di Massimo Lorello
Pagate o vi pignoriamo lo stipendio. E se il vostro datore di lavoro non collabora, se non si adopera per la decurtazione della vostra busta paga, avrà da pagare qualcosa all´erario pure lui. Con le amministrazioni locali alla costante ricerca di denaro fresco soprattutto per sanare i debiti accumulati negli ultimi anni, la Serit - società che si occupa della riscossione di tasse e imposte - ha fatto partire un giro di vite che colpirà in due mesi 160 mila contribuenti siciliani. A Palermo saranno 48 mila, e in massima parte - tra il 70 e l´80 per cento - sono cittadini che non hanno pagato la tassa sui rifiuti (Tarsu). Il resto riguarda Ici, Irpef, Iva, multe automobilistiche e contributi Inps.Nell´arco dei prossimi due mesi la società di riscossione spedirà, suddividendole in quattro gruppi, le lettere di invito al pagamento dei debiti col fisco, peraltro già notificati in precedenza. Decorsi venti giorni dall´arrivo dell´invito, per oltre 60 mila destinatari con debiti superiori a 500 euro è previsto l´avvio della procedura di pignoramento dello stipendio (fino a un quinto della busta paga) o di un altro credito vantato dal debitore nei confronti di un terzo.Il terzo creditore, per esempio il datore di lavoro, viene già indicato nell´invito - spiega la Serit - e se non adempie a quanto richiesto si beccherà una sanzione che varia da un minimo di 2.065 a un massimo di 20.658 euro. La procedura può essere applicata anche a fitti e pigioni e, in generale, a crediti che il debitore - o i suoi co-obbligati - vantino nei confronti di terzi. Per gli altri centomila debitori scatteranno invece le ganasce fiscali o l´iscrizione di un´ipoteca su case, terreni e negozi. «Con l´invito al pagamento spontaneo - dice il direttore generale di Serit Sicilia, Antonio Finanze - intendiamo offrire un ulteriore breve lasso di tempo per pagare, l´ultima opportunità per regolarizzare la propria posizione».
L´iniziativa della Serit, che pure viene considerata una procedura meramente ordinaria, è l´ultimo atto di una campagna di rastrellamento fondi che ha portato l´amministrazione regionale a raddoppiare l´addizionale dell´Irpef e soprattutto il Comune di Palermo ad aumentare dallo scorso anno la Tarsu del 75 per cento. Una stangata che ha la finalità di tamponare i debiti dell´amministrazione municipale e delle società controllate. Lo scorso anno le ex municipalizzate sono costate 218 milioni, più di tutti ha inciso l´Amia con 104 milioni.«L´amministrazione cittadina deve trovare 80 milioni di euro proprio per tappare i buchi delle sue aziende - afferma Rosario Filoramo, consigliere comunale del Pd - altrimenti non sarà possibile elaborare il bilancio. In ogni caso, il documento contabile quasi certamente non potrà essere approvato prima di luglio». Da qui ad allora Palazzo delle Aquile cercherà di rastrellare tutto il rastrellabile. La prossima settimana sarà al lavoro la commissione Bilancio, mentre incombe il raddoppio dell´addizionale comunale dell´Irpef, già annunciata dal centrodestra, che dovrebbe portare in cassa venti milioni di euro.Eppure l´amministrazione cittadina, impegnata nella ricerca costante di nuovi fondi, paradossalmente non potrà contare sui ticket "gratta e parcheggia" e sulle contravvenzioni delle zone blu affidate all´Apcoa. Sono circa 50 mila euro al mese che vengono prelevati dalle tasche dei palermitani e che però non serviranno a sanare i conti di Palazzo delle Aquile, ma a pagare la Gecopre che da anni è alle prese con la realizzazione di un parcheggio in piazza Vittorio Emanuele Orlando.Il Comune aveva anche provato a stanare gli evasori: si pensava ad esempio di imporre agli automobilisti che facevano richiesta del pass di dimostrare di essere in regola con tutti i pagamenti. Ma questo progetto, elaborato dal ragioniere generale, è stato fermato, perché considerato illegittimo, dall´ufficio legale. Palazzo delle Aquile aveva in cantiere anche il progetto di bloccare i pagamenti di dipendenti, fornitori, consulenti e stipendiati che non risultassero in regola con le tasse. Ma il rischio che tra gli evasori potesse spuntare qualche amministratore cittadino era troppo forte. E allora il progetto è stato accantonato.
(30 aprile 2008)http://palermo.repubblica.it/dettaglio/Tarsu-e-multe-arriva-il-conto-stipendio-ridotto-a-chi-non-paga/1452108
L´iniziativa della Serit, che pure viene considerata una procedura meramente ordinaria, è l´ultimo atto di una campagna di rastrellamento fondi che ha portato l´amministrazione regionale a raddoppiare l´addizionale dell´Irpef e soprattutto il Comune di Palermo ad aumentare dallo scorso anno la Tarsu del 75 per cento. Una stangata che ha la finalità di tamponare i debiti dell´amministrazione municipale e delle società controllate. Lo scorso anno le ex municipalizzate sono costate 218 milioni, più di tutti ha inciso l´Amia con 104 milioni.«L´amministrazione cittadina deve trovare 80 milioni di euro proprio per tappare i buchi delle sue aziende - afferma Rosario Filoramo, consigliere comunale del Pd - altrimenti non sarà possibile elaborare il bilancio. In ogni caso, il documento contabile quasi certamente non potrà essere approvato prima di luglio». Da qui ad allora Palazzo delle Aquile cercherà di rastrellare tutto il rastrellabile. La prossima settimana sarà al lavoro la commissione Bilancio, mentre incombe il raddoppio dell´addizionale comunale dell´Irpef, già annunciata dal centrodestra, che dovrebbe portare in cassa venti milioni di euro.Eppure l´amministrazione cittadina, impegnata nella ricerca costante di nuovi fondi, paradossalmente non potrà contare sui ticket "gratta e parcheggia" e sulle contravvenzioni delle zone blu affidate all´Apcoa. Sono circa 50 mila euro al mese che vengono prelevati dalle tasche dei palermitani e che però non serviranno a sanare i conti di Palazzo delle Aquile, ma a pagare la Gecopre che da anni è alle prese con la realizzazione di un parcheggio in piazza Vittorio Emanuele Orlando.Il Comune aveva anche provato a stanare gli evasori: si pensava ad esempio di imporre agli automobilisti che facevano richiesta del pass di dimostrare di essere in regola con tutti i pagamenti. Ma questo progetto, elaborato dal ragioniere generale, è stato fermato, perché considerato illegittimo, dall´ufficio legale. Palazzo delle Aquile aveva in cantiere anche il progetto di bloccare i pagamenti di dipendenti, fornitori, consulenti e stipendiati che non risultassero in regola con le tasse. Ma il rischio che tra gli evasori potesse spuntare qualche amministratore cittadino era troppo forte. E allora il progetto è stato accantonato.
(30 aprile 2008)http://palermo.repubblica.it/dettaglio/Tarsu-e-multe-arriva-il-conto-stipendio-ridotto-a-chi-non-paga/1452108
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