I Pte-118 da 14 a cinque. Ma i servizi miglioreranno
I Punti territoriali d'emergenza verranno ridotti in tutta la provincia, e passeranno da 14 a 5. Se ne parlerà stamane nel corso di una riunione in programma nella sede dell'Ausl 5 di via La Farina, nella quale verrà deciso quali saranno le sedi interessate. «Si tratta - spiega il direttore sanitario dell'azienda Manlio Magistri - di un provvedimento che discende dal piano di contenimento della spesa sanitaria varato dalla Regione e che dovrà essere adottato al più presto.Le postazioni comunque non saranno chiuse, ma trasformate: resterà infatti l'ambulanza con il medico a bordo anche se non sarà più mantenuta la struttura assistenziale fissa. Intanto, i Pte ridotti di numero potranno essere potenziati, incarnando finalmente quello che prevedeva originariamente la legge istitutiva: veri e propri presidi di primo soccorso, abilitati al trattamento di casi non gravi così da evitare l'intasamento dei pronto soccorso degli ospedali».Oggi, in tutta la provincia esistono 27 postazioni dotate di ambulanza e 14 Pte-118, di cui due a Messina (uno all'ex Margherita e uno nella sede di via Aurelio Saffi): si tratta di strutture che avrebbero dovuto avere compiti più ampi di quelli che in concreto svolgono, spesso a causa della mancanza di adeguate attrezzature.Attualmente sono dotate di due medici, uno che segue l'ambulanza e uno che rimane in ambulatorio, per fornire prestazioni sanitarie all'utenza che vi si reca, dunque con funzioni simili a quelle della guardia medica. Con la prevista riduzione, invece, resterebbe un solo medico per il soccorso su ambulanza e verrebbe chiuso l'ambulatorio.«Non si tratta di una penalizzazione - sottolinea il direttore del servizio di 118 Dino Alagna - ma di una riorganizzazione che consentirà di razionalizzare le risorse: i medici in esubero infatti verranno trasferiti rafforzando sedi disagiate mentre, con la riduzione numerica, i Pte restanti potranno essere notevolmente potenziati. In realtà, dunque più che perseguire un risparmio finanziario, si punta ad utilizzare meglio le risorse esistenti».Con ogni probabilità, fra i Pte da chiudere ci sarà uno dei due esistenti a Messina, città comunque dotata di due guardie mediche e tre ospedali. Di certo, però, non dovrà essere quello nord, che serve una zona totalmente scoperta, fra l'ospedale Piemonte e il Papardo. Attualmente, è situato all'ex Margherita ma dovrebbe essere a breve spostato alla cittadella Mandalari: il trasferimento era stato annunciato come urgente a causa della diffida della medicina del lavoro per lo stato dei locali in cui da anni opera. Ma ancora, nonostante gli spazi di viale Giostra siano pronti, l'Ausl non ha provveduto.
19.03.2008
N.L.R.
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