il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

mercoledì 13 febbraio 2008

Panorama (stralcio da) In Sicilia lo spreco fa 118.

EMT

CORTE DEI CONTI Mezzi pagati il doppio, contratti inutili... Tutte le spese folli del pronto soccorso.
Di cosa si occupa un «verificatore d'ambulanza»? Controlla il tachimetro? Saggia i copertoni? A Palermo se
lo chiedono da quando la Sise, società che gestisce il 118, ha deciso di assumere 74 di questi verificatori,
figura sconosciuta su tutto il territorio nazionale. Direte: sulla salute non si scherza, meglio avere un
dipendente in più che uno in meno. Peccato che i 74 vadano ad aggiungersi ai 3.009 autistisoccorritori che
lavorano sulle 270 ambulanze effettivamente in servizio in tutta l'isola. Due calcoli: 12 stipendiati per
autolettiga. A cui si sommano medici e infermieri ospedalieri, pagati ovviamente per ogni turno svolto. Un
record, che stride ancora di più se si pensa agli ennesimi casi di malasanità scoppiati di recente in mezza
Italia. «Uso disinvolto del denaro pubblico»: la Corte dei conti ha criticato la gestione del 118 siciliano.
L'indagine sul funzionamento del «trasporto sanitario terrestre di emergenza» è durata un anno, dal 20
novembre del 2006 al 24 ottobre 2007, ed è stata pubblicata la scorsa settimana. L'inchiesta ha riguardato
la Sise, società della Croce rossa, che a sua volta dipende dalla Regione Siciliana. Conclusione: a pagare
sono sempre e solo i cittadini. La magistratura contabile è partita dalle ambulanze. La convenzione iniziale
ne prevedeva 157. Poi, tra il 2005 e il 2006, due provvedimenti hanno portato il numero delle autolettighe
a 280. Mezzi pagati a peso d'oro, ricorrendo a un noleggio di 5 anni. Un'iniziativa «difficilmente
comprensibile», dato che acquistando i mezzi, anziché affittarli, la Sise avrebbe speso la metà: 8 milioni di
euro piuttosto che i 16 sborsati. Operazione non solo economicamente dannosa, ma anche poco utile,
secondo la Corte: non emerge infatti «alcun dato circa la necessità di ampliare il numero di ambulanze»
dice la relazione. Se non quello di aumentare i «soggetti da reclutare». Quella dei dipendenti è una falange.
Gli autisti dovevano essere in principio 1.570, ma sono arrivati in un anno a 3.009: lavoratori ingaggiati
«senza alcuna procedura selettiva». A questi vanno sommati 301 amministrativi «assunti per chiamata
diretta». E i 74 neoassunti verificatori. Il totale fa 3.384. «Un carrozzone clientelare» sostiene il diessino
Filippo Panarello, autore di un'interrogazione sugli sprechi del 118. «Spende 230 milioni l'anno» ha
calcolato il consigliere regionale. «In Piemonte, che ha caratteristiche simili alla Sicilia, il servizio costa 90
milioni. Ed è decisamente più efficiente». L'assessore alla Sanità, Roberto Lagalla, aveva annunciato a luglio
il piano di rientro: dimezzare le ambulanze e gli esborsi per il personale. «Proclami» li definisce Simona
Vicari, deputato regionale di Forza Italia. «Le spese folli sono continuate. Le assunzioni continuano. Del
piano di rientro si discuterà, se tutto va bene, a giugno». Nel mentre il 118 siciliano continua a spendere
circa 630 mila euro al giorno (preso da unione 118 sicilia)

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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