Proclamato lo stato di agitazione da parte delle OO.SS. Possibili ricorsi legali.
19.02.2008 - L'ultimo stipendio è stato pagato il 24 dicembre dello scorso anno e da allora nulla è più pervenuto sui conti correnti dei medici della medicina generale dell'azienda USL n. 5 di Messina. Colpiti da questo inusuale ritardo sono i medici di base, della continuità assistenziale e dell'emergenza sanitaria della azienda sanitaria locale n. 5 di Messina. Secondo l'accordo collettivo nazionale gli stipendi devono essere pagati entro l'ultimo giorno del mese successivo rispetto al mese di riferimento. Ma le aziende, dovendo fronteggiare problematiche che non sono sicuramente solo di natura finanziaria, hanno spesso fatto rientrare nella "normalità" ritardi medi di 8-12 giorni. Questa volta però il ritardo si sta trasformando in una interminabile agonia. Mentre infatti nelle altre province siciliane lo stipedndio del lavorato di dicembre è stato pagato più o meno regolarmente nei primi giorni del mese di febbraio, ciò non è accaduto a Messina.E' venuta meno la necessaria serenità dei rappresentanti sindacali impegnati in questi giorni in una serie di incontri aziendali con i funzionari della USL n. 5 di Messina. Del resto le pressioni provenienti dalla base incalzano e si fanno insistenti e la risposta delle OO.SS. non poteva tardare. Lo SNAMI e le altre organizzazioni sindacali, SMI e Fed. Med. UIL, interrompendo i lavori hanno elaborato un comunicato congiunto intersindacale con cui è stato proclamato lo stato di agitazione del settore della medicina generale.I sindacati «non parteciperanno a nessuna attività Sindacale a partire dal comitato Aziendale convocato in data odierna alle ore 12.00 (ieri per chi legge, ndr), per esprimere la più vibrata protesta per il mancato pagamento delle competenze già maturate ai medici di Medicina Generale (Assistenza Primaria, Continuità Assistenziale, Emergenza Territotiale, Medicona dei Servizi)».Lo SNAMI ha poi comunicato lo stato di agitazione al Prefetto di Messina e all'Assessorato alla Sanità riservandosi di attuare ulteriori misure, non ultime anche quelle legali, contro il rappresentante pro tempore della Azienda sanitaria dello stretto.
19.02.2008, MEDPress.it
http://www.medpress.it/news/articolo.php?id=265
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