione da parte dei terapisti della riabilitazione entro 24-48 ore.Queste strutture, infine, devono far parte di presidi ospedalieri forniti di pronto soccorso, un servizio di Neuroradiologia in servizio 24 ore su 24, un laboratorio analisi anch’esso in funzione 24 ore su 24, un servizio di Neurosonologia disponibile in regime di continuità e una rapida accessibilità all’unità operativa di Neurochirurgia per un eventuale svuotamento chirurgico di un ematoma. Una tale organizzazione comporta indubbiamente costi alti che in Sicilia possono apparire esorbitanti. Ma non è così rapportandoli ai benefici.Stando ai risultati di 23 recenti studi effettuati dalla Stroke Unit Trialist Colaboration, l’efficacia delle stroke unit viene dimostrata dalla riduzione di circa il 18% della mortalità e dal ritorno a una vita normale di un paziente ogni 16 casi trattati. In Sicilia il momento critico è quello della riabilitazione che è una tappa fondamentale per riacquistare le normali funzionalità. A Catania, per esempio, non esistono unità operative di Neuroriabilitazione né posti letto di riabilitazione nelle strutture pubbliche: tutto il settore è affidato al privato. Fanno eccezione il presidio Santo Pietro Gravina di Caltagirone e l’ospedale di Acireale, mentre al Cannizzaro c’è un servizio di riabilitazione generica.

11.05.2008
Angelo Torrisi

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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