L'allarme che da mesi serpeggia tra i vari presidi territoriali di emergenza, per la possibilità che vengano chiusi, adesso ha raggiunto il culmine con la petizione di centinaia di ciancianesi, in larga parte anziani, che del servizio del 118 non vogliono fare a meno. "Invitiamo chi di dovere – hanno detto alcuni ciancianesi - ad una riflessione, poiché la salute e la vita delle persone non si può e non si deve quantificare con un taglio di spesa, anzi, ci si deve adoperare per migliorare la qualità del servizio sanitario: per cui il servizio di emergenza deve stare al dì fuori da ogni osservazione di taglio di spesa per garantire e tutelare il diritto alla vita". La zona montana da sempre lamenta la carenza di collegamenti stradali con i maggiori centri della provincia e di strutture sanitarie che possano garantire assistenza continuata specie nelle ore notturne: il primo presidio ospedaliero è quello di Ribera, che dista circa mezz'ora con strade di scarsa e disagiata percorribilità. Il servizio, giunto a Cianciana nell'ottobre del 1999 con lo scopo di garantire l'assistenza sanitaria anche agli abitanti dei comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Santo Stefano Quisquina, San Biagio Platani e Cattolica Eraclea, che purtroppo vivono in un contesto con diversi disagi ambientali e senza un presidio ospedaliero vicino che possa garantire loro quella sicurezza. In tutti questi anni la Postazione 118 di Cianciana ha espletato numerosissimi interventi di emergenza, svolti sempre con tempestività, professionalità e assistenza verso i cittadini che ne hanno fatto richiesta. Occorre sottolineare che molti di questi interventi, garantiti da Angelo Cacicia, Paolo Cambia, Alfonso Di Maria, Vincenzo Lo Monaco, Graziano Martorana, Antonella Montalbano, Salvatore Montalbano, Dario Puleo, Salvatore Ragona, Gaspare Sanzeri, Maurizio Termini e Pietro Vernaccini, hanno salvato la vita di alcuni cittadini che grazie all'intervento immediato dell'ambulanza si è garantito il diritto alla vita di alcuni pazienti. Negli ultimi mesi, invece, si parla di piano di rientro della spesa sanitaria che impone un taglio delle stesse a partire da alcune postazioni del 118, tra queste sotto osservazione sarebbe anche quella di Cianciana. Proprio per questo i residenti dei comuni interessati hanno inoltrato molteplici richieste ai propri sindaci affinché questi si adoperino perché ciò non avvenga, invitando, inoltre, gli organi competenti a stabilire i criteri per la chiusura di alcune postazioni del 118 sulla base non del numero degli interventi espletati durante l'anno, ma bensì della posizione geografica e le condizioni ambientali di assistenza per questi cittadini. http://www.agrigentonotizie.it/notizie/leggi/24829/118-ciancianesi-protestano-in-favore-della-postazione.html
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