
Gazzetta del Sud - 04.01.2008
Ed. Messina (pag. 29)
n.d.
Regione. Lo ha annunciato Rita Borsellino
Il centrosinistra presenta un contropiano sulla sanità
L'on. Cantafia chiede a Livia Turco di procedere al commissariamento
Palermo. Commissario regionale per la sanità cercasi. Il nuovo piano sanitario regionale per il rientro dal deficit elaborato dall'assessore Roberto Lagalla sembra non esser piaciuto al deputato della Sinistra Arcobaleno Francesco Cantafia che, armatosi di carta e penna, ha scritto al ministro della Salute Livia Turco per invitarla ad «attivare tutti gli interventi necessari, compreso il commissariamento dell'Assessorato Regionale alla Sanità, affinché anche in Sicilia possa nascere e crescere una sanità nuova, equa, giusta e soprattutto svincolata con certezza dalle logiche del potere affaristico e mafioso».
Tutto questo mentre Rita Borsellino annuncia un ddl su sistema regionale basato sulla riduzione delle aziende sanitarie siciliane, l'istituzione di un'agenzia di servizi, la realizzazione di uno studio epidemiologico, la stesura di un nuovo piano sanitario e l'individuazione di una stazione unica appaltante, Cinque punti di un ddl che la Borsellino presenterà «immediatamente al rientro dalle ferie - dice - perchè la sanità è una priorità che deve essere affrontata con tempestività».
Torniamo alla richiesta di Cantafia che ha preso spunto dalla bozza del piano distribuita da parte dell'assessorato per la Sanità alle organizzazioni sindacali durante le feste natalizie. «Si tratta - ha scritto Cantafia al ministro Turco - di un documento degno di quei contratti che di solito vengono proposti dai venditori porta a porta: una monumentale "bozza" da 300 pagine piena di continui richiami alle note a piè di pagina scritte con caratteri microscopici e il cui contenuto è talmente rivoluzionario da essere del tutto e palesemente irrealizzabile».
A giudizio di Cantafia il Piano Lagalla, altro non sarebbe che «la classica premessa per l'ennesimo atto-farsa che, così come già avvenuto con decine di analoghi documenti prodotti in passato sulla sanità, porterà prima o poi qualche zelante assessore a scrivere che "...anche se gli adempimenti formali sono stati eseguiti, clima e circostanze non hanno favorito la realizzazione del progetto... ;" insomma, la solita presa in giro».
Inoltre, ha aggiunto Cantafia, «è evidente che un piano di rientro del deficit sanitario non può essere staccato da una generale programmazione degli interventi, che può essere fatta solo nell'ambito di un Piano sanitario regionale: in Sicilia siamo fermi ad un Piano del 2000... come dire che appartiene ad un'altra era geologica»". Cantafia, pertanto, nella lettera a Lidia Turco, s'è appellato all'articolo 32 e all'articolo 117 della Costituzione affinché «il Governo nazionale metta in atto dei provvedimenti ormai non più rinviabili, come per altro ha fatto di recente con altre Regioni del Meridione».
Ma se Cantafia contestala gestione della Sanità, il capogruppo di Uniti per la Sicilia Maurizio Ballistreri appunta la sua attenzione sulla seconda tranche di vendita di immobili di proprietà della Regione, che, a suo parere, «rischia di diventare l'ennesima truffa ai danni dei siciliani che non porterà alcun beneficio alle casse regionali ma arrecherà soltanto danni ora e in futuro».
«Questa operazione - sostiene il deputato socialista - non solo rischia di non portare alcuna liquidità alle casse, ma potrebbe addirittura trasformarsi in una vera e propria truffa nei momento in cui la Regione dovesse vendere i propri immobili per poi farseli affittare dai futuri proprietari, non potendo farne a meno per le proprie esigenze operative».
Per Ballistreri, infatti, «l'ipotizzata assenza di un vincolo di rinnovo automatico del contratto d'affitto è una ulteriore prova del fatto che questa operazione, così come sembra delinearsi, è una operazione a puro rischio per la Regione e a tutto vantaggio degli acquirenti privati».
«Vista l'entità del problema e la sua rilevanza in termini di impatto socio-economico nel tessuto della nostra Regione - conclude Ballistreri - su questa vicenda si pronunci direttamente l'Assemblea regionale, tramite l'aula o almeno tramite la commissione Bilancio, in modo che i siciliani possano sapere e valutare chi ha sponsorizzato questa operazione e possano in futuro chiederne conto».
04.01.2008
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