il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

sabato 9 febbraio 2008

Si batte la mafia ma non il pus

articolo preso dalla "stampa" e dal sito della uil 118 di agrigento


ALFIO CARUSO
Nei giorni in cui polizia e magistratura infliggono a Cosa Nostra le peggiori sconfitte della sua storia e ne
azzerano gran parte della capacità intimidatoria, il Pus (Partito unico siciliano) scrive pagine talmente
orripilanti da risultare pure divertenti. C’è voluta la Corte dei Conti per scoperchiare il pentolone del 118
regionale gestito dai maggiorenti messinesi di Forza Italia. In 5 anni le spese sono cresciute da 8 a 120
milioni con una politica delle assunzioni che accontentava l’intero arco politico. Figli, amanti, nipoti, cugini,
portaborse di Destra, Centro e Sinistra amichevolmente in fila ogni 27 del mese per riscuotere stipendi non
indifferenti in una terra dove spesso si campa con la pensione sociale dei nonni. A sovrintendere ai bisogni
degli amici e non solo dei pazienti, il rampollo di una famiglia cardine da oltre un secolo del Pus, gli Stagno
d’Alcontres, nel cui passato si annoverano presidenze regionali, rettorati universitari, baronie ospedaliere.
Ne consegue che avendo così bene meritato dalla comunità questa progenie eccelsa venga proposta per
concorrere alla carica di sindaco.
D’altronde se la realtà dovesse divergere dai sogni, basterà seguire l’esempio del professor Scapagnini,
primo cittadino di Catania. Prendi i soldi e scappa, suggeriva Woody Allen. Scapagnini, che è onesto, si
appresta a scappare dopo aver preso la città. Una Catania ridotta persino al buio per settimane, con i
parenti dei dializzati costretti a ricorrere alla trasmissione Mi manda Rai Tre per far ascoltare le proprie
ragioni. Gli anni di Scapagnini e della sua volpe, Lombardo, verranno ricordati come quelli della
lottizzazione inarrestabile. La vecchia Dc aveva avuto il buon gusto di rispettare l’autonomia del Teatro
Massimo e dello Stabile, i nuovi profeti del bello e del meglio se ne sono appropriati. La città è stata
intontita per anni da promesse a volte formulate financo in inglese. Alla resa dei conti il buco comunale
assomma ufficialmente a 280 milioni (l’opposizione parla di un miliardo di euro), i creditori crescono, il
becchino comunale, in arretrato di 250 mila euro, minaccia di non seppellire i morti, Scapagnini ha già
pronto il piano di fuga: farsi eleggere al Senato.
Magari si troverà in compagnia del dottor Cuffaro, il cui ultimo atto quale governatore è stato di prorogare
per dieci anni l’appalto alle società di trasporto extraurbano, un’attività in cui la sua famiglia ha una forte
presenza. Così si capisce ancora meglio perché la Sicilia continui a essere la regione peggio servita dai treni.
È molto più appagante spendere decine e decine di milioni per aprire inutili e costose sedi di
rappresentanza nelle capitali europee anziché impiegare quei fondi per sfidare le Ferrovie e avviare la
costruzione della tratta Palermo-Catania. E volete non premiare con un seggio al Senato un ex presidente
regionale così attento alle necessità dei suoi assistiti da trattare il tariffario sanitario con il braccio sinistro
di Provenzano nel retrobottega di un negozio di tessuti a Bagheria?
Uffa, questa mafia e le sue infiltrazioni. Quante volte l’avete sentito ripetere anche a proposito del ponte
sullo Stretto di Messina, ridivenuto d’attualità con il probabile successo di Berlusconi alle prossime elezioni.
I sostituti procuratori che hanno scoperchiato il pentolone della Calcestruzzi scrivono che l’azienda aveva
aperto un ufficio a Messina perché contava di aggiudicarsi gran parte dei lavori di sbancamento terra legati
al ponte, in virtù degli stretti rapporti con l’Impregilo, capofila della holding vincitrice. Sono quisquilie
anche per il centrosinistra alle prese con ben altri rompicapi. Rompere con il passato e puntare sui giovani e
sui volti nuovi candidando Orlando Cascio, in arte Leoluca Orlando, alla presidenza della Sicilia? Oppure:
quanti ricevimenti organizzare per accogliere l’ex svenuto Cusumano, primatista europeo dei voltafaccia
partitici, addirittura indicato da un gruppo di gentili signore agrigentine quale sicuro punto di riferimento?
Ciascun siciliano sa che nascere è la prima maledizione, ciascuno di noi sa anche che ci siamo macchiati di
ogni peccato di superbia, di presunzione, di alterigia, ma ci meritiamo tutto questo?

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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